Salario minimo
6:03 pm, 5 Dicembre 23 calendario

Salario minimo, bocciata definitivamente alla Camera la proposta delle opposizioni

Di: Redazione Metronews
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Sul salario minimo l’Aula della Camera ha respinto con 149 voti contrari, 111 favorevoli e 3 astenuti l’emendamento delle opposizioni che mirava a ripristinare il testo originario della proposta di legge sul salario minimo, sostituito dalla delega al governo. Con questo voto, naufraga anche l’ultimo tentativo delle opposizioni di tornare al testo sul salario minimo. Dopo la bocciatura dell’emendamento, il leader M5S Giuseppe Conte è intervenuto ed ha annunciato il ritiro della sua firma «perchè state facendo carta straccia del salario minimo legale». Quindi, Conte ha strappato in Aula il testo cartaceo del provvedimento. «La presidente Meloni ha gettato la maschera, ha detto “no”. Con la stessa arroganza con cui fate fermare un treno per far scendere un ministro avete fermato la speranza di questi lavoratori sono sottopagati – ha affermato Conte – la maggioranza ha voltato le spalle a 3,6 milioni di lavoratori. Oggi si deve vergognare. La battaglia sul salario minimo è stata solo rallentata, ma la vinceremo perchè il Paese è con noi».

Salario minimo bagarre in Aula

«Ritiro anche io la mia firma da questa proposta di legge. Non intendiamo mettere i nostri nomi in questo atto di pirateria politica e istituzionale». Lo ha detto Nicola Fratoianni in Aula della Camera, ritirando la propria firma dal testo della proposta di legge delega, così trasformata dopo il voto in commissione che ha soppiantato la proposta originaria delle opposizioni sul salario minimo. Anche il capogruppo di Azione, Matteo Richetti, interviene in Aula per togliere la propria firma. «Ritiro la mia firma» dal testo che inizialmente prevedeva il salario minimo e poi è stato trasformato, con un voto a maggioranza, in una legge delega al governo che non prevede il salario minimo. Così come gli altri esponenti delle opposizioni, che avevano sottoscritto la pdl sul salario minimo, anche la segretaria del Pd Elly Schlein ha annunciato in Aula di ritirare la sua firma, «non nel nostro nome, non nel nostro nome state tradendo e pugnalando alle spalle le persone sfruttate – ha scandito in Aula – state dalla parte degli sfruttatori e voltate le spalle a chi viene sfruttato, date uno schiaffo in faccia a chi viene sfruttato, vergogna».

Schlein: «Avete tradito i lavoratori poveri»

«Questa non è più la proposta di salario minimo delle opposizioni. La maggioranza ha svuotato questa proposta di ogni significato, con arroganza. E quindi noi togliamo le nostre firme. Non nel nostro nome, state tradendo le speranze e le attese di 3 milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori poveri – ha continuato Schlein – non nel nostro nome, state pugnalando alle spalle gli sfruttati, senza nemmeno il coraggio di guardargli negli occhi mentre affossate il salario minimo. Non nel nostro nome state calpestando una volta ancora le prerogative del Parlamento e delle opposizioni. Voi avete i voti per governare, ma governare non significa umiliare la prerogativa delle opposizioni di presentare delle proposte, discuterle e votarle. Questo, vi sia chiaro, non è un diritto di cui disponete liberamente a vostro piacimento, la Costituzione non vi autorizza agli abusi di potere sulla pelle delle minoranze. Questa è l’idea che avete della democrazia, è un antipasto del premierato forte: forte coi deboli e debole coi forti. I poteri tutti concentrati nelle mani del capo del governo, e ai cittadini solo il dovere di acclamare il capo ogni cinque anni, se va bene. Ma la democrazia è un’altra cosa». Anche il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, ha annunciato in Aula della Camera il ritiro della propria firma sul testo che prevedeva il salario minimo legale poi trasformato in una legge delega al governo con un voto a maggioranza in commissione.

5 Dicembre 2023
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