inflazione
5:59 pm, 6 Ottobre 23 calendario

Carrello più vuoto e più caro secondo i dati Istat sulle vendite al dettaglio ad agosto

Di: Redazione Metronews
Carrello più vuoto
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Carrello più vuoto e più caro già dallo scorso agosto, mese per il quale l’Istat stima, per le vendite al dettaglio, un calo congiunturale in valore dello 0,4% e, in volume, dello 0,5%.

Sono in diminuzione sia le vendite dei beni alimentari (-0,2% in valore e -0,7% in volume) sia quelle dei beni non alimentari (rispettivamente -0,3% e -0,4%). Su base tendenziale, ad agosto, le vendite al dettaglio aumentano del 2,4% in valore e registrano un calo in volume del 4,1%. Le vendite dei beni alimentari crescono del 5,6% in valore e diminuiscono del 4,1% in volume, mentre quelle dei beni non alimentari registrano una variazione negativa sia in valore (-0,3%) sia in volume (-4,2%). Nel trimestre giugno-agosto, in termini congiunturali, le vendite al dettaglio aumentano in valore (+0,4%) e diminuiscono in volume (-1,0%). Le vendite dei beni alimentari crescono in valore (+1,3%) e calano in volume (-0,7%) mentre quelle dei beni non alimentari diminuiscono sia in valore (-0,2%) sia in volume (-1,1%).

Carrello più vuoto e piccole imprese in crisi

«L’inflazione continua a pesare sui portafogli delle famiglie, che continuano a spendere di più per acquistare di meno, e a produrre effetti negativi sull’andamento delle vendite, secondo quanto emerge dai dati Istat. E il carovita incide, in particolare, sulle imprese del piccolo dettaglio, le più penalizzate: da inizio anno stimiamo un crollo delle vendite in volume di almeno 6,5 punti percentuali, un andamento che se fosse confermato per tutto il 2023, comporterebbe una perdita di 4 miliardi di vendite nei dodici mesi». Così Confesercenti in una nota ha commentato i dati Istat. «Dalle rilevazioni – spiega ancora Confesercenti – si conferma la dinamica per cui nonostante la crescita anche rilevante della spesa in valore, le quantità acquistate si riducono. Uno scenario preoccupante, in cui il rallentamento dei consumi allontana le prospettive di ripresa della nostra economia».

Gli acquisti si spostano nei discount

Coldiretti ha fatto a sua volta una stima: «Il caro prezzi taglia del 4,5% le quantità di prodotti alimentari acquistate dagli italiani nel 2023 che sono però costretti però a spendere comunque il 6,9% in più a causa dei rincari determinati dall’inflazione». È quanto emerge dall’analisi Coldiretti su dati Istat relativi al commercio al dettaglio nei primi otto mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. «La situazione di difficoltà è resa evidente dal fatto che – sottolinea la Coldirettivolano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +9,5% nel periodo gennaio-agosto». «Il calo delle vendite a volume rilevato ad agosto è l’ulteriore conferma di un quadro economico complicato, per di più in via di estensione a quasi tutto il resto dell’Europa», ha commentato l’Ufficio studi di Confcommercio: «Alla debolezza della domanda per consumi si associa, infatti, un calo della fiducia delle famiglie e delle imprese e lo stesso rientro delle dinamiche inflazionistiche rischia di essere rallentato da qualche tensione sulle materie prime energetiche».

«Spirale negativa di disuguaglianza»

«Ci allarma molto il calo dei consumi delle famiglie registrato dall’Istat ad agosto – afferma la Cna – su base annua si continua a spendere di più per comprare di meno in maniera crescente. L’ombra lunga dell’inflazione si stende sul potere d’acquisto degli italiani e di conseguenza sullo stato di salute delle imprese. I dati dell’Istat rivelano che le famiglie italiane stanno erodendo i risparmi per conservare il potere d’acquisto ma senza riuscirci». «I dati Istat confermano le nostre preoccupazioni sul devastante impatto che l’inflazione ha sulle famiglie italiane, che denunciamo da tempo – ha sottolineato la presidente dell’Adoc, Anna Rea – ad allarmare sono soprattutto i risvolti negativi che il caro prezzi ha sulla salute delle persone, oltre che sui bilanci già falcidiati dal caro mutui, dagli alti costi dell’energia, del gas e del carburante. Un fenomeno che genera una spirale negativa e che colpisce in modo significativo le persone più vulnerabili, aumentando le disuguaglianze sociali ed economiche nel nostro Paese».

6 Ottobre 2023
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