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12:03 pm, 30 Settembre 23 calendario

Confindustria: “Prezzi e tassi alti frenano l’economia italiana”

Di: Redazione Metronews
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Prezzi e tassi alti frenano l’economia italiana. Dopo la caduta nel secondo trimestre, il Pil italiano è stimato debole anche nel terzo e le attese sul quarto non sono migliori: al calo di industria e costruzioni si affianca la battuta d’arresto nei servizi.

Lo rileva Confindustria nella nota sulla congiuntura flash. Non si fermano i rialzi dei tassi Bce, annota ancora Confindustria, con il credito che è in caduta insieme alla liquidità, il costo dell’energia torna a salire. Ne risentono dunque consumi e investimenti, mentre latita la domanda estera.

Prezzi e tassi alti frenano l’economia

La stretta sui tassi di interesse applicata dalla Bce ha “un impatto considerevole soprattutto sulle famiglie che hanno mutui casa”. L’aumento dei tassi è di +2,84 punti percentuali fino a luglio 2023, lo stock di mutui è di 425 miliardi di euro, di cui vanno considerati solo quelli a tasso variabile, stimati al 38% del totale (162 miliardi). Risulta “un aggravio di interessi annui pari a +4,6 miliardi, in aggregato“. Che pesa da subito, nel 2023, dato che le rate sui mutui variabili si aggiornano mese per mese.  

Il maggiore onere connesso all’aumento degli interessi è abbastanza concentrato, perché riguarda “solo le famiglie che hanno comprato casa con un mutuo variabile, una quota che è stimata pari al 4,9% delle famiglie italiane (1,2 milioni, su 25,6 totali)”. Secondo i calcoli di Confindustria i 4,6 mld di interessi in più nel 2023 sono pagati “solo da queste famiglie, per le quali i maggiori tassi corrispondono a +3.683 euro di interessi nell’anno (+307 al mese, un aumento consistente della rata per una famiglia con un mutuo residuo medio di circa 130mila euro)”.

Non si tratta necessariamente di famiglie povere: in Italia l’affitto è più diffuso tra le famiglie a minor reddito, mentre la proprietà e quindi il mutuo è più diffuso tra quelle a maggior reddito. Chi ha scelto il tasso fisso al momento è al riparo: proteggersi da un futuro aumento dei tassi è l’obiettivo della famiglia che opta per tale tipo di mutuo. Si tratta di 2 milioni di famiglie. Prosegue la corsa del costo del credito (5,09% a luglio) per le imprese italiane e peggiora la caduta dei prestiti (-4,0% annuo). Una quota crescente di imprese non ottiene credito (8,2% a settembre): la domanda è frenata da condizioni troppo onerose, ma pesano anche i più rigidi criteri di accesso.   La liquidità delle imprese “si sta prosciugando” (-10,1% in un anno i depositi), mentre “aumentano i ritardi nei pagamenti e il deterioramento dei vecchi prestiti”.

30 Settembre 2023
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