Trentino
1:09 pm, 28 Settembre 23 calendario
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Trentino, trovata morta l’orsa F36. Ira animalista: “Ha un cucciolo rimasto orfano”. Partono denunce e azioni legali

Di: Redazione Metronews
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F36, l’orsa su cui pendeva un’ordinanza di cattura e abbattimento firmata dal presidente della Provincia di Trento, è morta.

La sua carcassa è stata ritrovata ieri sera in val Bondone, nel territorio del comune di Sella Giudicarie. L’accertamento è stato effettuato dagli uomini del Corpo forestale trentino, che si sono mossi a seguito dell’attivazione del sensore di mortalità di cui è dotato il radiocollare dell’orsa.

F36, non si conoscono le cause della morte

Il recupero della carcassa si è svolto nella mattinata di oggi in considerazione delle caratteristiche accidentate del punto di ritrovo. ”Come da prassi la carcassa è stata consegnata all’Istituto zooprofilattico per gli accertamenti del caso – fa sapere la Provincia -. Da un primo esame esterno della carcassa non è stato possibile avanzare ipotesi sulla causa della morte”.

Il Consiglio di Stato

Proprio il 23 settembre la sentenza del Consiglio di Stato aveva nuovamente salvato la vita dell’orsa F36, respingendo il ricorso presentato dalla Pat. Con la sua impugnazione la Provincia Autonoma di Trento chiedeva l’annullamento della sentenza emessa dal Tar di Trento che sospendeva in via cautelare l’ordinanza di uccisione di F36, firmata ad inizio mese.

Brambilla: “Rischio bracconaggio elevatissimo”

«E’ la seconda volta, dopo M62, che viene ritrovata la carcassa di un orso nel mirino della Provincia di Trento. Ieri è toccato all’orsa F36 – ha commentato Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli animali e dell’ambiente – E non sappiamo che fine abbia fatto il suo cucciolo. Occorre fare immediatamente chiarezza: perciò presentiamo denuncia alla Procura di Trento. Nel clima di odio e paura alimentato dall’amministrazione provinciale – spiega Brambilla – il rischio di atti di bracconaggio è elevatissimo. Peraltro non si è saputo più nulla della causa della morte di M62 e di altri orsi di cui sono stati ritrovati i resti quest’estate. Non dimentichiamo che l’orsa era dotata di radiocollare, quindi facilmente individuabile, e che aveva un cucciolo non ancora in grado di sopravvivere autonomamente. Non smetteremo mai di combattere contro questa folle gestione del rapporto tra uomini ed orsi, finchè la prospettiva non sarà quella di una serena convivenza, anche in Trentino».

«La morte di F36 non può essere ritenuta casuale alla luce della sospensione del provvedimento di abbattimento decisa dal Tar di Trento e del rigetto da parte del Consiglio di Stato del ricorso proposto dalla PAT avverso il detto decreto cautelare», afferma la Leal, Lega Antivivisezionista. «Abbiamo già dato mandato ai legali per fare chiarezza sulle cause del decesso dell’orsa e sulla sorte dei suoi piccoli dei quali al momento non si conosce la sorte – commenta Gianmarco Prampolini, presidente Leal-  Stiamo presentando istanza di accesso agli atti relativi al ritrovamento di F36 nonchè una richiesta di partecipazione alle operazione autoptiche che saranno eseguite su F36 a mezzo di un veterinario fiduciario».

La Lav Italia chiede indagini qualificate da parte del Ministero della Salute e monitoraggio del cucciolo rimasto orfano. «Dopo M62, si tratta del secondo orso nel giro di pochi mesi ritrovato cadavere a seguito degli atti di condanna a morte firmati dal presidente del Trentino Fugatti – ha affermato Massimo Vitturi, responsabile animali selvatici della Lav -. Non crediamo affatto alle coincidenze, motivo per cui chiediamo il coinvolgimento del Centro nazionale di Referenza del Ministero della Salute per la Medicina Forense Veterinaria così da accertare senza ombra di dubbio il motivo e la dinamica della morte di mamma orsa». Secondo Lav, «da quando si è aperta la campagna elettorale per le elezioni provinciali (22 ottobre, ndr), Fugatti ha aumentato la sua persecuzione nei confronti degli orsi, arrivando a condannarne fino a settanta alla deportazione o a morte, e F36 potrebbe diventare il cadavere da esibire al suo elettorato dopo le sconfitte subite finora, anche grazie a noi, al Tar e al Consiglio di Stato».

Il Wwf Italia in una nota in cui chiede “che siano svolte analisi accurate per accertare le cause del decesso e che, nel caso si attesti che la morte sia stata provocata da atti illegali, si svolgano indagini accurate e si accertino eventuali responsabilità”. Il Wwf Italia “presenterà un esposto, richiederà l’immediato accesso ai referti delle analisi necroscopiche e la nomina di un consulente di parte affinché sia garantita la trasparenza”. “Quel che è certo è che il clima di allarme e odio che parte del mondo politico e di quello venatorio (che in molti casi ormai coincidono totalmente) stanno creando, non aiuta a raggiungere una pacifica coesistenza tra fauna e uomo e a migliorare il livello di accettazione sociale dei grandi carnivori da parte delle comunità locali”, sottolinea il Wwf che chiede alle autorità competenti “un impegno straordinario per tutelare il cucciolo di F36 che si trova ad affrontare i delicati mesi che precedono l’ibernazione senza la fondamentale protezione della madre”.

Ieri altre proteste per Amarena

Ieri un nuovo sit-in di protesta contro l’uccisione dell’orsa Amarena si era svolto a San Benedetto dei Marsi (Aq) in violazione delle prescrizioni impartite da questore dell’Aquila, Enrico De Simone. Gli agenti della Digos della Questura dell’Aquila, al termine di una rapida attività investigativa, hanno così identificato e denunciato alla magistratura sei attivisti animalisti che sabato 23 settembre erano a protestare pacificamente per la tragica fine dell’animale. “I presunti autori delle condotte, – dice la Questura – consapevoli di violare le disposizioni dell’autorità di pubblica sicurezza, hanno comunque svolto la manifestazione nella centrale Piazza Risorgimento contravvenendo alle disposizioni e contravvenendo il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza che punisce con l’arresto fino a un anno e con l’ammenda da euro 206 a euro 413 i trasgressori”.

28 Settembre 2023
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