pnrr
4:29 pm, 27 Luglio 23 calendario

Pnrr, 144 modifiche e definanziamenti per 16 miliardi. Saltano i fondi per idrogeno e dissesto idrogeologico

Di: Redazione Metronews
condividi

Escluse dal Pnrr perché realizzabili con tempi non più compatibili con la scadenza del 2026 la tratta ferroviaria Roma-Pescara, due lotti della Palermo-Catania e una parte degli investimenti per l’Ertms (European Rail Traffic Management System). Le risorse saranno utilizzate su altri lotti delle tratte Napoli-Bari e Palermo-Catania.

Il Governo «attiva le misure necessarie per riprogrammare le risorse a favore di interventi coerenti e realizzabili nei tempi previsti e, contemporaneamente, assicura il completo finanziamento degli interventi stralciati dal Pnrr».

Le misure che la cabina di regia si propone di definanziare dal Pnrr e di salvaguardare attraverso la copertura con altre fonti di finanziamento, come il piano nazionale complementare al Recovery e i fondi delle politiche di coesione, ammontano ad un totale di 15,9 miliardi di euro.

Definanziamento per idrogeologico, rischio di alluvione e idrogeno

Saltano anche i fondi destinati al dissesto idrogeologico e alla rigenerazione urbana. 

Tra le 9 misure per le quali il governo propone il definanziamento dal Pnrr ci sono infatti le “misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico”, l’”utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate” e la “valorizzazione dei beni confiscati alle mafie”. Così si legge nella sintesi della proposta di revisione del Pnrr diffusa al termine della Cabina di regia con il ministro Raffaele Fitto. L’esecutivo intende “salvaguardare” queste 9 misure, per un totale di 15,9 miliardi, “attraverso la copertura con altre fonti di finanziamento, come il Piano nazionale complementare al Pnrr e i fondi delle politiche di coesione”, viene spiegato nello stesso documento.

Ance: “Non condividiamo”

«Non condividiamo la scelta di stralciare dal Pnrr fondi destinati al dissesto idrogeologico e alla rigenerazione urbana. I Comuni e le imprese sono fortemente impegnati su tutti i territori nel portare avanti questi interventi urgenti e non più procrastinabili visti anche i continui eventi calamitosi. Peraltro il monitoraggio della spesa sta premiando finora proprio i Comuni e gli interventi diffusi. Aspettiamo pertanto un confronto con il Ministro Fitto, fiduciosi che si guarderà alle reali necessità del Paese», dichiara la presidente Ance, Federica Brancaccio, commentando la proposta di rimodulazione del Pnrr elaborata dalla cabina di regia di Palazzo Chigi e illustrata dal ministro Raffaele Fitto.

Il ministro Fitto

Fitto: modifiche per 144 misure

«La proposta di modifica che mettiamo in campo interessa 144 misure. Ci sono modifiche formali e riprogrammazione di risorse all’interno della stessa misura», ha detto il ministro per gli Affari Ue Raffaele Fitto nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi.

«Ci sono delle misure che noi non definanziamo ma che comprendiamo hanno problematiche rispetto alle tempistiche previste dal Pnrr, che si conflude entro il 2026. E allora ci adoperiamo perchè il finanziamento resti tale ma vada a sostenere altri progetti. Se si dice che stiamo definanziando interventi e basta diciamo una cosa non vera. Ora si aprirà un confronto con le parti sociali e poi con la Ue, che porterà ad un dibattito», ha detto Fitto. «Se abbiamo la certezza che alcuni interventi già avviati e previsti non possono rientrare nell’ambito della tempistica del Pnrr ci dobbiamo porre il problema. Il fondo di coesione, la programmazione Ue 2021-2027, consentono di aprire un confronto. Non stiamo definanziando interventi in essere, saremmo matti, stiamo dicendo che quelli che non hanno caratteristiche di ammissibilità nel Pnrr saranno spostati su altre fonti di finanziamento».

Pnrr, il Mit

Il Mit ha presentato nel corso della cabina di regia sul Pnrr una proposta che riguarda la rimodulazione di parte dei progetti di propria competenza. Nessuna rimodulazione finanziaria, invece, ha riguardato investimenti di competenza dei Comuni. Si tratta di modifiche riguardanti aspetti tecnici: gli oltre 39 miliardi di risorse finanziarie da destinare alle infrastrutture e ai sistemi di trasporto, specifica il Mit, «saranno interamente spesi, come da programma».

Il vicepremier e ministro Matteo Salvini ha avanzato, tramite i propri uffici, proposte per ottenere ulteriori 2 miliardi di finanziamenti per rafforzare le misure a supporto delle perdite idriche, del trasporto rapido di massa e dei treni intercity. Inoltre, sui fondi Repower-EU, il Mit ha chiesto fondi aggiuntivi per 1,5 miliardi per l’efficientamento energetico nelle case popolari, 400 milioni per elettrificazione delle banchine nei porti per ridurre le emissioni inquinanti e 600 milioni per nuovi vagoni per i treni pendolari e il trasporto pubblico locale. Il vice premier Salvini ha impegnato gli uffici del dicastero affinchè tutte le opere non ricomprese nel Pnrr ma ritenute strategiche siano contestualmente finanziate da altri programmi.

27 Luglio 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo