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1:59 pm, 20 Luglio 23 calendario

Pnrr, via libera a terza rata da 18,5 miliardi. La quarta passerà da 16 a 16,5. S&P: Italia in forte ritardo nell’uso dei fondi

Di: Redazione Metronews
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La Commissione Ue e il governo italiano hanno raggiunto un accordo sul pagamento della terza rata del Pnrr. Arriva così il via libera al pagamento della terza rata del Pnrr da 18,5 miliardi di euro.

L’obiettivo dei posti letto per gli universitari è stato spostato alla quarta rata e quindi il pagamento passa da 19 a 18,5 miliardi e non viene considerato un pagamento parziale. Con l’intesa raggiunta la quarta rata passa da 16 a 16,5 miliardi mantenendo invariato il totale delle erogazioni previste per l’Italia nel 2023.

«In accordo con la Commissione Europea, le modifiche proposte non avranno alcun impatto sull’importo complessivo dei pagamenti che l’Italia riceverà nel 2023 con la terza e la quarta rata (per un importo totale di 35 miliardi di euro). La terza rata prevedrà 54 obiettivi per 18,5 miliardi di euro, mentre la quarta 28 obiettivi per 16,5 miliardi. Il totale di 35 miliardi di euro previsto dal Pnrr nel 2023 sarà incassato per intero», si legge in una nota di Palazzo Chigi diffusa al termine della riunione della cabina di regia.

Modificata la parte sugli studentati

«Dopo un’approfondita interlocuzione con la Commissione Europea, oggi il governo italiano ha presentato nella riunione della Cabina di Regia sul Pnrr una richiesta di modifica in materia di riforma degli alloggi per studenti, al fine di inserire una nuova milestone nella quarta rata; chiarire le condizioni e gli obiettivi della misura; correggere alcuni errori materiali». «Il governo presenterà formalmente la proposta di modifica della quarta rata alla Commissione europea. La proposta sarà esaminata dalla stessa Commissione e poi dal Consiglio dell’Unione europea congiuntamente alle altre 10 proposte di modifica della quarta rata già esaminate dalla Cabina di Regia e presentate l’11 luglio alla Commissione».

La Ue: “Nel 2023 importo complessivo non cambia”

«C’è stata una collaborazione molto costruttiva tra la Commissione e le autorità italiane. Il provvedimento sugli alloggi per studenti prevede una riforma volta a incentivare i soggetti privati nell’offerta di alloggi per studenti tramite cofinanziamento. A ciò si aggiunge un investimento volto ad aumentare in modo significativo l’offerta di posti letto per studenti entro la metà del 2026. Nella terza richiesta di pagamento è stato inserito un target intermedio. La modifica riguarderebbe l’introduzione di una nuova tappa nella quarta rata per garantire che l’obiettivo finale (previsto entro la metà del 2026) possa essere effettivamente raggiunto»,  afferma un portavoce della Commissione europea commentando l’esito della riunione della cabina di regia sul pagamento della terza rata del Pnrr. «Come di consueto, la Commissione valuterà formalmente la modifica proposta nel contesto del quadro relativo alle revisioni dei piani per la ripresa e la resilienza. Non prevediamo modifiche all’importo complessivo dei pagamenti che l’Italia dovrebbe ricevere nel 2023 tenendo conto sia della terza che della quarta richiesta di pagamento», precisa il portavoce.

S&P: Italia e Spagna in forte ritardo nell’uso dei fondi del Pnrr

Italia e Spagna in forte ritardo nell’uso dei fondi del Pnrr, rileva S&P in un rapporto sull’attuazione del piano Ue. Per l’agenzia di rating, il dispositivo per la ripresa e la resilienza dell’Ue darà impulso agli investimenti pubblici in Spagna e in Italia nel medio periodo. Ciò fa seguito a un significativo calo decennale della spesa pubblica in entrambi i Paesi.
L’utilizzo di questi fondi è però, si osserva in una sintesi del documento ” in netto ritardo rispetto alla scadenza iniziale del 2026.

S&P stima che alla fine del 2022 la Spagna e l’Italia abbiano utilizzato rispettivamente solo il 10% e il 20% delle risorse disponibili. “Sembra sempre più probabile che questi Paesi, così come altri governi che stanno beneficiando di ingenti sovvenzioni da parte dell’Unione Europea, chiedano più tempo per intraprendere progetti di investimento complessi che riguardano gli obiettivi climatici, la digitalizzazione e la coesione sociale”. Secondo S&P hanno contribuito a questi ritardi le ridotte capacità del settore pubblico, le complessità amministrative, tra cui i nuovi processi di gestione dei fondi Rff, la supervisione anticorruzione, le norme Ue sugli aiuti di Stato e l’elevata inflazione.

S&P Global Ratings non ritiene che gli afflussi e la spesa legati al dispositivo per la ripresa e la resilienza influenzeranno l’affidabilità creditizia degli enti locali e regionali spagnoli e italiani. Prevede tuttavia temporanei disallineamenti tra le entrate maturate e l’esecuzione degli investimenti.

20 Luglio 2023
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