Patrick Zaki
11:33 am, 23 Luglio 23 calendario
3 minuti di lettura lettura

Zaki è sbarcato. Ora l’abbraccio di Bologna: «Grazie al Governo»

Di: Redazione Metronews
condividi

A Bologna è arrivato il grande giorno dell’arrivo, in serata, di Patrick Zaki. Nel tardo pomeriggio è sbarcato a Malpensa: «E’ il giorno più bello della mia vita, ci vediamo a Bologna» ha detto all’atterraggio, mentre un piccola folla di persone presente fuori dalla scalo lo ha applaudito. Dopo un calvario durato tre anni e mezzo, il ricercatore egiziano potrà tornare nella sua amata città che, da giovedì scorso, si prepara con trepidazione al suo arrivo e ad accoglierlo a braccia aperte (nella foto Lapresse, Zaki a Malpensa). In partenza dalla capitale egiziana aveva dichiarato: «Un grazie al governo italiano per quello che ha fatto negli ultimi giorni: ho veramente apprezzato tutto quello che hanno fatto. E un grazie agli italiani che hanno lavorato in questi tre anni per giungere a questo momento».

Zaki sul volo da Il Cairo per Milano e poi Bologna

L’attivista egiziano ha preso il volo della compagnia di linea Egyptair delle 13.55 che è atterrato all’aeroporto di Milano Malpensa alle 16.50. Da lì, il viaggio fino a Bologna in auto con il rettore dell’Università di Bologna, Giovanni Molari, e la sua professoressa, Rita Monticelli, che in questi anni terribili lo ha sempre sostenuto e con cui si è recentemente laureato con una cerimonia da remoto al termine del master Gemma che si occupa di studi di genere. «Sono felice di essere sulla via verso l’Italia. Un grazie a Bologna, un grazie a tutti, un grazie agli italiani che hanno lavorato in questi tre anni per giungere a questo momento», ha detto Zaki all’aeroporto del Cairo.

Zaki a Bologna in serata: l’accoglienza dell’Università

Per le 20.30 è fissato un incontro con la stampa in rettorato, dove gli verrà consegnata la pergamena del master superato. Davanti all’edificio è già stato rimosso lo striscione giallo che chiedeva la liberazione di Zaki, mentre il sindaco Matteo Lepore ha annunciato di voler aspettare l’attivista per toglierlo insieme dalla facciata del Comune.

E sono tanti gli striscioni e le sagome di Zaki collocate in città per ricordare la battaglia per la sua scarcerazione che potranno finalmente essere rimosse. A iniziare da quelle sotto le Due Torri. Al termine dell’incontro in rettorato, il 32enne dovrebbe vedere il sindaco Matteo Lepore a Palazzo D’Accursio o nella piazza antistante: Piazza Maggiore. Intanto il Comune prepara una grande festa pubblica, proprio in piazza Maggiore per domenica prossima alle 20, per celebrare il ritorno di Patrick: un sogno che si realizza a 1262 giorni dalla data del suo arresto con l’accusa, da parte del governo egiziano, di aver pubblicato su Facebook false notizie. Secondo quanto twittato da Zaki stesso venerdì scorso, i documenti ufficiali per revocare il suo divieto di viaggio dall’Egitto dovrebbero essere pronti oggi «a mezzogiorno».

Tajani: «Con Al Sisi ho parlato di Regeni»

Il ministro degli Esteri, Tajani, ha poi parlato a Omnibus (prima che Zaki ringraziasse il Governo): «Certe scelte non sono legate alla riconoscenza, non sono dei calcoli. Abbiamo lavorato sin dall’inizio per questo obiettivo, come per fare luce pienamente sulla morte di Regeni. In silenzio, senza clamore, non per avere ringraziamenti, non siamo alla ricerca di consenso. Se uno non vuole ringraziare è una scelta sua». E ancora: «Quando sono andato da al Sisi, due volte, è stato lui a parlare per primo della vicenda Regeni. Non voleva che questa storia triste potesse rovinare le relazioni tra Italia e Egitto e ha detto che avrebbe fatto di tutto per aiutarci, come con Zaki -ha spiegato il ministro degli Esteri-. Ho sempre detto che ero ottimista su Zaki e il risultato non è mancato. Vorrei anche raggiungere il secondo obiettivo, senza aspettarmi ringraziamenti. E’ il dovere del governo, non per avere applausi ma perchè è giusto».

23 Luglio 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo