Egitto
3:52 pm, 18 Luglio 23 calendario

Patrick Zaki condannato a 3 anni, è già in carcere

Di: Redazione Metronews
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Patrick George Zaki, lo studente dell’università di Bologna accusato di “diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese” e di avere scritto un articolo nel 2019 sulle discriminazioni subite dai copti egiziani, è stato condannato oggi a tre anni di carcere.  Una sentenza inattesa. Zaki è stato arrestato mentre si trovava in tribunale e sarà trasferito di nuovo in carcere. Il verdetto di oggi è inappellabile. L’avvocatessa di Zaki, Hoda Nasrallah, ha dichiarato ad “Agenzia Nova” che dalla pena di 3 anni comminata oggi saranno decurtati i 22 mesi già trascorsi dietro le sbarre. Pertanto, il ricercatore egiziano dovrà trascorrere in carcere 14 mesi, poco più di un anno. «Attendiamo che il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi conceda la grazia», ha affermato Nasrallah. Anche l’avvocato Tareq Al Awadi, membro del comitato istituito con lo scopo di liberare i prigionieri politici, ha confermato: «Dopo l’emissione della sentenza, il comitato per la grazia può esaminare il caso per il suo rilascio, ma stiamo aspettando che Patrick faccia domanda».

Per Zaki 3 anni da incubo

L’incubo per lo studente del master Gemma in Women’s and Gender Studies presso l’Università Alma Mater di Bologna era iniziato il 7 febbraio 2020, quando venne portato dietro le sbarre del famigerato carcere di Tora, dopo essere stato fermato all’aeroporto del Cairo. Nei mesi successivi si erano susseguite le udienze in cui ogni volta era stata rinnovata per 15 o 45 giorni la detenzione preventiva di Zaki, nonostante i numerosi appelli e iniziative del governo italiano, di politici, attivisti e associazioni. Zaki era stato fermato al suo arrivo in Egitto per far visita alla famiglia, un periodo di vacanza che invece gli era costato l’arresto. Solo negli ultimi mesi di detenzione era stato trasferito nel carcere di al-Mansoura, città dove Zaki è nato il 16 giugno del 1991

La laurea il 6 luglio

Scarcerato dopo 22 mesi ma senza possibilità di espatrio, il 6 luglio di quest’anno Zaki si è laureato on line con l’Università di Bologna con una tesi su giornalismo, media e impegno pubblico. «E’ una terribile notizia che giunge del tutto inattesa, mentre abbiamo ancora negli occhi l’immagine di Patrick neolaureato con lode nel corso che gli ha fatto scegliere Bologna». Così, in una nota, il rettore dell’Università di Bologna Giovanni Molari. «Speriamo non sia confermato che questa sentenza significa altri 14 mesi di carcere: sarebbe un’ingiustizia e un dolore immenso per Patrick, per tutti i suoi cari, per tutti coloro che in questi anni hanno sofferto e resistito con lui. Tutta l’Alma Mater gli è vicina in questi momenti», conclude.

«Un verdetto scandaloso» per Amnesty Italia, che fin dall’inizio ha supportato Zaki nella sua odissea, lanciando anche l’hashtag  #FreePatrickZaki”. «E’ una notizia terribile, una condanna scandalosa, assurda per un reato che Patrick non ha commesso» dice in un video il portavoce di Amnesty Italia, Riccardo Noury. «Avevamo sempre chiesto di tenere alta l’attenzione su Patrick, perchè terminato il carcere in molti avevano pensato che tutto fosse risolto invece noi avevamo sempre posto attenzione su Patrick imputato perchè in Egitto imputato è sinonimo di condannato». «Non finisce qui – ha promesso Noury – ora tutte le possibilità per tirarlo fuori da questa situazione vanno esplorate». «Il governo italiano, per cortesia, intervenga», è l’appello di Noury.

Meloni: impegno per soluzione positiva

Indignazione è stata espressa da molti esponenti politici dell’opposizione, che chiedono al Governo di intervenire presso l’Egitto. «Il nostro impegno per una soluzione positiva del caso di Patrick Zaki non è mai cessato, continua, abbiamo ancora fiducia». Lo afferma in una dichiarazione la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

18 Luglio 2023
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