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10:58 am, 7 Luglio 23 calendario

Leonardo La Russa indagato per violenza sessuale. La denuncia di una ragazza. Il padre Ignazio: “Nulla di penalmente rilevante”

Di: Redazione Metronews
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Leonardo Apache La Russa, 21 anni, figlio del presidente del Senato Ignazio, è indagato dalla procura di Milano per violenza sessuale dopo la denuncia presentata, nei giorni scorsi, da una ragazza.

La denuncia e l’indagine su Leonardo Apache La Russa

“E’ una vicenda tutta da verificare” fanno sapere fonti della procura meneghina. L’indagine è sul tavolo del pm Rosaria Stagnaro e dell’aggiunto Letizia Mannella.
Il fatto risale, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, allo scorso 18 maggio, quando la 22enne, in compagnia di un’amica, va in una famosa discoteca vicino al Duomo. Beve un drink, poi il buio. Si risveglia nel letto del giovane con la percezione di aver subito un abuso. La presunta violenza avrebbe anche coinvolto un altro ragazzo che la giovane non ha mai visto.

“Uscita, annota l’indirizzo del condominio e prende la metro. In lacrime telefona alla madre che a casa la convince a recarsi alla Mangiagalli, la clinica con servizio anti violenze, dove le vengono riscontrate un’ecchimosi al collo e una ferita ad una coscia. Risulta anche positiva alla cocaina” riporta il Corriere. Il referto, così come i fatti, vengono confermati da chi lavora all’indagine. Ci vogliono una quarantina di giorni prima che la 22enne formalizzi la denuncia. Da quanto risulta né la giovane, né l’amica con cui era in compagnia quella sera sono state ascoltate in Procura: “La denuncia è arrivata solo pochi giorni fa” evidenzia chi lavora al caso ed è indispettito dalla fuga di notizie.

La Procura di Milano deve ancora individuare e sentire i testimoni nell’ambito dell’indagine. La denuncia è stata depositata in Procura a Milano per le vie ordinarie a inizio settimana e l’indagine è dunque nelle sue fasi iniziali: bisogna ancora sentire chi era presente quella notte in discoteca e vedere se a distanza di un mese e mezzo gli impianti di video-sorveglianza, sia del club che nei pressi dell’abitazione, hanno registrato e mantenuto memoria delle riprese.

La 22enne sarà sentita lunedì dai pm di Milano che indagano su quanto accaduto la notte del 18 maggio. Si tratta di un’attività di indagine che si associa ad altre, come i riscontri sulle telecamere – quelle ancora in grado di fornire elementi utili alle indagini – l’audizione della ragazza che ha trascorso insieme alla 22enne la serata in discoteca, di persone che potrebbero aver notate le condizioni della giovane e dell’amico di Leonardo che sarebbe stato indicato, in modo sommario, in denuncia e che non risulta indagato. Il telefono del conoscente, così come quello della vittima, sono nelle mani degli investigatori alla caccia di qualche elemento utile per ricostruire quanto accaduto quella notte.

Ignazio La Russa, presidente del Senato, padre di Leonardo Apache

Ignazio La Russa: “L’ho interrogato, sono certo che non ci sono atti penalmente rilevanti”

«Dopo averlo a lungo interrogato ho la certezza che mio figlio Leonardo non abbia compiuto alcun atto penalmente rilevante». Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, in un passo di una dichiarazione a proposito della vicenda che coinvolge il figlio Leonardo. “Conto sulla Procura della Repubblica verso cui, nella mia lunga attività professionale ho sempre riposto fiducia, affinché faccia chiarezza con la maggiore celerità possibile per fugare ogni dubbio”, aggiunge la seconda carica dello Stato. «Di sicuro lascia molti interrogativi una denuncia presentata dopo quaranta giorni dall’avvocato estensore che – cito testualmente il giornale che ne da notizia – occupa questo tempo “per rimettere insieme i fatti”. Altrettanto sicura è la forte reprimenda rivolta da me a mio figlio per aver portato in casa nostra una ragazza con cui non aveva un rapporto consolidato. Non mi sento di muovergli alcun altro rimprovero».

E poi: «Lascia oggettivamente molti dubbi il racconto di una ragazza che, per sua stessa ammissione, aveva consumato cocaina prima di incontrare mio figlio. Un episodio di cui Leonardo non era a conoscenza. Una sostanza che lo stesso Leonardo sono certo non ha mai consumato in vita sua. Inoltre, incrociata al mattino, sia pur fuggevolmente da me e da mia moglie, la ragazza appariva assolutamente tranquilla».

Polemiche dopo le frasi, il presidente del Senato: “Mi spiace, sono stato frainteso”

Frasi che naturalmente hanno scatenato l’opposizione. «Al di là delle responsabilità del figlio, che sta alla magistratura chiarire, è disgustoso sentire dalla seconda carica dello Stato parole che ancora una volta vogliono minare la credibilità delle donne che denunciano una violenza sessuale a seconda di quanto tempo ci mettono, o sull’eventuale assunzione di alcol o droghe, come se questo facesse presumere automaticamente il loro consenso», ha affermato la segretaria Pd, Elly Schlein. «Il presidente del Senato  non può fare vittimizzazione secondaria. E’ per questo tipo di parole che tante donne non denunciano per paura di non essere credute». «Inaccettabile  da chi ha incarichi istituzionali, la legittimazione del pregiudizio sessista».

“Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, interroga il proprio figlio, accusato di violenza sessuale, e lo scagiona: nulla di penalmente rilevante. Il fatto che la seconda carica dello Stato si renda responsabile di queste inaccettabili dichiarazioni, che attaccano la vittima e scagionano il figlio, evidenzia che le nostre istituzioni sono entrate in una fase di profonda delegittimazione a causa di comportamenti profondamente dequalificanti”, scrive Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde. Per Giacomo Leonelli, della segreteria nazionale di Azione, “La Russa non può continuare a fare il presidente del Senato. E sia chiaro: il problema non è cosa può aver fatto o meno il figlio, ma la presunzione di sostituirsi in virtù del ruolo a chi di dovere (‘l’ho interrogato iò) e la diffamazione gratuita verso la ragazza”.

Così Ignazio La Russa ci è tornato su: “Mi dispiace essere frainteso. Lo dico sinceramente. Io non accuso nessuno e men che meno la ragazza. Semplicemente, da padre, dopo averlo a lungo sentito, credo a mio figlio. Per il resto, sottolineo il mio rispetto per gli inquirenti e il desiderio che facciano chiarezza il più celermente possibile. Leonardo ha nominato un suo difensore e da ora toccherà a quest’ultimo decidere se e quando intervenire”, ha detto il presidente del Senato.

Il legale del ragazzo: “Nessuna violenza”

“Nessuna violenza, in base a quanto ci state dicendo, sembra che la giovane si riferisca a una notte nella quale ad avviso di Leonardo non vi fu alcuna forma di costrizione: è stata d’accordo nel trascorrere il dopo discoteca con il mio assistito, liberamente andando con lui a casa sua, passando la notte e rimanendo con lui fino a mezzogiorno successivo, per poi salutarsi normalmente”, sono le parole dell’avvocato Adriano Bazzoni. “Leonardo è molto scosso ed esclude che la ragazza possa aver detto qualcosa del genere nei suoi confronti, così come esclude di aver avuto rapporti insieme ad una terza persona. Quanto a quello che la ragazza avrebbe consumato, non solo esclude di averglielo offerto, ma, qualora si vedesse attribuire questo tipo di condotta, si vedrebbe costretto a sporgere denuncia” conclude il legale.

Il legale della ragazza: “La cocaina? Eccitante, non provoca sonnolenza”

Stefano Benvenuto, legale della ragazza che ha denunciato per violenza sessuale Leonardo La Russa, spiega di stare svolgendo «indagini difensive» per conto della sua assistita. Al momento dunque si appella «al segreto istruttorio», assicurando che «quando finiranno le indagini della Procura, che in casi come questo sono brevi, avrò delle cose da dire».

Benvenuto chiede che si faccia chiarezza sull’eventuale uso di cocaina da parte della ragazza e su chi gliel’avrebbe eventualmente ceduta. «Dopo aver preso contezza dell’articolo apparso sul giornale Corriere della Sera e dopo aver letto le dichiarazioni del presidente del Senato rilevo quanto segue: senza entrare nel merito della vicenda coperta da segreto istruttorio, la domanda che mi pongo da normale cittadino e non da avvocato come possa una ragazza aver assunto cocaina e non ricordare nulla fino all’indomani, laddove la cocaina è nota essere sostanza eccitante e non che provochi sonnolenza. La domanda a cui dovranno rispondere i magistrati è se la ragazza abbia assunto sostanze stupefacenti che hanno provocato un tale stordimento e in caso affermativo da chi siano state offerte». E conclude: «Per noi l’attenzione è massima a tutela del diritto di difesa di una semplice ragazza che ha raccontato fatti che, se provati, costituirebbero una inammissibile offesa alla dignità femminile. Mi schiero sempre verso la ricerca della verità»

7 Luglio 2023 ( modificato il 8 Luglio 2023 | 14:20 )
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