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4:33 pm, 14 Giugno 23 calendario

“Amato e detestato”, migliaia di persone ai funerali di Silvio Berlusconi

Di: Redazione Metronews
migliaia di persone
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L’esecuzione del Silenzio e, subito dopo, un lungo applauso e il canto dell’inno di Mameli da parte delle migliaia di persone (15 mila secondo una stima della Questura) presenti hanno salutato il feretro dell’ex premier Silvio Berlusconi mentre veniva trasportato fuori dal Duomo di Milano al termine della cerimonia religiosa. Sulla bara un cuscino di rose rosse e bianche a disegnare una croce.

«Vivere e non sottrarsi alle sfide, ai contrasti, agli insulti, alle critiche, e continuare a sorridere, a sfidare, a contrastare, a ridere degli insulti. Vivere e sentire le forze esaurirsi, vivere e soffrire il declino e continuare a sorridere, a provare, a tentare una via per vivere ancora – sono state le parole usate dall’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, nella sua omelia per i funerali di Stato dell’ex premier – vivere e amare la vita. Vivere e desiderare una vita piena. Vivere e desiderare che la vita sia buona, bella per sè e per le persone care. Vivere e intendere la vita come una occasione per mettere a frutto i talenti ricevuti. Vivere e accettare le sfide della vita. Vivere e attraversare i momenti difficili della vita. Vivere e resistere e non lasciarsi abbattere dalle sconfitte e credere che c’è sempre una speranza di vittoria, di riscatto, di vita».

Migliaia di persone in piazza del Duomo

«Silvio Berlusconi è stato certo un uomo politico, è stato certo un uomo d’affari, è stato certo un personaggio alla ribalta della notorietà» e questo lo ha esposto a critiche e apprezzamenti. È stato uno degli altri passaggi dell’omelia di monsignor Mario Delpini, in Duomo: «Quando un uomo è un uomo d’affari, allora cerca di fare affari. Ha quindi clienti e concorrenti. Ha momenti di successo e momenti di insuccesso. Si arrischia in imprese spericolate. Guarda ai numeri a non ai criteri. Deve fare affari – ha riconosciuto l’Arcivescovo – non può fidarsi troppo degli altri e sa che gli altri non si fidano troppo di lui. È un uomo d’affari e deve fare affari». Allo stesso modo «quando un uomo è un uomo politico, allora cerca di vincere. Ha sostenitori e oppositori. C’è chi lo esalta e chi non può sopportarlo. Un uomo politico è sempre un uomo di parte. Quando un uomo è un personaggio – ha sottolineato Delpini – allora è sempre in scena. Ha ammiratori e detrattori. Ha chi lo applaude e chi lo detesta».

“C’è solo un presidente” e bandiere del Milan

Silvio Berlusconi nella sua vita ha ricoperto tanti ruoli, nella politica, nella televisione, da imprenditore ma oggi, «in questo momento di congedo e di preghiera, che cosa possiamo dire di lui? È stato un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia», ha concluso monsignor Delpini. Il feretro dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi aveva fatto il suo ingresso dentro la cattedrale accompagnato da sei carabinieri.  Era stato accolto in piazza dal grido «Silvio, Silvio» e da quello «C’è solo un presidente», mentre venivano sventolate le bandiere della Curva del Milan. Dietro la bara che i militari hanno faticato a far procedere nella navata centrale pienissima, c’erano commossi i cinque figli di Berlusconi e la compagna Marta Fascina. L’ultima compagna dell’ex premier – più volte in lacrime o con lo sguardo fisso sul feretro – è stata presa per mano dalla figlia maggiore di Berlusconi, Marina, anche lei molto commossa.

L’omaggio istituzionale e politico

Grande la commozione anche di molti esponenti di Forza Italia, come Antonio Tajani, tutti in lacrime. Nella prima fila del Duomo di Milano lo stesso Tajani ha poi avuto un breve colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, seduto accanto all’emiro del Qatar, Al Thani. Tajani ha poi salutato anche l’ex presidente del Consiglio Mario Draghi. «Grazie Silvio, non ti dimenticheremo», ha scritto sul suo profilo Twitter la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Sui social la premier ha diffuso anche un video con immagini della carriera di Berlusconi, con didascalie nelle quali si legge: «Sempre pronto a difendere l’interesse nazionale» e «ha governato con l’orgoglio, la visione e l’autorevolezza che una nazione come la nostra merita e richiede». Infine, mentre viene proposta una immagine di Meloni su un palco con Guido Crosetto alle spalle, si legge: «Abbiamo percorso strade diverse ma l’obiettivo era e rimarrà comune. Rendere l’Italia fiera e capace di stupire il mondo. Grazie Silvio, ti renderemo orgoglioso».

Aggredito un contestatore

La folla riunita in piazza Duomo ha aggredito fino a far allontanare un uomo che si era presentato esponendo un cartello “Vergogna di Stato” e indossando una maglia “Io non sono in lutto”. Il cartello che reggeva gli è stato strappato dalle mani. È intervenuta la polizia per proteggerlo e scortarlo in sicurezza fuori dalla piazza. «Questo è un funerale di Stato e io sono qui per dire che è una vergogna di Stato», aveva detto rispondendo a una cronista che lo aveva avvicinato. Una signora ha colpito il cartello dell’uomo brandendo un ombrello, fino a farglielo cadere. Poi i colpi di altre persone che l’hanno accerchiato urlandogli «scemo, scemo». Cori di insulti sono partiti anche dalle decine di persone arrampicate sulla statua equestre di Vittorio Emanuele II.

14 Giugno 2023
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