addio berlusconi
7:45 pm, 12 Giugno 23 calendario

Il momento difficile di Forza Italia: il partito sotto choc, la reggenza, gli esodi, le Europee

Di: Redazione Metronews
condividi

E adesso senza Silvio Berlusconi che succede a Forza Italia? Nel giorno della scomparsa del suo leader, il partito è sotto choc.

Forza Italia al bivio

Nessuno aveva previsto il precipitare degli eventi, tanto che, prima dell’ultimo ricovero di venerdì, era in origine in programma una riunione coi ministri ad Arcore, convocata per il giorno seguente. E, malgrado la notizia del ricovero, Antonio Tajani era partito per la delicata missione negli Stati Uniti, dalla quale è stato obbligato a rientrare in anticipo per poter partecipare ai funerali di mercoledì in Duomo a Milano.

Tajani

Solo ieri era scattato il primo allarme nella comunità azzurra, tra le diverse anime che la geografia politica identifica tra tajaniani e ronzulliani, ai quali, negli ultimi tempi, si è aggiunta quella più legata a Marta Fascina. E, da Washington, Tajani ha voluto subito dare un segnale di continuità, facendo un passo avanti, intestandosi sostanzialmente la reggenza del partito.

Antonio Tajani

«Per rendere onore a Berlusconi dobbiamo guardare al futuro. Voleva che questo governo andasse avanti. L’impegno che prendiamo e di farlo perchè è il modo migliore per rendergli onore», ha premesso il coordinatore nazionale FI, garantendo in primis continuità nel sostegno all’esecutivo Meloni. «Abbiamo il dovere, come Forza Italia, di lavorare e andare avanti e lo faremo», ha poi aggiunto, ricordando il suo ruolo come «co-fondatore» del partito.

La reggenza e le elezioni europee

La reggenza potrebbe essere confermata nell’immediato post-Berlusconi. Senza che nessuno la metta in discussione, anche perchè farlo scontenterebbe quanti, e c’è chi vi ricomprende la famiglia del fondatore del partito, vedono in Tajani una figura di garanzia a sostegno di un governo che si vuole al riparo da scossoni. Nei prossimi mesi potrebbe quindi andare in scena una sorta di congelamento dei delicati equilibri interni a FI. Il mantenimento dello status quo – senza la modifica di alcuna casella – potrebbe garantire una sorta di equilibrio necessario nel breve periodo, quanto meno fino alla vigilia del voto europeo.

Le elezioni europee che si terranno tra un anno potrebbero rappresentare un test importante: il superamento della soglia di sbarramento della consultazione – il 4% – da un partito i cui consensi sono stati storicamente legati al convolgimento diretto e in prima persona di Silvio Berlusconi nella campagna elettorale.

Matteo Renzi

Ipotesi esodi

C’è chi ipotizza esodi e guarda all’atteggiamento di FdI e Lega quanto all’eventuale accoglimento, o attrazione, di potenziali esuli. O anche da parte del Terzo Polo, come successo in passato. Anche se in questo caso si tratterebbe di passare dalla maggioranza all’opposizione, almeno stando alle collocazioni attuali. Scenari che gli osservatori prendono in considerazione guardando ai numeri, quelli dei 44 deputati FI e dei 17 (ora 16) eletti azzurri al Senato e del loro apporto sulla maggioranza assoluta nei due rami del Parlamento.

Certamente con la scomparsa di Berlusconi finisce un’era nella politica italiana ed è da valutarne l’impatto sul centrodestra, nella forma in cui il Cavaliere lo ha fondato, ovvero come coalizione che raggruppa, nei cambiamenti succeduti negli anni, una parte degli eredi di Msi prima e An poi, ovvero FdI, la Lega fondata da Umberto Bossi e una parte dei centristi ex democristiani, ora rimasti in Udc e Noi moderati. Una coalizione che dalle Politiche ha visto uno spostamento a destra dell’asse e che potrebbe andare incontro a una ulteriore ‘rifondazionè, con Meloni e Salvini che da tempo hanno lanciato una sorta di Opa sui voti persi da Forza Italia.

12 Giugno 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo