Teatro Milano
3:25 pm, 24 Maggio 23 calendario

Presentata la nuova stagione del Piccolo Teatro

Di: Redazione Metronews
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TEATRO La nuova stagione del Piccolo Teatro è disegnata dagli intrecci tra produzioni e coproduzioni (27 di cui 15 prime nazionali), 33 spettacoli ospiti, collaborazioni, che stringono antichi legami e ne annodano di nuovi.

Nella nuova stagione del Piccolo sostenibilità e relazione umono-natura

Si infittiscono le traiettorie delle progettualità europee sui temi della sostenibilità e della relazione tra uomo e natura, drammaticamente attuale in questi giorni, e la galassia di appuntamenti di Oltre la scena. È una stagione densa di ricorrenze e molte saranno le occasioni per ricordare i grandi del teatro e della letteratura, e per riflettere sulla storia del nostro Paese.

L’attenzione dedicata alla formazione sulla scena e fuori

Prioritaria rimane l’attenzione alla formazione, sulla scena e fuori, anche grazie a una stagione per
bambini e ragazzi che si divide tra il teatro e le classi. Sempre più vivace e strutturata è anche la proiezione del teatro all’esterno, in dialogo aperto con la città: con le tante iniziative che prolungano l’esperienza teatrale fuori dalle sale – non solo nei quartieri ma anche negli spazi naturali con inediti dispositivi artistici –, attraverso il nuovo esperimento delle scuole di quartiere nei municipi o i mille rivoli di una approfondita esplorazione delle nuove frontiere del pubblico. Un teatro in movimento, aperto, custode della memoria e in ascolto, attento, del presente.

Le produzioni e le coproduzioni della nuova stagione

La nuova stagione si apre con un felice ritorno, dopo il grande successo di qualche mese fa, ancora nel segno del centenario di Italo Calvino: Il barone rampante (Grassi, 27 settembre-8 ottobre), con la regia di Riccardo Frati e un cast parzialmente rinnovato (Mauro Avogadro, Nicola Bortolotti, Matteo Cecchi, Leonardo De Colle, Michele Dell’Utri, Diana Manea, Marina Occhionero).

Il ritorno di Marco Paolini

È un ritorno anche quello di Marco Paolini, in una ricorrenza importante; a sessant’anni da quel tragico 9 ottobre 1963 che spezzò, in pochi secondi, la vita della valle attraversata dal torrente
Vajont, l’autore riapre quel capitolo drammatico della storia del nostro Paese con due serate
speciali. La prima, VajontS 23. Narrazione per coro popolare (Strehler, 9 ottobre), è una creazione collettiva e partecipata con la quale il Piccolo si unisce a La Fabbrica del Mondo (comitato promotore del progetto) e ad altre istituzioni culturali e civili del Paese per un grande ricordo condiviso in forma di racconto e per riflettere sul tema dell’emergenza idrica e sul futuro delle nuove generazioni ai tempi della crisi climatica.

Nella seconda serata (Strehler, 16 ottobre), verrà riproposto Il racconto del Vajont, l’orazione civile, composta da Paolini con Gabriele Vacis, che ha segnato la storia del teatro di narrazione italiano. Le due serate punteggiano, in due lunedì successivi, le rappresentazioni di Boomers (sempre allo Strehler, 11-22 ottobre), il nuovo spettacolo di Paolini, in stagione tra le ospitalità (così come Il racconto del Vajont).

Antonio Latella per il centenario testoriano

In BAT_Bottega Amletica Testoriana, un altro regista caro al Piccolo, Antonio Latella, insieme a otto interpreti (Noemi Apuzzo, Alessandro Bandini, Matilde Bernardi, Flavio Capuzzo Dolcetta, Michele Eburnea, Chiara Ferrara, Sebastian Luque Herrera, Beatrice Verzotti) onora il centenario testoriano ricreando una “bottega” teatrale. BAT è, infatti, un luogo aperto di studio e ricerca, che prende vita lungo sei diversi itinerari di lavoro condivisi col pubblico (per sei diverse serate al Grassi, dal 27 al 29 ottobre e dal 3 al 5 novembre), che esplorano tre diverse prospettive di Giovanni Testori su Amleto: una sceneggiatura scritta per il cinema e mai realizzata, L’Ambleto e Post-Hamlet. Lo spettacolo è un progetto AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali per Pesaro Capitale italiana della Cultura 2024, prodotto dal Piccolo e da stabilemobile, in collaborazione con Associazione Giovanni Testori.

Tony Servillo e Giuseppe Montesano tra Baudelaire, Dante e i greci

Reduci dalla tournée che ha portato Le voci di Dante da Praga a Lisbona, da Parigi fino a Tokyo,
Toni Servillo e Giuseppe Montesano ricompongono il trittico poetico Tre modi per non morire. Baudelaire, Dante, i Greci. Dopo le due settimane di tutto esaurito della scorsa stagione allo Studio, i fili della poesia occidentale si riannodano al Teatro Strehler (8-12 novembre).

Il sodalizio Servillo-Montesano si rinnova in primavera, nel segno dell’intimo legame tra poesia e musica, con Puccini, Puccini, che cosa vuoi da me? (Strehler, 22-26 maggio). Il melologo, firmato dallo stesso Montesano, vedrà anche l’Orchestra Sinfonica di Milano (coproduttrice con il Piccolo), diretta da Gianna Fratta, accompagnare il pubblico, insieme a Servillo, in un viaggio nella musica del compositore, nell’anno del suo centenario.

Carmelo Rifici torna a Georges Feydeau

A quasi tre lustri dal debutto con I pretendenti di Lagarce, Carmelo Rifici torna a mettere in scena una esilarante commedia degli equivoci di Georges Feydeau. Coprodotto dal LAC di Lugano con il Piccolo e interpretato da un cast di attori (Fausto Cabra, Alfonso De Vreese, Ugo Fiore, Tindaro Granata, Giulia Heathfield Di Renzi, Christian La Rosa, Marta Malvestiti, Marco Mavaracchio, Francesca Osso, Alberto Pirazzini, Emilia Tiburzi, Carlotta Viscovo) per la maggior parte formatisi alla Scuola di Teatro del Piccolo, La pulce nell’orecchio va in scena al Teatro Strehler dal 14 al 26 novembre.

Federica Fracassi interpreta Ágota Kristóf

Le pagine della letteratura si sfogliano sul palco con Trilogia della città di K., “fiaba nera”, come
la definisce Rosetta Loy, “su uno sfondo di fame e morte”. L’inferno familiare, insieme crudele e
innocente, il raffinato gioco di sdoppiamenti costruito da Ágota Kristóf prende forma nell’arena
dello Studio (23 novembre-21 dicembre) da un progetto di Federica Fracassi e Fanny & Alexander, con l’adattamento e la drammaturgia di Chiara Lagani e la regia di Luigi De Angelis.

In scena, accanto alla stessa Fracassi, nel ruolo di Kristóf, Andrea Argentieri, Consuelo Battiston, Alessandro Berti Lorenzo Glejieses (cast in via di definizione).

Il 2024 si apre con Longhi e Guanciale

In apertura del nuovo anno (11 gennaio-11 febbraio 2024), va in scena al Teatro Grassi la prima
produzione di Claudio Longhi, firmata come direttore del Piccolo: Ho paura torero di Pedro
Lemebel (2001). L’edizione teatrale del romanzo (con la trasposizione di Alejandro Tantanian), gioiello della letteratura ispano-americana, segna una nuova tappa del sodalizio di Claudio Longhi e Lino Guanciale, in scena nei panni della Fata dell’angolo. Uno spettacolo in bilico tra sogno e storia – sullo sfondo, il Cile di Augusto Pinochet – che è anche un omaggio alla penna graffiante e visionaria di Lemebel (1952-2015). Accanto a Guanciale, Daniele Cavone Felicioni, Francesco Centorame, Michele Dell’Utri, Diana Manea, Mario Pirrello, Arianna Scommegna, Giulia Trivero (cast in via di definizione).

Nella nuova stagione torna Liv Ferracchiati

Continua il percorso come artista associato al Piccolo di Liv Ferracchiati: dopo avere sorvolato
l’universo algido di Hedda Gabler, porta in scena un testo originale che attraversa Il gabbiano di
Čechov. Come tremano le cose riflesse nell’acqua (čajka) (Studio, 27 gennaio-25 febbraio) è il
titolo (ancora provvisorio) di questa nuova libera ispirazione con, in scena, Giovanni Cannata,
Roberto Latini, Laura Marinoni, Petra Valentini (cast in via di definizione).

Il mondo del lavoro secondo Francesco Alberici

Scritto, diretto e interpretato da Francesco Alberici (visto in questa stagione, al Piccolo, in
HEDDA GABLER. come una pistola carica e premio Ubu 2021 come miglior attore/performer),
Bidibibodibiboo (Grassi, 20 febbraio-3 marzo) è un ritratto al vetriolo del mondo del lavoro ai
giorni nostri. Lo spettacolo – una produzione SCARTI Centro di Produzione Teatrale
d’Innovazione con Piccolo, CSS Teatro Stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, Teatro
Stabile di Bolzano – nasce dal testo, creato nell’ambito dell’École des Maîtres 2020/21 e finalista
alla 56a edizione del Premio Riccione, vede in scena, accanto allo stesso Alberici, Daniele
Turconi, Salvatore Aronica, Elisabetta De Vito (cast in definizione).

La legalità di scena con Giulia Minoli e Emanuela Giordano

Al Teatro Studio Melato, dal 27 febbraio al 3 marzo, torna Se dicessimo la verità. Ultimo capitolo
l’opera-dibattito sulla legalità, con cui Giulia Minoli ed Emanuela Giordano, dal 2011, incontrano i pubblici di tutt’Italia.

Massimo Popolizio per la nuova stagione porta in scena Gor’kij

Per il suo nuovo lavoro Massimo Popolizio sceglie il testo di Gor’kij che inaugurò il Piccolo nel
1947, L’albergo dei poveri. Lo spettacolo, coprodotto con il Teatro di Roma e con la riduzione
teatrale di Emanuele Trevi, arriva allo Strehler dal 7 al 28 marzo, dopo una prima italiana al Teatro Argentina. Come ormai lo stile del regista ci ha abituato, la scena è abitata da una numerosissima compagnia che allo stesso Popolizio affianca Giovanni Battaglia, Gabriele Brunelli, Luca Carbone, Martin Chishimba, Giampiero Cicciò, Carolina Ellero, Raffaele Esposito, Diamara Ferrero, Francesco Giordano, Marco Mavaracchio, Michele Nani, Aldo Ottobrino, Silvia Pietta, Sandra Toffolatti, Zoe Zolferino.

Emma Dante conclude la sua trilogia

Con un apologo sull’ottusità del potere, Emma Dante conclude, dopo La scortecata e Pupo di
zucchero, il suo itinerario attraverso Lo cunto de li cunti di Basile. Re Chicchinella (Studio, 8-28
marzo) è il titolo del suo nuovo spettacolo, con Carmine Maringola e un cast ancora in via di
definizione.

Nella nuova stagione il secondo capitolo di Pascal Rambert

Mentre Prima è ancora in scena per qualche giorno, Durante, secondo testo del trittico pensato da Pascal Rambert (artista associato) per il Piccolo, prosegue l’esplorazione del flusso di emozioni e passioni che possiede una compagnia di attori. In questo secondo capitolo – ancora al Grassi, dal 6 aprile al 5 maggio 2024 e sempre coprodotto con structure production e Compagnia Lombardi Tiezzi – seguiamo Anna Bonaiuto, Anna Della Rosa, Marco Foschi, Leda Kreider Sandro Lombardi nel momento in cui va in scena lo spettacolo al quale stanno lavorando insieme, incentrato sulla Battaglia di San Romano di Paolo Uccello.

Il collettivo Sotterraneo si ispira a Fahrenheit 451

A 71 anni dalla pubblicazione del capolavoro di Bradbury, Fahrenheit 451, e a 58 dall’uscita nelle sale dell’omonimo film di François Truffaut, Sotterraneo, collettivo teatrale associato al Piccolo, avvia la scrittura di un lavoro originale, liberamente ispirato al romanzo, che si configura come una nuova indagine sulle possibili derive totalitarie del nostro presente. Il fuoco era la cura (titolo provvisorio), in scena allo Studio dal 21 al 26 maggio, è una coproduzione con il Metastasio di Prato, Sotterraneo, ERT Emilia Romagna Teatro.

Al Grassi arriva il nuovo Arlecchino

Al Teatro Grassi, il 24 luglio 2024 (nel giorno del debutto di 77 anni fa), arriva il nuovo
Arlecchino, ricreato da Stefano de Luca, con Enrico Bonavera e un cast di giovani attori, formato dagli allievi diplomati della Scuola di Teatro “Luca Ronconi” del Piccolo Teatro di Milano.
«Arlecchino è sempre rinato dalle sue ceneri, mai identico, sempre in movimento, sempre alla
ricerca di un “modo” di rappresentarsi che non fosse la copia esatta del vecchio, ma la traccia del
nuovo»: così Giorgio Strehler, nel 1990, salutava l’ottava edizione del Servitore di due padroni,
ribattezzata “Arlecchino del Buongiorno” perché affidata ai giovani diplomati del primo corso della Scuola del Piccolo, in scena accanto a Ferruccio Soleri. Ed è a quell’ideale passaggio di testimone tra interpreti “storici” e attori esordienti che Stefano de Luca si è ispirato per ripensare e ricreare lo spettacolo.

Nella nuova stagione D’Agostin e Bersani presentano Jérôme Bel

Nella prossima stagione sono quattro le produzioni del Piccolo che nascono in seno a progetti
europei e con la curatela degli artisti associati. Marco D’Agostin, con la complicità di Chiara
Bersani e altri artisti della scena della danza italiana, ricrea Jérôme Bel (Studio, 17-21 aprile),
opera dell’omonimo coreografo francese, tra le personalità più incisive del teatro contemporaneo
mondiale.

Lo spettacolo, tappa del progetto europeo STAGES, nasce dall’idea della regista inglese Katie
Mitchell e dello stesso Bel di mettere in discussione i modi di produzione e circuitazione artistica: la sfida è di non far più viaggiare gli spettacoli ma le idee che ne sono alla base, affidandole ad altri artisti che li riallestiscano di città in città (come era già accaduto al Piccolo con lacasadargilla per Uno spettacolo per chi vive in tempi di estinzione).

Il Piccolo esce dal teatro

Nella cornice di UNLOCK THE CITY! – progetto vincitore di Creative Europe – del quale il
Piccolo è per la prima volta capofila, prendono forma due nuovi produzioni, entrambe immaginate fuori dalle sale teatrali. Il 18 e 19 novembre 2023, al Parco Cassinis, Bucolica di Marta Cuscunà – paesaggio con fischiatori, pecore e umani, con un gregge di giganti bergamaschi e la gentile collaborazione di Giuseppe Salvi, pastore – è uno zoo capovolto, in cui gli umani, dai “recinti” in cui erano confinati, osservano gli animali, liberi nel paesaggio.

Dal 9 all’11 maggio, all’area Nosedo Porto di Mare, prenderà vita Limited Edition di Davide Carnevali, spettacolo site-specific e museo nel verde, per comprendere che il pianeta che abitiamo è un’edizione limitata non replicabile.

Infine, nell’ambito del progetto europeo Performing Landscape, l’8 e il 9, il 15 e il 16 giugno, in
una location all’aperto in via di definizione, Paesaggi condivisi (produzione locale ZONA K e
Piccolo Teatro di Milano) invita a lasciare il teatro e trascorrere una giornata nella natura:
camminando ed esplorando campi e foreste, gli spettatori scopriranno sette proposte artistiche, sette variazioni sul tema paesaggio.

Stefan Kaegi, del collettivo Rimini Protokoll, e Caroline Barneaud, curatrice del Théâtre Vidy-Lausanne, hanno invitato dieci artisti europei – oltre allo stesso Kaegi (Gremania, Svizzera): Chiara Bersani e Marco D’Agostin (Italia), El Conde de Torrefiel (Spagna), Sofia Dias e Vítor Roriz (Portogallo), Begüm Erciyas e Daniel Kötter (Turchia, Belgio, Germania), Ari Benjamin Meyers (Stati Uniti, Germania), Émilie Rousset (Francia) – a condividere le loro visioni sul rapporto con il territorio. Paesaggi condivisi ha debuttato il 14 maggio 2023 a Chalet-à-Gobet con il Théâtre Vidy-Lausanne, e viene attualmente adattato e rappresentato nei diversi luoghi coinvolti: Avignone, Berlino, Milano, Lubiana, St. Pölten, la regione di Girona e la regione di Lisbona.

Le celebrazioni per Calvino, Testori, Puccini e Manzoni

In una stagione particolarmente ricca di ricorrenze, il Piccolo Teatro, oltre agli spettacoli (sia
produzioni sia ospitalità) legati ai centenari di Calvino, Testori, Puccini, dedica una serata speciale al 150° anniversario della morte di Alessandro Manzoni. Con Spartiti manzoniani (Grassi, 20 novembre), si aggiunge al fitto palinsesto delle celebrazioni una serata antologica di letture, realizzata in collaborazione con Casa Manzoni e con la consulenza scientifica del suo presidente, Angelo Stella. Laura Marinoni e Roberto Latini leggeranno pagine manzoniane (tra le altre, da Fermo e Lucia, I promessi sposi, Inni sacri e Adelchi) a evidenziare il continuo intrecciarsi di virtù laica, virtù cristiana e universo della passione, all’interno di un’esperienza artistico-culturale che costituisce l’ideale sintesi, in ambito italiano, di Illuminismo, Neoclassicismo e Romanticismo.

Le dediche a Valentina Cortese, Luciano Damiani e Franco Graziosi

Un’altra dedica verrà tributata a tre figure le cui esistenze si sono fittamente intrecciate alla storia
dello stabile milanese: l’attrice Valentina Cortese, nata a Milano il primo gennaio del 1923, lo
scenografo Luciano Damiani, anche lui classe 1923, essendo nato a Bologna il 14 luglio di quello stesso anno, e l’attore Franco Graziosi – scomparso nel 2021 – che settant’anni fa, il 12 ottobre del 1953, diretto da Giorgio Strehler nella goldoniana Vedova scaltra, debuttava sul palcoscenico di via Rovello, dove si sarebbe esibito per oltre mezzo secolo.

Minimo comun denominatore artistico tra le tre personalità è uno spettacolo, Il giardino dei ciliegi di Čechov, che Strehler portò in scena il 21 maggio del 1974 al Piccolo Teatro, con le scene di Luciano Damiani, un’indimenticabile Valentina Cortese nel ruolo di Ljubov’ Andreevna
Ranevskaja e Franco Graziosi nel ruolo del villain Ermolaj Alekseevič Lopachin.

Il programma completo della nuova stagione del Piccolo è consultabile sul sito https://www.piccoloteatro.org/

24 Maggio 2023
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