Messina Denaro
1:38 pm, 20 Gennaio 23 calendario

L’autista di Messina Denaro aveva pizzini. Nel covo anche un quadro di Joker

Di: Redazione Metronews
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Dopo avere convalidato l’arresto di lunedì, il gip di Palermo Fabio Pilato ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare per Giovanni Luppino, 59 anni, l’autista del boss mafioso Matteo Messina Denaro.

L’autista di Messina Denaro

L’uomo, un commerciante di olive, è stato fermato insieme con il boss alla clinica Maddalena.

Accusato di favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza della pena. Luppino è stato arrestato in fragranza lunedì assieme al boss Matteo Messina Denaro alla clinica La Maddalena di Palermo. Il gip ha accolto le richieste dell’accusa, rappresentata ieri dal sostituto procuratore Pierangelo Padova.

Ieri durante l’interrogatorio di garanzia Luppino, difeso dall’avvocato Giuseppe Ferro, aveva cercato di sminuire il proprio ruolo: «A me è stato presentato come Francesco, cognato di Andrea Bonafede. E’ stato quest’ultimo a presentarmelo e – riferisce il legale riportando alcuni passaggi delle risposte di Luppino – per spirito di solidarietà mi sono prestato ad accompagnarlo a Palermo per la seduta di chemio». Ma per i pm che coordinano le indagini il suo è stato un ruolo tutt’altro che inconsapevole. Al gip che gli aveva chiesto se lo avrebbe accompagnato ugualmente sapendo la reale identità il legale riferisce che Luppino ha risposto: «solo un pazzo poteva accompagnarlo sapendo che era Matteo Messina Denaro. Per me era Francesco è solo lunedì al momento del blitz dei carabinieri mi è stato detto chi fosse». Il legale di Luppino annuncia che sarà proposto ricorso al Tribunale del riesame.

“Versione inveritiera”

“La versione dei fatti fornita dall’indagato è macroscopicamente inveritiera, non essendo credibile che qualcuno, senza preavviso, si presenti alle 5 del mattino a casa di uno sconosciuto per chiedergli la cortesia di accompagnarlo in ospedale per delle visite programmate, in assenza di una situazione di necessità e urgenza”. Ecco perché il gip di Palermo Fabio Pilato ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare a carico di Giovanni Luppino. “È noto che il ruolo di autista costituisce compito estremamente delicato e strategico nell’organizzazione interna di cosa nostra, soprattutto per le esigenze di cautela e protezione dei capi mafia. Ne consegue che l’incarico viene assegnato a persone di massima fiducia, in grado di garantire segretezza, sicurezza ed affidabilità degli spostamenti – scrive il gip nell’ordinanza di custodia cautelare visionata dall’Adnkronos – Una simile funzione tocca il massimo livello di accortezza se poi il soggetto accompagnato sia addirittura il vertice assoluto dell’organizzazione criminale, costretto a destreggiarsi in un trentennale stato di latitanza”.

Matteo Messina Denaro audio

“Nel caso di specie, non v’è dubbio che Luppino abbia consapevolmente e diligentemente adempiuto a tale mansione fiduciaria, poiché in tal senso depongono le acquisizioni investigative – scrive ancora il gip – Invero, basterebbero le semplici qualità soggettive di messina Denaro ad escludere la versione che questi possa essersi affidato ad un ignaro quisque de populo, incontrato di sfuggita sei mesi addietro, ed avvalorare la tesi accusatoria che Luppino sia stato prescelto per uno spostamento ad alto rischio, proprio in virtù della massima fiducia che il capo mafia riponeva in lui”.

“Aveva pizzini dal contenuto opaco”

Luppino aveva con sè «una lunghissima serie di biglietti e fogli manoscritti con numeri di telefono, nominativi e appunti di vario genere, dal contenuto oscuro e di estremo interesse investigativo», scrive il gip Fabio Pilato nell’ordinanza. Si tratta, aggiunge in un altro passaggio dell’ordinanza, di «numerosi pizzini dal contenuto opaco che potrebbero schiudere lo sguardo a nuovi scenari».

Il boss dopo l’arresto gli disse “E’ finita”

Subito dopo il suo arresto, lunedì mattina, alla clinica Maddalena di Palermo, il boss Matteo Messina Denaro avrebbe detto al suo autista, Giovanni Luppino “E’ finita”. A raccontarlo, come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare visionata dall’Adnkronos, è lo stesso commerciante di olive finito in carcere con il capomafia. Luppino “ha dichiarato di ignorare la vera identità di Messina Denaro – scrive il gip – specificando che, circa sei mesi addietro, il suo idraulico di fiducia, Andrea Bonafede, glielo aveva presentato indicandolo come un suo cognato, di nome Francesco. Dopo quel brevissimo incontro, durato appena una manciata di minuti, non lo aveva più visto né incrociato, fino alla mattina del 16.1.2023 quando il tale Francesco, sedicente cognato di Andrea Bonafede, si era presentato all’alba (ore 5,45 del mattino) per chiedergli la cortesia di accompagnarlo a Palermo, dovendo sottoporsi a delle cure mediche in quanto malato di cancro”. “Luppino ha concluso le sue dichiarazioni sostenendo di essersi reso conto della vera identità di Messina Denaro soltanto a seguito dell’intervento dei Carabinieri, quando aveva chiesto al tale Francesco se cercassero lui, ottenendo in risposta le testuali parole: “si, è finita”.

Il quadro di Joker

C’era anche un quadro a colori che ritrae il Joker interpretato da Joaquin Phoenix nel covo di Matteo Messina Denaro. Sotto il quadro c’è una didascalia colorata con la scritta “C’è sempre una via d’uscita ma se non la trovi sfonda tutto”. Nello stesso covo c’era pure un poster del Padrino con l’immagine di Marlon Brando.

20 Gennaio 2023
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