Iran
3:03 pm, 3 Dicembre 22 calendario

Demolita per rappresaglia la casa della climber iraniana senza velo

Di: Redazione Metronews
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Un nuovo episodio di rappresaglia sarebbe stato compiuto contro Elnaz Rekabi, l’atleta iraniana che, alle competizioni internazionali di arrampicata di Seul dello scorso ottobre, aveva disobbedito alle restrizioni della Repubblica islamica gareggiando senza hijiab.  Secondo l’organo di informazione pro-riforma IranWire, e ripreso dalla Cnn, l’abitazione della famiglia della climber  è stata demolita da funzionari governativi.  Le immagini diffuse mostrano l’abitazione distrutta e le medaglie gettate per terra. Si vede anche il fratello dell’atleta, Davood, in lacrime. L’emittente televisiva vicina all’opposizione “Iran International”, con sede a Londra, aveva definito lo scorso ottobre “storico” il gesto della Rekabi: un’azione di protesta sotto gli occhi di tutto il mondo mentre in Iran proseguivano già da oltre cinque settimane le contestazioni per la morte di Mahsa Amini, la 22enne di origine curda deceduta il 16 settembre dopo essere stata arrestata dalla polizia morale per non aver indossato il velo in modo corretto.

La climber senza velo

La scalatrice, classe 1989, bronzo ai Mondiali di Mosca nel 2021, si era piazzata al nono posto ed era arrivata vicinissima alle finali degli Asian Games. Al suo ritorno a Teheran il 21 ottobre la Bbc aveva riferito che la campionessa, malgrado un rientro trionfante, era stata costretta a casa da arresti domiciliari “non ufficiali”.

Condannata a morte allenatrice

Intanto è stata condannata a morte con l’accusa di aver dato calci a un paramilitare durante una manifestazione a Pakdasht, nella regione di Teheran, Fahimeh Karim, una giovane donna, allenatrice di pallavolo e madre di tre figli che nei giorni scorsi ha preso parte alle proteste contro il regime dittatoriale. Ai mondiali del Qatar sembra che i giocatori della nazionale che non avevano cantato l’inno alla prima partita siano poi stati oggetto di pressioni e intimidazioni.

Bilanci ufficiali e ufficiosi

Intanto le autorità iraniane hanno annunciato la morte di oltre 200 persone durante le proteste in corso nel Paese. Lo ha reso noto il Consiglio per la sicurezza dello Stato del ministero dell’Interno iraniano, in un comunicato citato dall’agenzia di stampa “Irna”. Le vittime comprendono forze di sicurezza e manifestanti. Questo è il primo bilancio ufficiale fornito dalle autorità iraniane dallo scoppio delle protese e risulta inferiore a quello fornito da diverse organizzazioni. Secondo una stima dell’agenzia di stampa degli attivisti iraniani “Human Rights Activists News Agency” (Hrana), almeno 448 manifestanti sarebbero stati uccisi, tra cui 63 minori in oltre due mesi di proteste. La magistratura iraniana ha condannato a morte almeno sei manifestanti e migliaia sono stati incriminati per il loro ruolo nei disordini.

 

3 Dicembre 2022
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