Novara
2:24 pm, 9 Ottobre 22 calendario
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Novara, crolla cavalcavia

Di: Redazione Metronews
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Poteva avere conseguenze ben più gravi il cedimento di una parte del cavalcavia “XXV Aprile” di Novara, avvenuto alle 7,30 di questa mattina. Il crollo ha riguardato la parte terminale della struttura, in direzione uscita dalla città verso Milano e ha coinvolto una vettura che stava transitando in quel momento. L’auto è finita nella fenditura che si è aperta a bordo strada, verso i campi, senza però crollare di sotto. La donna che era al volante non è rimasta ferita, ma è stata accompagnata in stato di  shock in ospedale.

Il cavalcavia non era a rischio

Il cavalcavia XXV Aprile, uno dei due che passano sopra la ferrovia, nella zona est della città, quella che porta verso Milano, nel quartiere di Sant’Agabio, non era tra i ponti di Novara monitorati come “a rischio” dagli uffici comunali. La struttura infatti era stata interessata da lavori di consolidamento nel febbraio 2015. L’amministrazione decise i lavori sulla struttura con procedura di somma urgenza, perché le sue condizioni statiche si stavano deteriorando in modo preoccupante. L’appalto da 190mila euro era stato appena assegnato alla Finteco lavori di Salassa (Torino). A quel punto sarebbe dovuto partire il normale iter degli appalti (che prevede la stipula del contratto e la consegna dei lavori). Un sopralluogo consigliò la brusca accelerazione. Sul viadotto la carreggiata era già ridotta da tre a due corsie dal dicembre 2013, dopo la scoperta di un «cedimento delle fondazioni per la scarsa portanza del terreno, con conseguente rotazione dei muri verso l’esterno».

«Fortunatamente non ci sono stati feriti. Non si è trattato della caduta del ponte, ma del distacco di una spalletta del muro di contenimento, nella parte finale», ha detto il sindaco di Novara, Alessandro Canelli. «Ora come amministrazione – ha aggiunto – verificheremo principalmente due cose: la prima come sia potuto succedere questo incidente, visto che era stato fatto un lavoro di consolidamento della struttura soltanto sette anni fa, e visti i monitoraggi che vi sono stati negli anni successivi. Il sovrappasso non era tra quelli cittadini a rischio. Abbiamo attivato con la massima urgenza tutti gli strumenti per capire come si sia potuto verificare una situazione del genere».

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