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10:21 pm, 2 Novembre 21 calendario

Sfilata dei “deportati”, sospesa dal lavoro Giusy Pace

Di: Redazione Metronews
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E’ stata sospesa dal lavoro Giusy Pace, l’infermiera organizzatrice della sfilata novarese dei “deportati” (che alludeva alla deportazione degli ebrei ad Auschwitz) contro il Green Pass: nella serata della manifestazione contro la strumentalizzazione della Shoah, in cui ha trovato l’indignazione con cui la grande maggioranza dei novaresi ha reagito alla sfilata dei No Green pass di sabato scorso, arriva dall’Azienda Ospedaliera Maggiore della Carità la conferma della sospensione dal servizio di Giusy Pace. L’infermiera  lavora nell’ospedale novarese come coordinatrice infermieristica, tra l’altro nel periodo di punta della pandemia impegnata proprio nei reparti Covid.

Azione disciplinare per Giusy Pace

L’azienda ha avviato la procedura per l’azione disciplinare contro Giusy Pace, come era facile aspettarsi dopo le parole del direttore generale Gianfranco Zulian, che aveva sottolineato come «nel comportamento della nostra dipendente, tra l’altro stigmatizzato anche dal suo sindacato di riferimento rileviamo un grave danno d’immagine nei confronti dell’Aou». Ora sarà la commissione disciplinare del Maggiore a valutare eventuali provvedimenti disciplinari a carico della donna.

Fascicolo in Procura

La Procura della Repubblica di Novara si appresta ad aprire un fascicolo per «atti dovuti» sulla manifestazione dei No Green pass di sabato scorso. Il procuratore Giuseppe Ferrando, ricevuta dalla Questura una dettagliata relazione sull’accaduto, aprirà un procedimento al momento senza indagati. L’intenzione è quella di accertare se vi siano ipotesi di reato e se emergano profili penali nei comportamenti tenuti nel corso della manifestazione.

Forse stop a manifestazioni

«Visto il clima che si è creato a seguito dell’ultima manifestazione e viste le giuste e sacrosante reazioni di sdegno da parte della stragrande maggioranza dei cittadini, ritengo sia da valutare attentamente l’opportunità di concedere nell’immediato l’autorizzazione ad un’eventuale altra manifestazione per questioni di ordine e sicurezza pubblica, a tutela anche degli stessi manifestanti». Il sindaco di Novara Alessandro Canelli torna sul caso del corteo dei No Green pass che sabato sera hanno sfilato nel centro della città con camici a righe bianche e nere evocando il paragone con i deportati dei lager.  Ogni decisione in questo senso, precisa Canelli «dovrà essere valutato dalla questura sulla base delle informazioni in suo possesso, anche perchè non è il Comune a rilasciare le autorizzazioni a questo tipo di manifestazioni. Da parte nostra, comunque, come sempre, daremo alla questura il massimo supporto possibile». Canelli lancia però un’idea alternativa : «Sarebbe ancora più opportuno – dice il primo cittadino – che fossero gli stessi manifestanti a decidere autonomamente di sospendere temporaneamente la manifestazione per non alimentare ulteriori tensioni e polemiche. Magari un incontro con le istituzioni e in primis con la comunità ebraica, alla quale dovrebbero chiedere scusa, potrebbe favorire un rasserenamento degli animi e forse far capire loro dove hanno sbagliato».

Novara in piazza: “Passato il segno”

Novara non ci sta ed è scesa in piazza contro i manifestanti No Green pass che sabato scorso hanno paragonato se stessi ai deportati dei campi di concentramento nazisti, indossando delle casacche a strisce. “Hanno veramente passato il segno con questo simbolismo”, afferma il sindaco della città Alessandro Canelli, anche lui al presidio organizzato dalla comunità Sant’Egidio, quella ebraica e dai sindacati. “E’ stata una macabra sceneggiata”, la definisce un’altra manifestante. In centinaia hanno manifestato anche a Milano contro l’iniziativa dei No Green pass di Novara.

Tra l’altro, mentre nella piazza accanto al Municipio si stavano già radunando i partecipanti al presidio promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, a poche decine di metri, in un’altra piazza del centro di Novara, Giusy Pace, insieme ad un piccolo gruppo di attivisti No pass hanno recitato un rosario, guardati a vista da una folta schiera di agenti delle forze dell’Ordine. Il flash mob a sfondo religioso si è concluso in meno di un’ora senza particolari problemi.

Giusy Pace, la sfilata di sabato e le reazioni

I manifestanti avevano indossato pettorine a strisce verticali bianche e grigie, alcune addirittura con un numero identificativo appuntato addosso. E poi, tenendosi a una corda che ricordava un filo spinato, hanno sfilato per il centro storico di Novara provocando indignazione in tutta Italia. Dura la reazione della Comunità ebraica. “È già successo in altre città italiane ma queste persone non sanno cosa è stata la Shoah. È pazzesco che si manifesti in questo modo. La storia bisogna conoscerla e fatti del genere mi lasciano senza parole”, aveva dichiarato Rossella Bottini Treves, presidente della Comunità ebraica di Novara e di Vercelli.

2 Novembre 2021
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