La comunità pakistana: “Vogliamo giustizia per la giovane Saman”

La comunità pakistana in Italia scende in campo con nettezza. «Condanniamo senza se e senza ma questo efferato omicidio che ci ha molto scosso. Alla base dell’uccisione di Saman c’è una mentalità retrograda che riguarda tutta la sua famiglia che non ha imparato a vivere in una società civile. Auspico, se il padre fosse veramente colpevole, una pena severa per lui». È quanto afferma Raza Asif, presidente della Federazione Pakistana in Italia, commentando la notizia dell’intercettazione del padre di Saman Abbas, la ragazza pakistana scomparsa nel 2021 da Novellara, in provincia di Reggio Emilia, il quale avrebbe detto di aver ucciso la figlia per la propria “dignità” perché, contraria al matrimonio combinato dalla famiglia con un cugino, aveva baciato un altro ragazzo di cui si era innamorata.

La comunità pakistana: «Omicidio efferato»

«Il consolato, l’ambasciata e le autorità pakistane avevano dato la loro massima disponibilità e avevano promesso che avrebbero compiuto tutte le indagini necessarie. Spero si faccia chiarezza e giustizia su questo caso. Noi siamo pakistani – sottolinea Asif – ma dobbiamo rispettare le leggi e la cultura dei Paesi in cui viviamo. I nostri figli studiano in Italia e ne assorbono la cultura: chi vive qui deve far propria la mentalità del posto. Proprio per questo è fondamentale avvicinare i genitori ai figli. Le nuove generazioni hanno infatti una diversa mentalità, si sentono più italiani e sono più integrati con i loro coetanei. Noi stiamo lavorando molto con le famiglie, con i genitori, per avvicinare e far convivere queste due culture, evitando così forme di integralismo dei padri verso i figli: i genitori devono accettare di dar loro spazio e farli vivere in una società diversa rispetto a quella dei villaggi del Pakistan».