siccità
4:19 pm, 27 Giugno 22 calendario

L’agonia del fiume Po si vede anche dai satelliti

Di: Redazione Metronews
agonia del Po
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L’agonia del Po, il fiume più lungo d’Italia, si vede dallo spazio. Si stanno registrando livelli record minimi d’acqua dopo mesi senza forti precipitazioni. Un’animazione diffusa dall’Esa, l’Agenzia spaziale europeo, sulla scorta delle immagini raccolte dal satellite Copernicus Sentinel-2, mostra una parte della Pianura Padana, vicino a Piacenza, e rivela come il fiume si sia notevolmente ridotto tra giugno 2020 e giugno 2022. Estendendosi dalle Alpi a nord-ovest al Mare Adriatico sulla costa orientale, il vasto corso d’acqua è una fonte d’acqua vitale per diverse regioni. Viene utilizzata per l’acqua potabile, nutre vaste aree di terreno agricolo, oltre a produrre energia idroelettrica in tutto il nord Italia. L’acqua nella Pianura Padana è ora scesa a livelli record, anche a causa della mancanza di precipitazioni che sta soffrendo il nord Italia, nonchè delle alte temperature e della mancanza di neve sulle montagne che alimentano il fiume.

L’agonia del fiume Po vista dal cielo

Molte di queste aree sono ormai senza pioggia da più di 110 giorni, secondo l’Osservatorio del fiume Po. Il fiume Po è normalmente un ampio specchio d’acqua torbida (come si è visto nell’acquisizione del giugno 2020) ma ora si è prosciugato con grandi distese di sabbia esposte (come si è visto nell’acquisizione del giugno 2022). La Pianura Padana è l’area agricola più importante del Paese, poichè produce circa il 40% del cibo italiano tra cui grano, riso e pomodori. Con la siccità in corso, gli agricoltori stanno lottando per mantenere irrigati i raccolti e molte città della Pianura Padana sono state invitate a razionare l’acqua durante la notte in mezzo alla siccità.

Raccolti a forte rischio

Il livello del Po è a -3,4 metri rispetto allo zero idrometrico, oltre mezzo metro più basso che a Ferragosto di un anno fa, con la siccità che colpisce i raccolti, dal riso al girasole, dal mais alla soia, ma anche le coltivazioni di grano e di altri cereali e foraggi per l’alimentazione degli animali, in un momento in cui è necessario garantire la piena produzione con la guerra in Ucraina. Lo rivela anche l’ultimo monitoraggio della Coldiretti sulla preoccupante situazione del fiume al Ponte della Becca (Pavia), con la portata che è scesa sino all’80% in meno. Lo stato del più grande fiume italiano è rappresentativa della drammatica difficoltà in cui versa l’intero Paese – evidenzia la Coldiretti – dove si inizia a pensare al razionamento dell’acqua anche nelle ore diurne.

Verso lo stato di emergenza

Come Regioni «abbiamo già parlato con il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. Penso che fra qualche giorno o settimana verrà proclamato lo stato di emergenza, se la situazione continua in questo modo. C’è un rapporto costante dal punto di vista di un monitoraggio attento e tecnico». Lo ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, parlando delle problematiche legate alla siccità in Italia.

Mediterraneo bollente

Benjamin Koetz, capo dell’Ufficio per le iniziative sostenibili dell’Esa, ha dichiarato: «Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, l’agricoltura consuma fino al 70% dell’acqua dolce e considerando la crescente scarsità d’acqua, l’uso dell’acqua deve essere più efficiente in questo settore. A tal fine, l’Esa sta preparando la missione di monitoraggio della temperatura della superficie terrestre nell’ambito delle missioni di espansione di Copernicus, che consentirà di monitorare l’evapotraspirazione delle colture a livello di campo e, con ciò, supportare pratiche di irrigazione sostenibili». Secondo i nuovi risultati pubblicati da un progetto finanziato dall’ESA chiamato CAREHeat, il Mar Mediterraneo sta attualmente subendo un’ondata di caldo marino con temperature nel maggio 2022 di 4 C superiori alla media del periodo 1985-2005. Secondo i risultati, la temperatura dell’acqua superficiale ha raggiunto picchi di oltre 23 C.

Interventi per uscire dall’emergenza

«Non è più rinviabile una gestione della risorsa idrica che non sia coordinata e concertata tra i diversi enti. Plaudiamo, dunque, alla scelta del ministro per le Politiche agricole, Stefano Patuanelli, di affrontare l’emergenza immediata con un coordinamento con le amministrazioni interessate: dalla Protezione Civile al Ministero della Transizione Ecologica al Ministero dell’Economia coinvolgendo necessariamente le Regioni che, troppo spesso come nel caso della mia Sicilia hanno mancato appuntamenti importanti come la programmazione delle opere necessarie». Lo dichiara il deputato Dedalo Pignatone, capogruppo M5S in commissione Agricoltura. «Per il comparto agricolo – aggiunge – la possibilità di poter proclamare lo stato di eccezionale avversità atmosferica qualora il danno provocato dalla siccità superi il 30 per cento della produzione lorda vendibile è sicuramente un aspetto positivo ma quel che serve è uscire, in prospettiva, da queste emergenze che si ripetono con costanza negli anni».

27 Giugno 2022
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