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1:02 pm, 20 Marzo 23 calendario

Siccità, le 10 regole Legambiente per risparmiare acqua in città

Di: Redazione Metronews
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Contro la siccità sono 10 le azioni da mettere in pratica, secondo Legambiente, per migliorare la gestione della risorsa idrica in città. Il dossier “Accelerare il cambiamento: la sfida dell’acqua passa dalle città” è stato presentato in vista della Giornata mondiale dell’Acqua che si celebra il 22 marzo. 

Siccità, il decalogo di Legambiente per “risparmiare” acqua in città

Dieci le azioni secondo Legambiente per migliorare la gestione della risorsa idrica in città:

– Approvare in tutti i Comuni Regolamenti edilizi con obblighi di recupero, riutilizzo e risparmio dell’acqua.

2 – Criteri Ambientali Minimi per migliorare la gestione idrica attraverso gli appalti pubblici.

3 – Infrastrutture e tetti verdi, vantaggiosi per la cattura e il trattamento dell’acqua piovana, l’ombreggiamento, la mitigazione dell’effetto isola di calore.

4 – Riuso, recupero e riciclo per riutilizzare e usare le diverse fonti d’acqua con un trattamento che corrisponda all’uso, garantendo una qualità adatta allo scopo di utilizzo e la gestione integrata delle risorse idriche.

5 – Ammodernamento della rete idrica per evitare le perdite di rete e gli sprechi.

6 – Efficientare la depurazione delle acque reflue urbane, per il loro completo riutilizzo in settori strategici, come l’agricoltura, sia sostenendo gli ambiziosi obiettivi previsti dalla revisione della Direttiva sul trattamento delle acque di scarico urbane che superando gli ostacoli normativi nazionali (DM 185/2003) rispetto al riutilizzo delle acque reflue così come previsto dal regolamento UE 741/2020.

7 – Innovazione tecnologica da utilizzare per numerosi scopi, dal monitoraggio delle risorse al tracciamento delle perdite di rete.

8 – Rifornire i corpi idrici e i loro ecosistemi, scaricando solo quello che può essere assorbito dall’ambiente naturale, riducendo gli apporti idrici e garantendone la qualità.

9 – Modularità dei sistemi, garantendo opzioni multiple di risorse, trattamento, stoccaggio, convogliamento, migliorando i livelli di servizio e la resilienza dei sistemi idrici urbani.

10 – Essere preparati agli eventi estremi, coinvolgendo i cittadini nella gestione sostenibile delle risorse idriche urbane e nella sensibilizzazione alla comprensione dei rischi e opportunità.

Il dossier di Legambiente

Il potenziale che avrebbero insieme la raccolta delle acque meteoriche nelle città e il riutilizzo di quelle reflue per l’agricoltura è pari a 22 miliardi di metri cubi all’anno, cioè circa 3 volte la capacità contenuta nei 374 grandi invasi in esercizio, che ammonta a circa 6,9 miliardi di metri cubi.

E’ la stima  fatta dall’Osservatorio CittàClima di Legambiente, che nel dossier “Accelerare il cambiamento: la sfida dell’acqua passa dalle città” fotografa la situazione anche a fronte del fatto che “sono aumentati del 367% i casi di danni a causa della siccità, dai 6 del 2021 ai 28 del 2022”.

La roadmap di Legambiente

Una roadmap per riqualificare e riprogettare gli spazi aperti e gli edifici delle nostre città che punti almeno al recupero del 20% delle acque meteoriche entro il 2025, del 35% entro il 2027 e del 50% entro il 2030. In vista della Giornata mondiale dell’acqua 2023 (World Water Day), Legambiente presenta il dossier ‘Accelerare il cambiamento: la sfida dell’acqua passa dalle città’ in cui fotografa il potenziale che avrebbero insieme la raccolta delle acque meteoriche in ambiente urbano e il riutilizzo di quelle reflue per l’agricoltura: 22 miliardi di metri cubi di acqua all’anno, corrispondenti a circa 3 volte la capacità contenuta nei 374 grandi invasi in esercizio, che ammonta a circa 6,9 miliardi di metri cubi.

Le richieste al governo Meloni

Numeri importanti, che spingono il Cigno Verde a chiedere al governo Meloni “una strategia idrica nazionale in modo da avviare una nuova governance dell’acqua, che abbia come obiettivo non solo l’accumulo per affrontare i periodi di carenza, ma soprattutto la riduzione della domanda d’acqua e quindi dei prelievi e degli usi in tutti i suoi settori. A partire da una roadmap per riqualificare e riprogettare gli spazi aperti e gli edifici delle nostre città che punti almeno al recupero del 20% delle acque meteoriche entro il 2025, del 35% entro il 2027 e del 50% entro il 2030; e dalla necessità che, il recepimento del regolamento Ue 741/2020 per il riutilizzo delle acque reflue, in fase di osservazione presso il Mase, sia fatto in modo rigoroso, tenendo conto dell’analisi di rischio come previsto a livello europeo”.

 

20 Marzo 2023 ( modificato il 22 Marzo 2023 | 12:44 )
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