Teatro Milano
1:00 pm, 23 Giugno 22 calendario

L’Aida dei Colla di scena al Piccolo Teatro Grassi

Di: P.P.
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TEATRO Aida è un’opera in quattro atti di Giuseppe Verdi, su libretto di Antonio Ghislanzoni, basata su un soggetto originale dell’archeologo francese Auguste Mariette, primo direttore del Museo Egizio del Cairo. La Compagnia Carlo Colla e Figli parte proprio da lì, da quella famosissima opera andata in scena per la prima volta al Cairo il 24 dicembre 1871, per farne – come recita il sottotitolo dello spettacolo al Piccolo Teatro Grassi (https://www.piccoloteatro.org/it/theaters/piccolo-teatro-grassi) fino al 3 luglio – una “riduzione per marionette del dramma lirico di Antonio Ghislanzoni“. Chiaramente, non poteva mancare la zampina del compianto Eugenio Monti Colla che di quel testo ha curato la riduzione per le sue teste di legno e anche i figurini dei costumi realizzati dalla sartoria dell’Associazione Grupporiani.

Il cast “umano” per Aida

Alle scene hanno pensato Franco Citterio (anche alle luci), Pierluigi Bottazzi e Maurizio Dotti. Poi ci sono le voci recitanti: Carolina Baggi, Marco Balbi, Maurizio Dotti, Ombretta Franzini, Fabio Mazzari, Gianni Quillico, Franco Sangermano.

E, dulcis in fundo, i marionettisti: Franco Citterio, Maria Grazia Citterio, Piero CorbellaCamillo Cosulich, Debora Coviello, Carlo DecioCecilia Di Marco, Tiziano Marcolegio, Pietro MontiGiovanni Schiavolin e Paolo Sette accompagnati dalle apprendiste marionettiste Veronica Lattuada, Michela Mantegazza.

La Compagnia Carlo Colla e Figli e il melodramma

Fatti gli onori di casa, è necessario sottolineare come nel repertorio della Compagnia Marionettistica Carlo Colla e Figli il melodramma è sempre spunto per creare grandi spettacoli. In particolare, il melodramma verdiano che offre la garanzia di presentare dei personaggi che trovano un corrispettivo nelle tipologie tipiche del teatro delle marionette poiché si riconoscono in “maschere” romantiche dove l’eroe, l’eroina e il cattivo, già con la loro presenza, sono e fanno spettacolo.

Le marionette, infatti, cesseranno di agire come interpreti del melodramma quando quest’ultimo si farà opera verista, cioè quando ambiente e protagonista non saranno suffragati dal mondo dei grandi eroismi, degli amori impossibili e non corrisposti e delle vendette.

Argomento di grande fascino è suggerito anche dall’ambiente orientale dove l’atmosfera esotica non segue il criterio storico e filologico per cui Iside, ad esempio, sta insieme a Vulcano e i sacerdoti con sacerdotesse che ricordano piuttosto le odalische.

La struttura di Aida come opéra-comique

Aida, inoltre, risente di una struttura teatrale simile a quella dell’”opéra-comique” in cui le danze sono un momento di spettacolo e non drammaturgico. A tutto questo si deve aggiungere l’ingenuità tipica del mondo marionettistico che assicura che la “celeste Aida” può essere davvero vestita d’azzurro, che gli Etiopi siano davvero “cattivi Etiopi” e che Amonasro sia “feroce” e Ramfis malvagio.

Per non parlare della scena del trionfo nella quale l’impiego delle marionette è assolutamente libero da imposizioni sindacali, da budget teatrali e può, tranquillamente, generare la mescolanza di schiere di personaggi di legno con animali di dimensioni eccezionali.

Lo spettacolo dei Colla tra tradizione e modernità

Lo spettacolo viene presentato in un’edizione che, fedele alla tradizione marionettistica ottocentesca, prevede la presenza di parti cantate e di parti recitate. Inoltre, stravolgendo l’opera verdiana, a causa della pressante richiesta del pubblico che affollava il Teatro Gerolamo, il finale prevede il crollo del Tempio e la fuga di Radames e di Aida verso le sognate “foreste imbalsamate”.

P.P.

 

 

 

23 Giugno 2022
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