Premi Oscar 2022, Chris Rock non denuncerà Will Smith
CINEMA Verrebbe da dire: tanto tuonò, che piovve. Perché questa edizione 2022 degli Oscar dal Globe Theatre di Hollywood sarebbe dovuta essere quella della pace. Invece sul palco, tra un premio e l’altro, c’è scappato pure un bello schiaffone. Will Smith, premiato poi come miglior attore per King Richard – Una famiglia vincente non ha apprezzato una battuta di Chris Rock che aveva ironizzato sulla testa rasata della signora Jada Pinkett in Smith: la donna soffre di alopecia e ha deciso di non coprire la testa con cappelli, parrucche o turbanti ma di sbarazzarsi dei capelli. E su questo Rock aveva cercato di ironizzare chiedendo dal palco se questa decisione fosse stata presa in vista di una futura interpretazione del soldato Jane 2.
Will Smith non l’ha presa affatto bene tanto che si è precipitato sul palco e ha schiaffeggiato Chris Rock tuonando un bel «Tieni il nome di mia moglie fuori dalla tua fottuta bocca!» immediatamente censurato da un audio che è sparito. Chi aveva pensato ad una gag, ha dovuto ammettere di essersi sbagliato.
Morale della favola (ma neanche tanto): Chris Rock non denuncerà Will Smith che rischierebbe fino a sei mesi di carcere e 100 mila dollari di multa. L’Academy si è sperticata in un «Condanniamo la violenza sempre». Will Smith chiede scusa a tutti, tranne che allo schiaffeggiato.
The show must go on. Senza alcun collegamento con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ma con un #standwithUkraine accompagnato dall’intervento di Mila Kunis, attrice ucraina nata a Cernivci: «Nelle ultime settimane, il mondo è rimasto scioccato da un’invasione non provocata e da un atto di aggressione. Eppure, davanti alla forza e alla dignità di coloro che affrontano una tale devastazione, è impossibile non commuoversi dalla loro capacità di resilienza». La cerimonia di consegna dei premi si è fermata un minuto per un tributo silenzioso all’Ucraina. Il tema ha soltanto sfiorato l’evento, con il «Viva l’Ucraina» gridato da Francis Ford Coppola sul palco per l’omaggio ai 50 anni del Padrino. Intanto, sui social piovono critiche nei confronti dell’Academy, accusata di avere lasciato fuori da una cerimonia come quella degli Oscar, un tema così importante come il conflitto Russia-Ucraina.
Il miglior film è Coda
Il miglior film è Coda – I segni del cuore, il film su una famiglia di pescatori sordi del Massachusetts di Sian Heder che si è portato a casa anche l’Oscar per il miglior attore non protagonista (Troy Kotsur, il primo attore sordo a vincere) e quello per la migliore sceneggiatura non originale (il film è il remake americano della commedia francese del 2014 La Famiglia Belier diretta da Éric Lartigau). Coda è l’acronimo di Children of Deaf Adults, figlio udente di genitori sordi e lo stesso Kotsur ha dedicato il premio alla sua comunità disabile e ai Coda di tutto il mondo affermando: «Questo è il nostro momento». Il film acquistato da Apple Tv+, interamente girato con la lingua de segni a parte il ruolo interpretato dalla figlia, unica che può sentire e parlare, aveva debuttato al Sundance nel gennaio dell’anno scorso: arriverà al cinema giovedì distribuito da Eagle Pictures ed è già su Sky e Now. Coda è anche il primo film a vincere l’Oscar dopo il “passaggio” al Sundance.
Premio per la regia a Jane Campion
Il potere del cane diretto ha fatto guadagnare alla regista Jane Campion l’Oscar alla regia. Il film era arrivato alla serata di premiazione con 12 candidature ovviamente tra i preferiti. In lizza c’erano Kenneth Branagh (Belfast), Ryusuke Hamaguchi (Drive my car), Paul Thomas Anderson (Licorice Pizza) e Steven Spielberg (West Side Story). Il suo film Netflix non è riuscito a sbaragliare la “concorrenza” di Apple Tv+, Coda. Una curiosità: Jane Campion è stata la prima donna ad ottenere per due volte la nomination come miglior regista.
Miglior attrice protagonista
Jessica Chastain per Gli occhi di Tammy Faye ha vinto l’Oscar come miglior attrice protagonista. E l’annuncio ha scatenato una vera e propria standing ovation al Dolby Theatre. Con lei in nomination c’erano Olivia Colman (La figlia oscura), Penélope Cruz (Madres paralelas), Nicole Kidman (Being the Ricardos) e Kristen Stewart (Spencer).
Premio al miglior attore protagonista
Niente da fare per Javier Bardem (Being the Ricardos), Benedict Cumberbatch (Il potere del cane), Andrew Garfield (Tick, tick…Boom!) e Denzel Washington (Macbeth). A vincere il Premio per questa categoria è stato il “fumantino” Will Smith per King Richard – Una famiglia vincente. Con l’Oscar in mano l’attore si è scusato dicendo che «l’amore fa fare follie».
Miglior attrice e attori non protagonisti
A vincere il premio come miglior attrice non protagonista è stata Ariana De Bose per la sua interpretazione inWest Side Story di Steven Spielberg. E siccome il destino a volte si diverte, l’attrice si è aggiudicata lo stesso identico premio che nel 1961 aveva vinto Rita Moreno che per lo stesso film interpretava lo stesso personaggio. Infatti la stessa Ariana De Bose ha ricordato la sua “antecedente” la cui «ispirazione divina ha aperto la strada ad una generazione di Anita».
L’attrice ha primeggiato sulle altre nominate: Jessie Buckley (La figlia oscura), Judi Dench (Belfast), Kristen Dunst (Il potere del cane) e Aunjanue Ellis (King Richard).
Al già citato Troy Kotsur è andato invece il Premio come miglior attore non protagonista per Coda.
Nessun premio per l’Italia
Erano in tre: Paolo Sorrentino per E’ stata la mano di Dio; Massimo Cantini Parrini per i costumi di Cyrano; Enrico Casarosa per il film d’animazione Luca. Il primo è stato battuto da Drive my car del giapponese Ryûsuke Hamaguchi ritenuto miglior film internazionale. Al secondo è stato preferito Jenny Beavan per Crudelia. Il terzo, infine, è stato surclassato dal favoritissimo Encanto.
Tutti gli Oscar vinti e gli altri candidati
MIGLIOR FILM – Coda – Candidati: Belfast, Don’t look up, Drive my car, Dune, King Richard, Licorice Pizza, La fiera delle illusioni, Il potere del cane, West side story
MIGLIOR REGIA – Jane Campion The Power of the Dog – Candidati: Kenneth Branagh (Belfast), Ryûsuke Hamaguchi (Drive My Car), Paul Thomas Anderson (Licorice Pizza), Steven Spielberg (West Side Story)
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE – Belfast, Kenneth Branagh – Candidati: Don’t Look Up, Adam McKay e David Sirota, King Richard, Zach Baylin, Licorice Pizza, Paul Thomas Anderson, La peggiore persona del mondo di Eskil Vogt, Joachim Trier
MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE – Coda, Siân Heder – Candidati: Drive My Car, Ryusuke Hamaguchi, Takamasa Oe Dune, Jon Spaihts e Denis Villeneuve e Eric Roth, The Lost Daughter, Maggie Gyllenhaal, Il potere del cane, Jane Campion
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA – Will Smith (King Richard) – Candidati: Javier Bardem (A proposito dei Ricardo),
Benedict Cumberbatch (Il potere del cane), Andrew Garfield (Tick, Tick … Boom!), Denzel Washington (Macbeth)
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA – Troy Kotsur (Coda) – Candidati: Ciarán Hinds (Belfast), Jesse Plemons (Il potere del cane), J.K. Simmons (A proposito dei Ricardo), Kodi Smit-McPhee (Il potere del cane)
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA – Jessica Chastain (Gli occhi di Tammy Faye) – Candidati: Olivia Colman (The Lost Daughter), Penélope Cruz (Madri parallele), Nicole Kidman (A proposito dei Ricardo), Kristen Stewart (Spencer)
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA – Ariana DeBose (West Side Story) – Candidati: Jessie Buckley (The Lost Daughter), Judi Dench (Belfast), Kirsten Dunst (Il potere del cane), Aunjanue Ellis (King Richard)
MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE – Drive my car di Ryûsuke Hamaguchi – Candidati: È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino, Flee di Jonas Poher Rasmussen, Lunana: A Yak in the Classroom di Pawo Choyning Dorji, La peggiore persona del mondo di Joaquim Trier
MIGLIORI EFFETTI SPECIALI – Dune
MIGLIOR SCENOGRAFIA – Dune
MIGLIOR CANZONE – No Time to Die (No Time to Die), Billie Eilish, Finneas O’Connell
MIGLIOR COLONNA SONORA – Dune, Hans Zimmer
MIGLIOR TRUCCO E PARRUCCO – The Eyes of Tammy Faye
MIGLIOR COSTUMI – Cruella Jenny Beavan
MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE – Encanto Jared Bush, Byron Howard, Yvett Merino e Clark Spencer
MIGLIOR FOTOGRAFIA – Dune, Greig Fraser
MIGLIOR CORTO D’ANIMAZIONE – The Windshield Wiper, Alberto Mielgo e Leo Sanchez
MIGLIOR SUONO – Dune, Mac Ruth, Mark Mangini, Theo Green, Doug Hemphill e Ron Bartlett
MIGLIOR DOCUMENTARIO – Summer of Soul (…Or, When the Revolution Could Not Be Televised), Ahmir Questlove Thompson, Joseph Patel, Robert Fyvolent e David Dinerstein
MIGLIOR CORTO DOCUMENTARIO – The Queen of Basketball, Ben Proudfoot
MIGLIOR MONTAGGIO – Dune, Joe Walker
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO – The Long Goodbye, Aneil Karia e Riz Ahmed
PATRIZIA PERTUSO
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