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4:43 pm, 9 Marzo 22 calendario

Draghi: «Primo prototipo Ue di reattore a fusione nel 2025»

Di: Redazione Metronews
Draghi: «Primo prototipo
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Draghi: «Primo prototipo Ue di reattore a fusione nel 2025». «Sul nucleare l’impegno tecnico ed economico è concentrato sulla fusione a confinamento magnetico, che attualmente è l’unica via possibile per realizzare reattori commerciali in grado di fornire energia elettrica in modo economico e sostenibile. La strategia europea per l’energia da fusione è sviluppata dal Consorzio EUROfusion, che gestisce fondi Euratom pari a oltre 500 milioni di euro per il periodo tra il 2021 e il 2025. Questo consorzio prevede l’entrata in funzione del primo prototipo di reattore a fusione nel 2025-2028». Lo ha annunciato il premier Mario Draghi durante il question time alla Camera. «Il governo dà la massima attenzione alla questione della sicurezza energetica e in particolare alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Lo dimostrano i più recenti provvedimenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale; per lo sviluppo delle energie rinnovabili; per il rilancio delle politiche industriali – ha proseguito Draghi – il governo è al lavoro per ridurre la nostra dipendenza dal gas russo, in tempi rapidi. Aumentiamo la produzione nazionale di gas, con la prospettiva di raggiungere una quota di produzione interna di 5 miliardi di metri cubi. L’incremento avverrà sfruttando le concessioni esistenti, per il periodo 2022-2031. I nuovi volumi di gas saranno offerti alle industrie, con una riserva di almeno un terzo per le piccole e medie e imprese».

Draghi: «Primo prototipo Ue di reattore»

«Non si potrà avere una vera sicurezza energetica senza una profonda semplificazione burocratica, soprattutto in merito ai nostri obiettivi di aumento di produzione da energie rinnovabili – ha insistito il premier – il grosso ostacolo oggi è rappresentato dai procedimenti autorizzativi, e se non lo superiamo non andiamo da nessuna parte. Intendiamo rispettare l’obiettivo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza di 70 gigawatt di rinnovabili entro il 2026, se si sbloccano le autorizzazioni. Siamo impegnati a sbloccare diverse decine di gigawatt di eolico off-shore, grazie alle più recenti misure di semplificazione delle autorizzazioni. Anche l’aumento della produzione e del ricorso al biometano è stato oggetto di recenti interventi, con l’obiettivo di raggiungere le 200 mila tonnellate nel 2023 e un incremento di 50 mila tonnellate annue nel successivo triennio». Il governo punta a «difendere il potere di acquisto delle famiglie e la competitività delle nostre imprese, ma forse sarebbe meglio dire la sopravvivenza – ha precisato Draghi – continueremo a sostenere il nostro sistema produttivo». Da ripensare anche le regole a livello Ue: «È chiaro che alcune regole vanno rilette. Molto tempo prima della crisi in Ucraina ho detto che le regole di bilancio sono inadeguate, sono regole che non tengono conto delle priorità strategiche degli ultimi 2 anni: clima, energia, difesa sono priorità strategiche dell’Ue e dell’Italia e a maggior ragione ora occorre ripensare allo schema generale».

«Il Governo non sta fermo»

Draghi ha parlato anche della situazione italiana. «C’è un equivoco di fondo, siccome c’è l’emergenza bisogna restare fermi. Questo governo non è nato per restare fermo», ha messo in chiaro il premier rispondendo ad una interrogazione di Fdi sulla riforma del catasto. Una riforma, ha ribadito, che «non porterà a una maggiore imposizione fiscale» sulle case regolari. Ma il catasto, ha ricordato Draghi, ha un impianto del 1939, mentre gli estimi sono del 1989.

Aiuto ai profughi per scuola e lavoro

Il premier ha poi risposto sull’emergenza umanitaria in conseguenza dell’invasione dell’Ucraina. Ad oggi i profughi ucraini in Italia sono 23.872. Ieri erano 21.095. Donne e bambini sono il 90% dei profughi. «Il flusso è destinato ad aumentare – ha detto Draghi – è stato previsto un ampliamento dell’accoglienza», i rifugiati «potranno essere accolti in tutte le strutture previste per i migranti» anche senza fare domanda di protezione. Lo sforzo organizzativo in atto coinvolge tutti i livelli di governo. Sul piano scolastico vogliamo garantire ai giovani ucraini il sostegno necessario per proseguire il loro percorso formativo. Sono state diramate direttive per favorire la piena integrazione delle studentesse e degli studenti ucraini, anche in raccordo e con la collaborazione delle comunità di connazionali stabilmente inserite in Italia. Per quanto riguarda la possibilità per i profughi ucraini accolti di svolgere un’attività lavorativa – ha concluso il premier – abbiamo adottato una prima misura che consente loro, sulla base della sola richiesta di permesso di soggiorno e in deroga alle quote massime di ingresso stabilite dal cosiddetto “decreto flussi”, di lavorare, sia in forma autonoma che subordinata, e anche stagionale. Infine sul fronte sanitario, tutti i rifugiati che arrivano o accettano di farsi un tampone ogni 48 ore oppure accettano di vaccinarsi».

9 Marzo 2022
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