Cingolani resta come Advisor per l’energia per Palazzo Chigi

Cingolani resta in campo e darà una mano anche al nuovo governo. «Non mi chiami più ministro, né consulente: sarò Advisor per l’energia per Palazzo Chigi, sarò al lavoro per superare l’inverno vista l’emergenza che ci troviamo a fronteggiare». Lo ha spiegato l’ex ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, che dunque non esce completamente di scena. Cingolani avrà come mission quella di «mettere in sicurezza questo periodo difficile». A chi gli domanda se a fine inverno il suo incarico cesserà, risponde: «Io spero che l’emergenza finisca, così ho concordato». L’incarico di Advisor per l’energia al servizio di Palazzo Chigi «non è retribuito, lo faccio con spirito costruttivo».

Cingolani resta su richiesta di Draghi e Meloni

Il ruolo di Advisor per l’energia per Palazzo Chigi è stato «concordato con Mario Draghi e Giorgia Meloni: occorre terminare il lavoro avviato sul price cap e quello sui rigassificatori. Sarò consigliere del governo Meloni in materia energetica. C’è da finire tutto il lavoro sul tetto al prezzo del gas, che è stato sì approvato, ma ora bisogna lavorare su termini e condizioni. Ora lavorerò con il mio successore Gilberto Pichetto Fratin», ha precisato l’ex ministro della Transizione ecologica. Da parte sua il nuovo ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica (ex Mite) ha fatto sapere in merito all’appuntamento in sede europea di mercoledì prossimo per il dossier energia che «domani farò il passaggio di consegne formali con il ministro Cingolani, poi martedì ci sarà il voto di fiducia in Parlamento, io il dossier ce l’ho, vedremo se sarò a Bruxelles, ci stiamo lavorando». Sul tetto al prezzo del gas e la sfida energetica «valuteremo. Naturalmente c’è l’impegno in questo momento a trovare delle soluzioni, come governo», ha aggiunto Gilberto Pichetto Fratin parlando al termine del primo Consiglio dei ministri e sottolineando l’apporto decisivo che potrà dare proprio Cingolani.