Covid
2:27 pm, 10 Febbraio 22 calendario

Via le mascherine all’aperto, inizia il ritorno alla normalità

Di: Redazione Metronews
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Via le mascherine all’aperto, inizia il ritorno alla normalità. Non siamo ancora fuori dall’emergenza Covid, e c’è ancora bisogno di cautela e prevenzione. Ma il ritorno alla normalità, seppur lento, è cominciato. E domani compie un deciso passo in avanti. È stata infatti pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale l’ordinanza, firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che dispone la fine dell’obbligo delle mascherine all’aperto, a partire da venerdì 11 febbraio, ma bisognerà portarle con sé ed indossarle in caso di affollamenti. Rimane, comunque, l’obbligo fino al 31 marzo, di indossare le mascherine nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private.

Via le mascherine all’aperto, inizia il ritorno alla normalità

«Fino al 31 marzo 2022 è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale – si legge nell’ordinanza pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale (articolo 1) – di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private. Fermo restando quanto diversamente previsto da specifiche norme di legge o da appositi protocolli sanitari o linee guida, nei luoghi all’aperto è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sè i dispositivi di protezione delle vie respiratorie e di indossarli laddove si configurino assembramenti o affollamenti».

Stadi e impianti sportivi

Altri segnali, verso l’abolizione delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, arriveranno nelle prossime settimane. Il ministro Speranza e la sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali, stanno lavorando congiuntamente a un percorso graduale che prevede la riapertura a capienza massima degli impianti sportivi all’aperto e al chiuso. In una nota congiunta, ministro e sottosegretario sottolineano che «Si lavora a un primo allargamento, a partire dal primo marzo, che porterà al 75% e al 60% il limite delle capienze rispettivamente all’aperto e al chiuso. Per poi proseguire con le riaperture complete qualora la situazione epidemiologica continuasse il suo trend di calo».

Green pass

La certificazione verde Covid, rilasciata dopo la terza dose, ha un’efficacia illimitata, quindi senza necessità di nuove vaccinazioni. Al regime di chi si è sottoposto alla terza dose è equiparato a coloro che sono guariti dal Covid dopo il completamento del ciclo vaccinale primario.Sul green pass, in ogni caso, la discussione nel governo resta aperta. Il 31 marzo scade lo stato di emergenza sanitaria legato al Covi (dura da oltre due anni). Secondo le prime valutazioni il certificato verde potrebbe andare avanti almeno fino a metà giugno, data in cui è fissata la scadenza dell’obbligo vaccinale. Diverse ipotesi sono comunque in campo ma, l’orientamento generale, è che il green passa dovrebbe andare in archivio entro l’estate.

Discoteche, si parte

Altri segnali del ritorno alla normalità arrivano dal mondo delle discosteche. Questo weekend si torna a ballare (il via libera ufficiale è sempre per venerdì 11 febbraio). Dopo l’ennesimo stop causa Covid le piste italiane sono pronte, o quasi, ad essere nuovamente solcate da giovani e meno giovani ma solo in possesso del Green pass rafforzato.

Tutta l’Europa verso la normalità

In Europa a guidare il ritorno alla normalità è stata la Danimarca, che ha revocato molte delle restrizioni già dal 1 febbraio. A seguire ora potrebbero esserci Londra e la Gran Bretagna, ma ovunque nel mondo sono tanti i governi che si orientano nella stessa direzione.
DANIMARCA: Dal 1 febbraio la Danimarca ha già rinunciato a mascherine e green pass, diventando così il primo Paese Ue a revocare tutte le restrizioni. I tamponi vengono archiviati, o quasi: i molecolari somministrati ogni giorno passano da 500 mila a 200 mila mentre i test gratuiti a tappeto non si faranno più dal 6 marzo.
FRANCIA: In Francia il portavoce del governo, Gabriel Attal, ha prospettato che tra la fine di marzo e l’inizio di aprile si potrebbe revocare il pass vaccinale e rivalutare anche l’obbligo di indossare la mascherina al chiuso se la pressione sugli ospedali continuerà ad allentarsi. L’obbligo delle mascherine all’aperto è stato già tolto il 2 febbraio mentre il 16 riapriranno le discoteche e a marzo il protocollo nelle scuole potrebbe essere allentato.
IRLANDA: Il 20 gennaio in Irlanda il comitato per la gestione del Covid ha approvato il ritorno a un orario normale di apertura e la fine del «pass» vaccinale per pub e ristoranti. Il provvedimento entrerà in vigore gradualmente. Se la maggior parte delle restrizioni dovute al Covid-19 vengono tolte, il vice primo ministro irlandese Leo Varadkar ha avvertito che la pandemia «non è finita».
OLANDA: Il governo olandese ha deciso di allentare tutte le restrizioni anti-Covid: una decisione dettata dalla «forte necessità di un ritorno alla vita quotidiana più normale». Concretamente significa la fine del telelavoro e del distanziamento interpersonale, niente più limite al numero di invitati in casa. Per partecipare ai grandi eventi pubblici, autorizzati dal 25 febbraio, servirà eseguire un test, indipendentemente dallo stato vaccinale. Prima della fine del mese potrebbe anche essere revocato l’obbligo del pass, ora al vaglio dell’esecutivo proprio perchè «il danno causato è valutato come disproporzionato rispetto a qualunque beneficio per la salute pubblica». Come spiegato dall’esecutivo, tale svolta è stata guidata da considerazioni sociali ed economiche.
POLONIA: In Polonia le restrizioni potrebbero essere revocate a partire da marzo se i contagi continueranno a scendere al ritmo attuale. Il ministro della Salute Adam Niedzielski ha parlato di «inizio della fine della pandemia». L’obbligo di mascherina al chiuso potrebbe diventare solo una raccomandazione, la scuola in presenza una priorità, autorizzata dal 21 febbraio, e soprattutto dal 15 febbraio i giorni di isolamento obbligatori per i contagiati passeranno da 10 a sette.
REGNO UNITO: Il premier Boris Johnson ha annunciato un possibile ritorno alla normalizzazione già il 21 febbraio invece del 24 marzo, scadenza attualmente stabilita. A quella data il premier conservatore presenterà un nuovo piano per «convivere col virus». Le ultime restrizioni saranno quindi presto abbandonate nel Regno Unito, compreso l’obbligo di isolamento per i positivi. Intanto già dal mese scorso è stata revocata buona parte delle restrizioni sanitarie: le mascherine sono obbligatorie solo sui mezzi pubblici e il pass vaccinale non è più necessario per entrare nei locali.
REPUBBLICA CECA: Da oggi in Repubblica Ceca non è più necessario il pass per entrare in locali pubblici o dai parrucchieri. Dal 1 marzo salterà la maggior parte delle altre restrizioni anti-Covid ancora in vigore, come promesso dal premier Petr Fiala.
SPAGNA: Dopo quasi due anni di restrizioni sanitarie, da questa sera le discoteche catalane potranno riaprire senza alcuna restrizione: niente limite di orario, nessun obbligo di esibire una certificazione Covid all’ingresso. In alcune regioni è al vaglio una riduzione dei tempi della quarantena sulla base delle evidenze scientifiche a disposizione. Il 27 gennaio la Catalogna ha revocato l’obbligo di presentare il pass sanitario per entrare nei bar, nei ristoranti e nelle palestre.

10 Febbraio 2022
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