Teatro
10:57 am, 27 Dicembre 21 calendario
4 minuti di lettura lettura

Pinocchio secondo Carlo Colla & Figli al Grassi

Di: Redazione Metronews
Pinocchio
condividi

Dopo due rinvii, nel giugno e poi nel dicembre 2020, dovuti ai lockdown causati dalla pandemia, finalmente Pinocchio nella versione della Carlo Colla & Figli vede il suo debutto sul palcoscenico del Teatro Grassi di Milano. Appuntamento il 28 dicembre.

La Compagnia Carlo Colla & Figli affronta uno dei capolavori più noti ma anche più difficili da interpretare per le marionette: Pinocchio. Un testo che, oltre a essere l’origine della confusione dei termini “burattino” e “marionetta” nella tradizione italiana, esula dai canoni precisi della “fiaba” classica. E si connota più come “racconto fantastico”.

Pinocchio secondo Carlo Colla

Dirompente e innovativo per l’epoca (1883) è l’incipit “C’era una volta… un Re! Direte voi. No! C’era una volta… un pezzo di legno!”.

Questo diventa il punto di contatto fra il mondo collodiano e il mondo marionettistico che per raccontare le sue storie e le sue trame parte sempre dal legno o al legno sempre arriva.

Il romanzo di formazione, quello che mostra la trasformazione del ragazzo, spesso discolo, che pian piano matura fino a diventare adulto e che è tipico della letteratura per ragazzi, è lo spunto che Collodi usa per raccontare la storia di Pinocchio.

Le marionette della Carlo Colla & Figli, già presenti nello sceneggiato televisivo di Luigi Comencini, si apprestano così a rappresentare Le avventure di Pinocchio. Lo fa con il dovuto rispetto al romanzo, ma anche con atteggiamento interlocutorio, con la capacità di creare illusioni e un mondo pieno di fascino.

Magnifici attori di legno

In scena attori di legno, con le loro diverse forme e dimensioni, la loro gestualità e il loro forte potenziale evocativo, coadiuvate dalle voci storiche che, da anni, danno la parola ai piccoli personaggi e dalle note musicali che ne fanno spesso da cornice. Cercheranno di trascinare il pubblico in una sorta di ballata popolare, dalle tonalità dolci ma anche, a tratti, amare, scandagliando gli aspetti poetici insiti nel romanzo. Creando così un racconto a cavallo tra fantasia e sapienza popolare.

Accogliendo anche alcune suggestioni sonore del testo letterario (come “bubboli e squillo di trombetta” o la strofetta “Tutti la notte dormono” dell’Omino di burro), la musica di Danilo Lorenzini si dipana tra marcette circensi. Valzer da saga paesana, ritornelli di cantastorie e il ligneo crepitare delle articolazioni del protagonista marionetta.

Otto situazioni sceniche

È nata così una drammaturgia incorniciata da un prologo e da un epilogo e sviluppata in sei differenti quadri. Creando otto situazioni sceniche dinamiche, mutevoli e in movimento. Queste saranno lo sfondo dei personaggi che, fra marionette e marionettine, animali antropomorfi e animali naturalistici, figurini, sagome e cartonaggi, superano le centocinquanta unità.

 

27 Dicembre 2021
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo