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10:17 pm, 26 Novembre 18 calendario

Ritocco sui decimali «per togliere l’alibi»

Di: Redazione Metronews
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ROMA «Potrebbe essere anche un’avanzata per uscire dalla trincea, bisogna vedere come la si guarda». Così il vicepremier Matteo Salvini sulla «retromarcia» sui decimali della manovra, dopo le pressioni di Bruxelles. «Se ci si rende conto che è l’unico modo per ottenere il via libera alla manovra – ha aggiunto – allora io così gli tolgo un alibi: se continuano a dire di no vuol dire che è una cosa pregiudiziale». Quanto a come far scendere i decimali, ha spiegato: «Io e Di Maio abbiamo messo a bilancio un budget per coprire le pensioni e il reddito di cittadinanza. Sulle pensioni diamo la facoltà a chi vuole, e si calcola che siano 5-600 mila, di andare in pensione, ma non tutti ci andranno, quindi se non va il 100% della platea non c’è bisogno di appostare tutti quei soldi nel 2019, ma si possono spostare nel 2020 e negli anni successivi».
Si resta a 37 miliardi
Nel vertice notturno a Palazzo Chigi si è dunque parlato del ritocco ai decimali, spostando il rapporto deficit/Pil da quel 2,4% così inviso a Bruxelles, ma senza mettere mano ai saldi della manovra. Che, stando a fonti di governo, resta ferma a 37 miliardi. Per non scendere sotto questa quota – lo 0,2% concesso a Bruxelles si tradurrebbe in 3 miliardi in meno – si lavora per rimodulare le voci di spesa e mantenere i saldi invariati. Spostando, ad esempio, le “poste” sulle infrastrutture, a partire dalle spese per il dissesto idrogeologico che non andrebbero a gravare nel rapporto deficit/Pil. Intanto da oggi prenderanno il via le votazioni sui 720 emendamenti alla manovra in commissione Bilancio della Camera. Obiettivo: licenziare il provvedimento entro il week-end in tempo utile per inviare il testo in Aula lunedì 3 dicembre.
Draghi: «QE finirà a dicembre»
La Bce concluderà  il programma di acquisto di titoli, l’ormai famoso QE, a dicembre 2018. Lo ha confermato il presidente, Mario Draghi, intervenendo al Parlamento europeo. Draghi ha premesso che «i recenti sviluppi confermano le precedenti valutazioni del Consiglio direttivo sulle prospettive di inflazione a medio termine». Quindi «gli acquisti di attività nette si concluderanno a dicembre 2018». Comunque, ha avvertito il presidente Bce, «l’area dell’euro può essere esposta ai rischi derivanti da politiche interne insostenibili che comportano livelli eccessivamente elevati di indebitamento, vulnerabilità nel settore finanziario e / o mancanza di competitività». E le «politiche insostenibili alla fine costringono a aggiustamenti economici socialmente dolorosi e finanziariamente costosi, che possono minare la coesione nell’Unione economica e monetaria».
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26 Novembre 2018
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