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7:43 pm, 28 Novembre 16 calendario

Referendum manda in tilt le banche e le Borse

Di: Redazione Metronews
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ROMA L’effetto referendum si abbatte sullo spread, che vola sino a 192 punti (tornando poi a 187), e sui titoli delle banche italiane, che affossano la Borsa di Milano, “maglia nera” in Europa. Nel primo giorno della settimana che precede il referendum, lo spread è schizzato ai massimi da marzo del 2014 e il rendimento del decennale ha raggiunto il 2,11%, mentre Piazza Affari ha lasciato sul terreno l’1,81%. Tra i bancari spicca il profondo rosso (-13,8%) di Mps, più volte sospesa per eccesso di volatilità, nel giorno del via libera all’Offerta di conversione in azione dei bond subordinati. In perdita di oltre il 6% Bper, di oltre il 5% Banco Popolare e Bpm e di oltre il 4% Unicredit. Sui bancari italiani pesa anche l’allarme del Financial Times, secondo il quale se il 4 dicembre «Renzi perderà il referendum otto banche italiane, quelle con più problemi, rischiano di fallire».
“Siamo in un mare agitato”
Ma il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan replica: «Sono casi ben noti, non c’è nessuna nuova notizia. Non c’è nulla di strano in quello che viene scritto, certo non è una situazione gradevole, a nessuno di noi piace andare per mare, in un mare agitato». Padoan conclude la sua risposta al giornale britannico con una battuta: «L’articolo del Financial Times mette insieme tante cose. Forse era lunedì e non avevano tante cose da dire». Ma anche l’Ocse si pronuncia sul referendum, sostenendo che una vittoria dei sì renderebbe l’Italia più governabile e darebbe nuovo impulso alle riforme strutturali. Più cauto Mario Draghi, secondo il quale è «molto difficile valutare l’impatto» del voto del voto a lungo termine.
Tante incognite in Europa
In Europa l’effetto del referendum italiano pesa, ma impattano più in generale altre incertezze politiche, che lasciano il segno su Londra (-0,6%), Parigi (-0,88%) e Francoforte (-1,09%). Domenica 4 dicembre infatti non c’è solo il referendum costituzionale in Italia, ma anche le elezioni politiche in Austria, dove c’è il rischio che vinca l’estrema destra e si apra una deriva populista. Anche in Francia e in Germania pesano le incertezze per il voto del 2017, mentre le difficoltà per il negoziato sulla Brexit tra Londra e Bruxelles certamente non agevolano lo scenario politico, che appare tutt’altro che roseo. Intanto sia la Corte di Cassazione che quella Costituzionale hanno bocciato perchè «inammissibili» (per difetto di legittimazione) i ricorsi presentati dal Codacons contro il quesito referendario e contro gli atti di indizione del referendum.
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28 Novembre 2016
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