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6:29 pm, 16 Febbraio 22 calendario

Sulla Giustizia ammessi dalla Consulta cinque quesiti su sei

Di: Redazione Metronews
Sulla Giustizia ammessi
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Sulla Giustizia ammessi cinque quesiti su sei. La Corte Costituzionale, riunita in camera di consiglio, ha ritenuto ammissibili cinque dei sei quesiti referendari che sono stati presentati in materia di giustizia: si tratta di quelli sull’abrogazione delle disposizioni in materia di incandidabilità previste dalla legge Severino, sulla limitazione delle misure cautelari, sulla separazione delle funzioni dei magistrati, sulla eliminazione delle liste di presentatori per l’elezione dei togati del Csm e sul voto degli avvocati nei consigli giudiziari sulle valutazione dei magistrati. È stato invece ritenuto inammissibile il solo quesito referendario sulla responsabilità civile diretta delle toghe. Le decisioni della Corte costituzionale sono state annunciate dal presidente della Consulta, Giuliano Amato, al termine della camera di consiglio.

Giustizia, ecco i quesiti ammessi

Questi, nel dettaglio, i temi dei quesiti ammessi su cui i cittadini saranno chiamati alle urne la prossima primavera.

LEGGE SEVERINO – Il quesito propone l’abolizione del decreto legislativo del 2012 sulla incandidabilità, ineleggibilità e decadenza automatica per i parlamentari, per i rappresentanti di governo, per i consiglieri regionali, per i sindaci e per gli amministratori locali in caso di condanna.

CUSTODIA CAUTELARE – Con il referendum si propone di limitare la carcerazione preventiva per il pericolo di «recidiva» solo ai reati più gravi. Obiettivo dei promotori, quello di arginare eventuali «abusi».

SEPARAZIONE CARRIERE – Si propone lo stop totale alla possibilità per i magistrati di passare, nel corso della carriera, dalla funzione requirente a quella giudicante e viceversa.

ELEZIONI CSM – Il quesito concerne l’abrogazione dell’obbligo, per un magistrato che intende candidarsi alle elezioni per i togati al Csm, di trovare da 25 a 50 firme per presentare la candidatura.

AVVOCATI IN CONSIGLI GIUDIZIARI – La proposta riguarda la possibilità dei “laici” – avvocati o professori – di partecipare al voto nei Consigli giudiziari in caso di deliberazioni sulla valutazione professionale dei magistrati.

Amato: «Il Parlamento non dedica tempo a soluzioni»

Durante la conferenza stampa il presidente della Corte costituzionale, Giuliano Amato, è tornato anche sul quesito bocciato ieri. «Il referendum non era sull’eutanasia, ma sull’omicidio del consenziente – ha detto – leggere o sentire che chi ha preso questa decisione non sa cos’è la sofferenza mi ha ferito, ha ferito tutti noi. Il referendum era sull’omicidio del consenziente e sarebbe stato lecito in casi più numerosi e ben diversi da quelli di eutanasia. Dire che questa Corte fosse mal disposta significa dire una cattiveria che Cappato si poteva risparmiare, sarebbe stato meglio si interrogasse su ciò che stava facendo, dato che nel quesito non si parlava di eutanasia ma di omicidio del consenziente», ha aggiunto.

“Il nostro Parlamento non dedica abbastanza tempo a cercare di trovare la soluzione” a temi che “possono alimentare dissensi corrosivi per la coesione sociale”, ha poi detto il presidente della Corte costituzionale, Giuliano Amato. “Il Parlamento lavora, ma ha grossa difficoltà a mettersi d’accordo su questi temi”, ha aggiunto Amato.

Salvini: “Bellissima giornata”

“Bellissima giornata per l’Italia, non per la Lega. Passo in avanti per milioni di italiani in attesa di giudizio». Così il segretario leghista Matteo Salvini. «La separazione delle carriere è un atto di civiltà. Mi aspetto i No dei 5 stelle e della sinistra. Ma su questo un centrodestra garantista può nascere. In una giornata come questa non ho tempo per le polemiche».

16 Febbraio 2022
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