giustizia
8:04 pm, 25 Febbraio 15 calendario

Su responsabilità civile monitoraggio del Csm

Di: Redazione Metronews
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ROMA Non si placano le polemiche dopo il via libera definitivo della Camera (con 265 sì, 51 no e 63 astenuti) alla legge sulla responsabilità civile dei magistrati. Secondo il presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli, la norma contiene «profili di illegittimità costituzionale». Ieri ha cercato di fare da paciere il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini: «Ci candidiamo a monitorare l’attuazione della nuova disciplina per accertare se ci sia un eccesso di ricorso ad azioni risarcitorie, e se l’indipendenza, l’autonomia e la serenità dei magistrati siano in qualche modo incisi». Mentre il premier Renzi vanta un intervento «che diventa legge dopo 28 anni dal referendum del 1987 (e pensare che in Parlamento ora c’è gente nata nel 1987)», il procuratore antimafia, Franco Roberti, è dubbioso: «Il venir meno del filtro dell’ammissibilità della domanda contro i magistrati potrebbe essere un elemento di condizionamento e potrebbe far aumentare il contenzioso civile». Pericolo che segnala il presidente dell’Anm milanese, Federico Rolfi: «Il rischio è di entrare in un “loop” se chi è condannato per la responsabilità civile a sua volta si rivale su chi l’ha condannato». Luciano Violante, ex presidente della Camera, auspica «una norma che punisca l’azione temeraria di chi ricorre ingiustificatamente contro un giudice».
I favorevoli: “Nessun intento punitivo, ma chi sbaglia ora paga”
«Fino ad oggi, di fronte a una negligenza inescusabile di un magistrato, la parte offesa aveva solo un’opzione – ricorda il ministro della Giustizia, Andrea Orlando – andare al tribunale civile, presentare la denuncia e aspettare che la Corte d’appello dicesse se era fondata. Risultato: dal 1989 al 2012, su 34 casi di denuncia accettati le condanne sono state solo 5». «Nessuna legge punitiva – commenta il vice ministro della Giustizia, Enrico Costa – senza filtro di ammissibilità ci saranno più ricorsi. Ma a decidere sui provvedimenti saranno gli stessi magistrati».
I contrari: “Si vogliono rimuovere i magistrati più scomodi”
«Si realizza il sogno di molti: una giustizia forte coi deboli e debole coi forti». Ne è convinta Anna Canepa, segretario di Magistratura democratica. «La Costituzione dice che il magistrato deve essere indipendente – commenta Leonardo Agueci, procuratore aggiunto a Palermo – questa norma lo condiziona psicologicamente». Duro anche il giudice milanese Fabio Roia: «Potrà essere uno strumento per rimuovere magistrati scomodi». «Un indebolimento della lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata», chiosa Piergiorgio Morosini del Csm.
I punti principali del provvedimento
Responsabilità indiretta – Resta fermo il principio per cui è lo Stato che risarcisce direttamente i danni della “malagiustizia” potendo solo in seconda battuta rifarsi sul magistrato. Il cittadino che ha patito un danno ingiusto potrà dunque esercitare l’azione risarcitoria esclusivamente nei confronti dello Stato.
Obbligo di rivalsa – L’azione di rivalsa dello Stato diventa obbligatoria. Il risarcimento al magistrato dovrà essere chiesto entro due anni dalla sentenza di condanna nel caso di diniego di giustizia o quando la violazione è stata determinata da dolo o negligenza inescusabile. Quanto all’entità della rivalsa, ora il magistrato risponderà con lo stipendio netto annuo fino alla metà. Se vi è dolo, l’azione risarcitoria è però totale.
Soppressione del “filtro” – Niente più controlli preliminari di ammissibilità della domanda di risarcimento contro lo Stato. La verifica dei presupposti e valutazione di manifesta infondatezza, oggi affidata al tribunale distrettuale, viene cancellata.
La colpa grave – Oltre che per l’affermazione di un fatto inesistente o la negazione di un fatto esistente, scatterà la colpa grave anche in caso di violazione manifesta della legge e del diritto comunitario e in caso di travisamento del fatto o delle prove. Colpa grave sarà anche l’emissione di un provvedimento cautelare al di fuori dei casi consentiti dalla legge o senza motivazione.
Clausola di salvaguardia – Pur confermando che il magistrato non è chiamato a rispondere dell’attività di interpretazione della legge e di valutazione del fatto e delle prove, si escludono espressamente da tale ambito di irresponsabilità i casi di dolo, di colpa grave e violazione manifesta della legge e del diritto della Ue.
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25 Febbraio 2015
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