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6:25 pm, 24 Aprile 24 calendario

Al via iter al Senato per il testo su accesso libero a facoltà di Medicina

Di: Redazione Metronews
Al via iter al Senato
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Al via iter al Senato nel Comitato ristretto della Commissione Istruzione del testo base che darà la possibilità di accesso libero alle Facoltà di Medicina, e non solo. «Grande soddisfazione per lo stop al numero chiuso a Medicina, una storica battaglia del nostro partito che sta finalmente andando avanti in Commissione Istruzione al Senato», ha commentato il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini. «È stato un lavoro intenso che ha trovato la massima convergenza di tutte le forze politiche. L’odioso numero chiuso che abbiamo conosciuto negli ultimi 25 anni non ci sarà più – ha aggiunto il presidente della Commissione Istruzione, il senatore leghista Roberto Marti – offriremo così ai nostri ragazzi la possibilità di iscriversi liberamente alle facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria, e di iniziare un percorso che gli permetterà di avere tempo e modo per orientarsi nel mondo universitario. Gli studenti avranno modo di verificare anche la propria vocazione e di dimostrare le competenze acquisite con lo studio delle discipline di base di questi corsi di laurea. Finalmente, non più una roulette russa: affidiamo al Governo una piena delega per restituire al Paese un sistema di buonsenso», ha concluso.

Al via iter al Senato

«Incentivare e incrementare i nuovi ingressi per gli aspiranti camici bianchi significa anche migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria del nostro Paese», ha sottolineato il capogruppo leghista al Senato, Massimiliano Romeo. Soddisfazione anche in casa FdI. «Ringrazio il relatore di FdI, senatore Zaffini, per il lavoro svolto nel comitato ristretto che ha portato oggi in sede referente in settima commissione un testo unificato su “Accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia”, argomento delicato che interessa migliaia di ragazzi – annota la senatrice Ella Bucalo, componente della Commissione cultura e istruzione del Senato e prima firmataria del Ddl 915 di FdI – si tratta di una proposta innovativa, di buonsenso e capace di superare i limiti evidenti dell’attuale sistema. Il sistema introdotto, infatti, prevede la possibilità per i nostri studenti di iscriversi liberamente ad un primo semestre dei corsi di laurea magistrale in medina e chirurgia, in odontoiatria e protesi dentarie e in medicina veterinaria. Un semestre cruciale volto a valutare gli studenti sulla base del profitto ottenuto durante i primi esami previsti».

Il Pd: «Restano troppe criticità»

Dall’opposizione perplessità. «Il Pd in commissione ha condiviso la necessità del superamento delle modalità di accesso ai corsi di laurea di medicina e chirurgia, e in generale di superare gli attuali test per l’accesso a quei percorsi di studi, contribuendo alla discussione anche con un proprio disegno di legge. Abbiamo lavorato con serietà nel comitato ristretto, ed oggi la Settima Commissione ha adottato il testo base frutto di questo lavoro, ma per noi rimangono numerose criticità», ha detto la senatrice Cecilia D’Elia, capogruppo in commissione Scuola, università e ricerca. Ad ogni modo, il testo base adottato praticamente all’unanimità dal Comitato ristretto non modifica il calendario delle sessioni di test per maggio e luglio prossimo, dato che se la riforma passasse in tutte le sedi parlamentari, entrerebbe in vigore nell’anno accademico 2025-2026.

Medici contrari

«Restiamo fermamente contrari all’abolizione del numero programmato a Medicina. Per questo apprezziamo l’intenzione del Legislatore di correlare il numero degli studenti ai fabbisogni di professionisti e al numero delle borse di specializzazione. Nutriamo tuttavia perplessità sulle modalità di attuazione, che auspichiamo siano presto chiarite». Così il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli. «Lo stop al numero programmato a Medicina dimostra ancora una volta che la cecità politica si sta ormai cronicizzando – ha sottolineato Pierino Di Silverio, Segretario Anaao Assomed – abolire il numero programmato è una soluzione miope e sintomo di assoluta mancanza di visione futura o peggio di una visione futura che porterà a una nuova pletora medica che favorirà manodopera privata a basso costo. Questo è il colpo di grazia alla formazione medica, alla professione e soprattutto al sistema di cure pubblico».

Studenti dubbiosi

«È un primo passo, ma siamo delusi dalle modalità scelte. La delega al Governo non chiarisce quali saranno gli investimenti in infrastrutture, didattica e diritto allo studio per consentire il superamento della programmazione degli accessi. Da quanto apprendiamo, non si tratterà di una vera e propria abolizione del numero chiuso, ma di una riforma parziale. Infatti, non sono stati modificati i criteri per l’istituzione dei numeri programmati locali e verrà comunque mantenuto un filtro agli accessi, solo che sarà differito rispetto all’immatricolazione. È evidente che non si è voluto ascoltare quanto avevamo segnalato in audizione». Così Federico Amalfa, dell’Unione degli universitari (Udu). «Il numero chiuso a Medicina deve essere superato – aggiunge Alessia Conti, presidente del Consiglio nazionale degli studenti universitari – ma questo è possibile solo con ingenti investimenti sul sistema universitario e sul sistema sanitario nazionale. Qualsiasi altra forma di numero aperto rischia di portare al collasso».

24 Aprile 2024
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