economia
1:56 pm, 31 Dicembre 16 calendario

Tornano i saldi le 10 cose da ricordare

Di: Redazione Metronews
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Tornano i saldi invernali. La prima regione a partire è la Sicilia, lunedì 2 gennaio. Il 5 gennaio, invece, tutte le altre regioni.  Anche per quest’anno si prevede, da parte delle associazioni di consumatori, segno negativo. Il Codacons, che ha realizzato una prima indagine sulla propensione delle famiglie alla spesa durante il periodo dei saldi, prevede un -5% di vendite rispetto ai saldi invernali 2016 “perché la partenza degli sconti è fissata subito dopo le feste di Natale e Capodanno, quando cioè i portafogli degli italiani sono stati già svuotati dalle spese per regali e cenoni, e poche risorse rimangono da destinare ad altri acquisti”. Il budget medio nazionale dedicato ai saldi scenderà quindi a una media di 175 euro a famiglia e secondo il Codacons solo il 45% deciderà di fare acquisti durante il periodo di sconti e a essere contento invece dovrebbe essere il commercio online visto che si prevede che 1 acquisto su 5 in regime di saldi avverrà attraverso il web. 
I consigli. In ogni caso, per evitare brutte sorprese e possibili trabocchetti, ci sarà da ricordare alcune cose. Tra queste, conservare lo scontrino (non è vero che i capi in svendita non si possono sostituire e gli eventuali vizi della merce possono essere denunciati entro due mesi dalla data in cui si scopre il difetto). Inoltre conviene acquistare in negozi di fiducia e solo merce di cui si conosce già il prezzo. Le vendite, tra l’altro, devono essere realmente di fine stagione, e i commercianti sono obbligati a indicare nel cartellino il vecchio prezzo, quello nuovo e il valore percentuale dello sconto applicato. Tra le cose da tenere a mente, il dovere del rivenditore di accettare i pagamenti con carte di credito e bancomat anche durante i saldi, se nel suo negozio è esposto l’adesivo che indica queste forme di pagamento.
Le 10 cose da tenere a mente. Ecco comunque un decalogo per i consumatori a caccia di saldi. 
1) Conservate sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono sostituire. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Ma la grande novità è che non c’è più bisogno, come stabilito dall’art. 1495 del cod. civ., di denunziare “i vizi al venditore entro otto giorni dalla scoperta”. Il D.lgs n. 114/1998 ha stabilito, infatti, che il consumatore deve denunciare “al venditore il difetto di conformità entro il termine di due mesi dalla data in cui ha scoperto il difetto”.
2) Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Infatti, l’art. 15 del D.lgs n. 114/1998 stabilisce che “le vendite di fine stagione riguardano i prodotti, di carattere stagionale o di moda, suscettibili di notevole deprezzamento se non vengono venduti entro un certo periodo di tempo”. Gli articoli vecchi non stanno “rischiando” un forte deprezzamento, perché sono ormai andati fuori moda e dunque sono già deprezzati. Diffidate degli sconti superiori al 50%: spesso nascondono merce non proprio nuova.
3) Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità, in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.
4) Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce. Diffidate dei marchi molto simili a quelli noti. Verificate che il prodotto offerto in vetrina sia lo stesso che vi verrà presentato in negozio. La merce “vecchia” offerta in saldo deve essere separata dalla nuova.
5) Pubblicità. Ricordate che sulla merce è obbligatorio il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato; il prezzo deve essere inoltre esposto “in modo chiaro e ben leggibile” (Dlg n. 114/98). I messaggi pubblicitari devono essere presentati in modo non ingannevole per il consumatore.
6) Prova dei capi: non c’è l’obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati e non provati. Controllare attentamente l’etichetta e la taglia.
7) Consigli per gli acquisti. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti, ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. Meglio se avete tenuto d’occhio un capo e/o una merce annotando il vecchio prezzo.
8) Negozi. Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce “vecchia” offerta in saldo deve comunque essere separata dalla “nuova”.
9) Pagamenti. Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi.
10) Fregature. Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi ad una delle associazioni dell’Intesa Consumatori, all’Ufficio Comunale per il commercio o ai Vigili Urbani. 

31 Dicembre 2016
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