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6:07 pm, 17 Gennaio 24 calendario

Balneari, lettera del governo per riaprire il confonto con Ue

Di: Redazione Metronews
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Una lettera del governo per riaprire il confronto con Bruxelles sul tema balneari. «Si conferma la piena disponibilità delle competenti autorità nazionali a proseguire il dialogo e la collaborazione con la Commissione europea al fine di addivenire ad una deliberazione dei criteri di determinazione della scarsità delle risorse, e quindi di riordino del settore, pienamente coerente con il quadro normativo unionale e con la giurisprudenza della Corte di giustizia». È questo uno dei passaggi della missiva nella quale il governo difende il lavoro portato avanti dal tavolo tecnico sulla mappatura e sottolinea la necessità di avere più tempo per completare l’opera in quanto non considerata definitiva (manca ancora, tra l’altro, secondo quanto riferiscono fonti informate sul dossier, la mappatura di fiumi e laghi). Nella lettera il governo farebbe riferimento a tutte le sentenze sul dossier, rimarcando come le decisioni prese dal Parlamento e dal governo sulla materia riguardante le proroghe sulle concessioni siano state legittime, e ribadendo di voler confrontarsi con Bruxelles.

Lettera del governo a Bruxelles

«Appare essenziale proseguire – si legge in un altro passaggio della lettera – nel quadro di una costante e trasparente interlocuzione con la Commissione europea e in collaborazione con gli enti territoriali, l’attività di definizione dei criteri tecnici per la determinazione della sussistenza della scarsità della risorsa naturale, nella consapevolezza che solo sulla base degli esiti di tale ricognizione, in accordo con la Commissione europea e gli enti territoriali, sarà possibile riordinare in maniera organica e strutturale il settore». Nella missiva – si sottolinea – che «ragioni oggettive» impediscono «la conclusione della procedura selettiva entro il 31 dicembre 2024» riguardo le concessioni, termine che può essere prolungato fino a tutto il 2025 nel caso in cui gli enti territoriali segnalino impedimenti per concludere le procedure per i bandi di gara. «La dettagliata lettera inviata dal governo alla Commissione Ue evidenzia lo spirito dialogante e collaborativo dell’esecutivo verso l’istituzione europea su un tema per noi estremamente rilevante», hanno commentato gli esponenti di Forza Italia, Maurizio Gasparri, presidente del gruppo al Senato, e Deborah Bergamini vicepresidente del gruppo alla Camera. 

«Bloccano le gare e chiedono tempo»

Dure, invece, le reazioni delle opposizioni. «Sulle concessioni demaniali i patrioti continuano a recitare due parti in commedia all’italiana. Da un lato dicono all’Ue che sono pronti a uniformarsi alle normative europee, dall’altro sul suolo patrio continuano nella loro difesa sgangherata del corporativismo di categoria. A farne le spese, neanche a dirlo, sono gli imprenditori, che ormai devono consultare gli astri per capire come muoversi». Così in una nota i parlamentari M5S Mario Turco, Marco Croatti e Giorgio Fede. «È inaccettabile la strategia di procrastinazione del governo Meloni riguardo alla questione delle concessioni balneari – ha commentato il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli.  – questo esecutivo, costantemente in cerca di scuse per rimandare le decisioni, ora gioca con il tempo, cercando di aggirare le direttive dell’Unione europee. Bloccano le gare e chiedono quattro mesi di tempo all’Ue per una mappatura che era data per conclusa fatta truccando i dati e allungando di 3.000 km le coste italiane. E nel frattempo, cosa accade? Rimane in vigore un sistema di canoni ridicolmente bassi: gli stabilimenti balneari, fatturando annualmente 10 miliardi di euro, versano infatti allo Stato solo 110 milioni di euro in canoni».

17 Gennaio 2024
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