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5:56 pm, 16 Gennaio 24 calendario

Mattarella: “La Generazione Z è la speranza per il nostro Paese”

Di: Redazione Metronews
Mattarella
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«Penso costantemente, trovando anche motivo di conferma, che la Generazione Z sia motivo di speranza per il nostro Paese e sono anche convinto che il disorientamento che talvolta affiora sia responsabilità di noi adulti». Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università del Piemonte Occidentale a Vercelli. «Vorrei riprendere quello che mi è apparso un dialogo tra il rettore e il rappresentante degli studenti – ha detto il Capo dello Stato – il rettore ha parlato di disorientamento che affiora tra i giovani del nostro tempo. Ne ho parlato anche io qualche giorno addietro. Il rappresentante degli studenti ci ha detto che la loro Generazione Z è vista come disorientata, anzi come inerte, come estraniata dalla realtà e come rinunciataria. Sinceramente non so da dove possano uscire queste valutazioni così difformi dalla realtà, così gravemente sbagliate».

Mattarella: “Giovani disorientati dagli adulti”

«Come potrebbero gli studenti, i giovani, sentirsi a loro agio a trovare parametri di riferimento, coordinate di comportamento nel mondo che ancora oggi gli adulti presentano loro in questo periodo? – si è chiesto Mattarella – e allora qui in questo momento storico ritorna con grande forza e va richiamato il ruolo delle università, della formazione culturale, di quello che è il mestiere più bello del mondo, trasmettere cultura, sapere, conoscenza , quello di rendere i giovani protagonisti capaci di spirito critico, padroni della conoscenza per il futuro. Questo è il veicolo, per prendere le parole del rappresentante degli studenti, per “fare emozionare gli studenti” trasmettendo loro conoscenza. Difficile trovare espressione più significativa e pregnate. Questo compito è affidato a nostri atenei». «Garantire il diritto allo studio vuol dire innanzitutto dare la certezza, a chi non ha mezzi economici, a chi ha meno opportunità. Con borse di studio, con alloggi se fuori sede, con rette agevolate, con sgravi fiscali – ha detto a sua volta la ministra dell’Università, Anna Maria Bernini – ma vuol dire anche riconoscere le qualità a chi più si impegna, a chi più si alimenta dello studio e della conoscenza. Se la nostra bussola sarà il merito possiamo guardare con fiducia, con serenità, ottimismo, al nuovo mondo che ci aspetta».

16 Gennaio 2024
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