Giulia Cecchettin
12:30 pm, 23 Novembre 23 calendario
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Spunta un audio di Giulia: “Non lo sopporto più, vorrei che sparisse”. Per Turetta si profila l’aggravante della crudeltà

Di: Redazione Metronews
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Ore decisive per l’omicidio di Vigonovo. Mentre all’Interpol ferve l’organizzazione per il rimpatrio di Filippo Turetta in Italia e la difesa del presunto killer di Giulia Cecchettin annuncia battaglia in tribunale con una perizia psichiatrica, per la procura di Venezia si profila l’aggravante della crudeltà, che potrebbe costargli l’ergastolo.

L’audio di Giulia

Intanto in un audio inedito, recuperato dalla trasmissione ‘Chi l’ha visto?’, Giulia parla di Filippo confessando i suoi timori legati alla fine del rapporto.

“Lui mi viene a dire cose del tipo che è superdepresso, che ha smesso di mangiare, che passa le giornate a guardare il soffitto, che pensa solo ad ammazzarsi, che vorrebbe morire. Vorrei fortemente sparire dalla sua vita, ma non so come farlo perché mi sento in colpa perché ho troppa paura che possa farsi male in qualche modo”, dice la 22enne nel messaggio vocale.

“So che sono un disco rotto e che il problema è sempre lo stesso. Non ce la faccio più a stare dietro a Pippo. Credo di stare avendo un esaurimento nervoso”, racconta la ragazza. “Il problema è che sto cominciando ad accumulare rabbia nei suoi confronti, non credo di sopportarlo più. Non lo sopporto più. Vorrei che almeno per un periodo sparisse. Vorrei che sparisse”.

L’intervento del 112

La procura di Venezia sta anche facendo accertamenti su quanto accaduto dopo la chiamata del testimone al 112 in cui segnalava una lite in corso nel parcheggio in via Aldo Moro a Vigonovo (Venezia). E’ tutto da accertare se i carabinieri siano partiti per verificare quella chiamata d’allarme oppure l’auto con sirena non abbia mai raggiunto il luogo in cui Giulia Cecchettin è stata accoltellata. Una sosta di pochi minuti, prima che l’auto di Filippo Turetta si dirigesse verso la zona industriale di Fossò, dove la 22enne è stata uccisa. Giulia, probabilmente, non si sarebbe salvata – dalle telecamere che riprendono l’auto in movimento la Fiat Punto non resta ferma nel parcheggio per più di 5 minuti – ma il punto è un altro: quando un cittadino chiama, la pattuglia deve andare a verificare quanto segnalato.

Il rientro di Turetta in Italia

La giornata è stata piena di colpi di scena, riguardo al delitto dove è rimasta vittima la studentessa 22enne Giulia Cecchettin, uccisa con almeno 27 coltellate, dal suo ex fidanzato e ritrovata cadavere sabato scorso in un crepaccio sulle sponde del lago di Bracis. Tra conferme e smentite sembra ormai certo che il rientro nel nostro Paese di Turetta, fermato in Germania dalla polizia tedesca dopo una fuga in macchina durata otto giorni, avverrà venerdì o sabato  in giornata con un volo militare a bordo del quale ci sarà l’Arma dei Carabinieri dello Scip, il Servizio di cooperazione internazionale di Polizia di cui fa parte anche la polizia di Stato, la guardia di Finanza e la polizia Penitenziaria. Ancora non è stato reso noto l’aeroporto dove atterrerà l’aereo e se si tratterà di un aeroporto civile o militare di Roma o del nord Italia. Lungo il tragitto, verranno predisposti servizi di ordine pubblico per evitare azioni dimostrative nei confronti di Turetta. Una volta che l’indagato sarà in territorio italiano, gli verrà notificata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del tribunale di Venezia e a distanza di 48 ore dalla notifica, verrà sottoposto all’interrogatorio di garanzia davanti ai magistrati italiani e alla difesa. La procedura straordinaria del rimpatrio dopo l’estradizione, con un volo militare anziché di linea con altri passeggeri, si è resa necessaria per ragioni d’opportunità, per il clamore che la vicenda ha avuto.

L’autopsia

L’autopsia di Giulia Cecchettin, se le operazioni di rimpatrio di Filippo avverranno nei tempi previsti, sarebbe fissata per il 1 dicembre. La procura di Venezia non ha ancora nominato il consulente medico legale che effettuerà l’esame autoptico, ma i familiari della vittima hanno scelto come consulente anatomopatologo il dottor Antonello Cirnelli. La procura di Venezia, dopo l’autopsia sul corpo di Giulia potrebbe inserire l’aggravante della crudeltà nel capo d’accusa contestato. Anche se non dovesse configurarsi la premeditazione, rimarrebbe comunque in piedi quella specifica della crudeltà, per le modalità con cui sarebbe stata uccisa e per come il presunto assassino avrebbe infierito sulla ragazza. Giulia sarebbe morta dopo una lunga agonia. Sarà l’esame sul cadavere e i rilievi dei Ris sulla Fiat Punto, con cui l’assassino ha trasportato il corpo fino al lago di Barcis, a chiarire le modalità e la dinamica del delitto.

23 Novembre 2023
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