Mourinho: “Un giorno andrò in Arabia, ma ora c’è solo la Roma”

Mourinho in Arabia? Meglio la Roma, per adesso. Ma andiamo con ordine.

Mourinho, la Roma, l’Arabia: il futuro

Che sia una strategia, a questo punto? Fatto sta che dopo Mourinho anche il general manager della Roma, Tiago Pinto, ieri a margine del al Social Football Summit, ha ammesso i limiti economici dei giallorossi in sede di mercato. Lo aveva già detto lo Special One, appunto.

Il quale parlando di giocatori forti come Sanches e Dybala aveva ammesso che senza la loro corposa storia clinica non sarebbero arrivati in giallorosso. E ieri anche Pinto ha sottolineato che il 90% dei big non rientra nei piani di mercato della Roma: «La Roma non può prendere il 90% dei giocatori di fascia A perché costano troppo».

Intanto nel secondo estratto dell’intervista rilasciata alla Rai da Mourinho e trasmessa nel pomeriggio dal Tg Sport di Rai 2, il tecnico della Roma ha parlato de club e del suo futuro. Sul primo ha detto che «la Roma è poco protetta, perché per questo club ogni conquista viene descritta sempre come facilissima».

E sulla della possibilità di approdare nella Saudi Pro League: «Io penso che un giorno andrò, ma quando dico un giorno non vuol dire domani o dopodomani». La prospettiva araba al momento può attendere.

Fino a giugno c’è solo la “sua” Roma che considera speciale: «Qui sento la voglia, la responsabilità professionale, l’orgoglio. Qui c’è qualcosa di più». Tuttavia, se la Roma a maggio non dovesse trovarsi in Champions League, i segnali del club sembrano indicare che sia facile che vada incontro ad un ridimensionamento.

Il convento è povero, è vero, ed i frati non godono nemmeno di ottima salute: il problema che affligge Smalling per esempio sembra senza soluzione. Non gioca dal primo settembre.