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5:58 pm, 18 Ottobre 23 calendario

L’Italia sospende Schengen e rimette i controlli alla frontiera con la Slovenia

Di: Redazione Metronews
sospende Schengen
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«Il governo italiano ha comunicato la reintroduzione dei controlli alla frontiera con la Slovenia, in base all’articolo 28 del Codice delle frontiere Schengen. Il ripristino dei controlli alle frontiere interne, già adottato nell’area Schengen, è stato comunicato dal ministro Piantedosi al collega sloveno Bostjan Poklukar, alla vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas, al commissario europeo agli Affari interni Ylva Johansson, alla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, al segretario generale del Consiglio dell’Unione europea Thèrèse Blanchet e ai ministri dell’Interno degli Stati membri Ue e dei Paesi associati Schengen». Lo ha fatto sapere una nota di Palazzo Chigi. Una decisione motivata con il fatto che le attuali misure di polizia alla frontiera italo-slovena «non sono ritenute sufficienti a garantire il livello di sicurezza necessario».

L’Italia sospende Schengen

«La misura – si legge ancora nella nota – verrà attuata dal 21 ottobre per un periodo di 10 giorni, prorogabili ai sensi del Regolamento Ue 2016/339. Le modalità di controllo saranno attuate in modo da garantire la proporzionalità della misura, adattate alla minaccia e calibrate per causare il minor impatto possibile sulla circolazione transfrontaliera e sul traffico merci. Ulteriori sviluppi della situazione ed efficacia delle misure verranno analizzati costantemente, nell’auspicio di un rapido ritorno alla piena libera circolazione». Secondo quanto si apprende, a prendere la decisione della reintroduzione dei controlli con una «ferma volontà», è stata la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, per «incrementare la sicurezza» del territorio nazionale. «L’intensificarsi dei focolai di crisi ai confini dell’Europa ha aumentato il livello di minaccia di azioni violente anche all’interno dell’Unione – spiega ancora la nota di Palazzo Chigi – un quadro ulteriormente aggravato dalla costante pressione migratoria cui l’Italia è soggetta, via mare e via terra. Nella sola regione del Friuli Venezia Giulia, dall’inizio dell’anno, sono state individuate 16 mila persone entrate irregolarmente sul territorio nazionale».

Due mesi, con proroga di quattro

La sospensione temporanea dell’Accordo di Schengen prevede per la procedura straordinaria che il ripristino immediato dei controlli, di carattere eccezionale e temporaneo (“extrema ratio”), debba fondarsi sul presupposto di una «minaccia grave per l’ordine pubblico e la sicurezza interna» e possa protrarsi per massimo 10 giorni (si parte il 21 ottobre), mentre le eventuali successive proroghe possono arrivare anche a periodi di 20 giorni ciascuna, sino ad un massimo complessivo di due mesi. Raggiunto il termine massimo, è possibile attivare la procedura ordinaria, prorogando la sospensione Schengen di ulteriori quattro mesi, fino ad un totale complessivo di sei. La sospensione dell’Accordo di Schengen non è una circostanza rara: negli anni i vari Paesi Ue vi hanno fatto ricorso già 387 volte, per i motivi più diversi. L’Italia, ad esempio, in occasione del G8 dell’Aquila (2009), del G7 di Taormina (2017) e del G20 di Roma (2021).

Snodo della rotta balcanica

La frontiera terrestre tra Italia e Slovenia è da tempo oggetto di un rafforzamento della vigilanza sul fronte migranti, ora ancora più pressante alla luce del rischio terrorismo per il conflitto di Gaza. Nella sola regione del Friuli Venezia Giulia da inizio anno sono stati arrestati 80 “passeur”. Questa settimana è stato fermato al confine un furgone con a bordo 21 persone, tra cui molti bambini. Due trafficanti di esseri umani sono stati arrestati e il terzo è riuscito a fuggire. Una particolare attenzione viene dedicata alle zone che fanno riferimento alla rotta balcanica (spesso transitando da Bosnia-Erzegovina e Croazia) da dove quotidianamente entrano e vengono intercettati almeno un centinaio di persone. Tutte attraversano il confine a piedi oppure accompagnati dai “passeur” che trasportano clandestinamente e sotto pagamento di cospicue somme stranieri provenienti da ogni dove, che poi hanno la possibilità di fermarsi a Trieste oppure di raggiungere altre destinazioni.

18 Ottobre 2023
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