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2:09 pm, 18 Ottobre 23 calendario

Migranti, Von der Leyen: “I pericolosi vanno espulsi. Se non c’è diritto di asilo, i Paesi di origine devono riprenderli”. La Ue: “Minaccia terrorismo alta in Europa”. Arriva una stretta sui visti

Di: Redazione Metronews
Von der Leyen
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“Troppo spesso ciascuno Stato membro, da solo, inizia a negoziare con i Paesi di origine e di transito” accordi di rimpatrio, mentre “come Unione Europea abbiamo molto più leverage”. In cambio degli investimenti che l’Ue è pronta a fare, “i Paesi di origine e di transito devono assumersi la responsabilità dei loro cittadini, il che significa che se li devono riprendere”, quando non hanno diritto di asilo nell’Ue.

Ue, von der Leyen: “Cambiare regole per le persone pericolose”

Lo dice la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, in conferenza stampa a Bruxelles a fianco dei premier del Belgio e della Svezia, Alexander De Croo, in seguito all’attacco terroristico avvenuto lunedì scorso nella capitale belga. “La terza cosa sulla quale dobbiamo lavorare – aggiunge – è il lato operativo: servono molte più operazioni congiunte, per esempio attraverso Frontex, che è uno strumento comune europeo”.

«Le persone che vengono considerate una minaccia per la sicurezza e hanno ricevuto un ordine di rimpatrio attualmente viene chiesto loro di lasciare volontariamente il territorio. Dobbiamo cambiare urgentemente ciò. Per questo la Commissione europea ha proposto che se una persona è considerata una minaccia per la sicurezza pubblica gli Stati membri devono avere il potere di costringere la persona a lasciare il Paese. Questo fa parte del Patto per le migrazioni e l’asilo».

“In Europa minaccia terrorismo alta”

«La minaccia del terrorismo è ancora alta nell’Ue. Potrebbe aumentare. Non siamo ancora a quel punto, ma rimaniamo sempre vigili per questo. Vediamo anche un cambiamento negli schemi. Ora vediamo più attacchi compiuti da lupi solitari. Se questo sia il caso dell’attentato a Bruxelles credo sia presto per dirlo ma vediamo segnali in questa direzione». Lo ha dichiarato la commissaria agli Affari interni, Ylva Johansson, nella conferenza stampa. «Vediamo che la radicalizzazione online è una minaccia davvero crescente. Vediamo anche più persone che si radicalizzano in forme che non solo quelle tradizionali e che io a volte io definisco come fatti la tua ideologia: prendono l’odio verso le donne, i gay, gli ebrei, i governi, o qualsiasi cosa, e mescolano il tutto in un modo molto pericoloso e violento. Quindi le forme stanno cambiando, ma dobbiamo rimanere molto vigili. Ovviamente anche la situazione in Israele e nella Striscia di Gaza può portare a una radicalizzazione in Europa», ha illustrato.

Stretta sui visti per Paesi che favoriscono l’immigrazione irregolare

La Commissione europea propone una stretta sull’esenzione dei visti per i Paesi che favoriscono o strumentalizzano l’immigrazione irregolare oppure quelli che adottano meccanismi per vendita della cittadinanza. Attualmente l’Ue ha un accordo di esenzione dei visti con sessanta Paesi e alcuni di questi hanno sfruttato l’esenzione aprendo le porte per ondate migratorie verso l’Ue.

«E’ fondamentale che l’Ue sia adeguatamente attrezzata per affrontare situazioni di abuso dell’esenzione dal visto; ad esempio, l’aumento degli arrivi irregolari dovuto al mancato allineamento con la politica dei visti dell’Ue, i programmi di cittadinanza degli investitori in Paesi senza visto o le minacce ibride, come la strumentalizzazione dei migranti sponsorizzata dallo Stato», spiega l’esecutivo europeo in una nota.

Per rispondere in modo più rapido e deciso a queste sfide, la Commissione propone oggi una revisione dell’attuale meccanismo di sospensione dei visti.
Attualmente, il meccanismo può essere attivato solo in casi specifici, ad esempio un aumento improvviso e sostanziale della migrazione irregolare o rischi per la sicurezza. La revisione proposta punta ad ampliare le ragioni per sospendere i regimi di esenzione dal visto, ad esempio in caso di insufficiente allineamento con la politica dei visti dell’Ue, minacce ibride e attuazione dei programmi di cittadinanza per investitori. Viene inoltre introdotta una nuova procedura d’urgenza per reagire più rapidamente in caso di necessità, come un forte aumento degli arrivi o minacce alla sicurezza. Infine vengono rafforzati gli obblighi di monitoraggio e rendicontazione della Commissione nei confronti di tutti i Paesi esenti da visto in cui vengono individuate sfide.

La Svezia: “Proteggere i confini”

“Noi non rinunciamo ai nostri valori. Essere fermi sulla democrazia, l’apertura e la libertà richiede di essere fermi sulla sicurezza. Bisogna alzare le misure di sicurezza per proteggere le società libere e democratiche. E dobbiamo poter proteggere i nostri confini, sapendo chi è presente legalmente e chi illegalmente”. Lo dice il premier svedese Ulf Kristersson, dichiarando alla stampa a Bruxelles a fianco del primo ministro belga Alexander De Croo e della presidente della Commissione Europa Ursula von der Leyen. Le due vittime dell’attacco terroristico perpetrato da un cittadino tunisino nella serata di lunedì 16 ottobre a Bruxelles, nella zona del Canale, vicino a Molenbeek, erano cittadini svedesi, presi di mira dall’attentatore, che ha usato un’arma lunga, probabilmente perché indossavano la maglia gialloblù (erano venuti nella capitale belga a vedere una partita della Nazionale di calcio).

18 Ottobre 2023
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