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12:59 pm, 29 Settembre 23 calendario

Istat, l’inflazione rallenta a settembre: +5,3%

Di: Redazione Metronews
Istat inflazione
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Istat, l’inflazione rallenta a settembre: +5,3%. A settembre infatti, secondo le stime preliminari dell’Istat, l’inflazione registra «un ulteriore, sebbene lieve, rallentamento», al +5,3% su base annua, dal +5,4% del mese precedente. Si tratta del dato più basso da gennaio 2022. L’indice dei prezzi al consumo registra un aumento dello 0,2% su base mensile.

Istat, l’inflazione rallenta a settembre: +5,3%

La nuova discesa del tasso di inflazione, spiega l’Istat, risente dell’andamento dei prezzi dei beni alimentari, la cui crescita in ragione d’anno si riduce sensibilmente, pur restando su valori relativamente marcati (+8,6%).

Per contro, un freno al rientro dell’inflazione si deve al riaccendersi di tensioni sui prezzi dei Beni energetici, in particolare nel settore non regolamentato. Il quale riporta la dinamica tendenziale del comparto su valori positivi, ma anche all’accelerazione dei prezzi dei Servizi di trasporto.

La lieve decelerazione del tasso di inflazione si deve prevalentemente al rallentamento su base tendenziale dei prezzi degli alimentari non lavorati (da +9,2% a +7,7%), degli alimentari lavorati (da +10,0% a +9,1%). E poi dei beni durevoli (da +4,6% a +4,0%).

In misura minore, dei beni non durevoli (da +5,2% a +4,8%), dei beni semidurevoli (da +2,9% a +2,4%) e dei servizi relativi all’abitazione (da +3,9% a +3,7%).

Istat, inflazione: compensazione dei prezzi degli energetici

Tali effetti sono stati solo in parte compensati da un’accelerazione dei prezzi degli energetici non regolamentati (da +5,7% a +7,6%). Ma anche dalla minore flessione di quelli degli energetici regolamentati (da -29,6% a -27,8%) e dall’aumento del ritmo di crescita dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +1,2% a +3,8%).

Crescita dei prezzi dei beni

Si affievolisce la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +6,3% a +6%), mentre si accentua quella dei servizi (da +3,6% a +4,1%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni a -1,9 punti percentuali, dai -2,7 di agosto.

La crescita congiunturale dell’indice generale si deve principalmente all’aumento prezzi degli energetici sia regolamentati (+2,5%) sia non regolamentati (+1,6%). Degli alimentari non lavorati (+0,6%), dei beni semidurevoli e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,5% per entrambi) e dei servizi vari (+0,3%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dall’attenuazione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-1,7%).

L’indice armonizzato

In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dell’1,7% su base mensile, anche per effetto della fine dei saldi estivi di cui il Nic non tiene conto, e del 5,7% su base annua (in accelerazione da +5,5% di agosto)

29 Settembre 2023
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