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2:07 pm, 25 Settembre 23 calendario

Emissioni, approvato Euro 7 più blando

Di: Redazione Metronews
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Il Consiglio dell’Ue ha adottato oggi la sua posizione negoziale sulla proposta di regolamento per l’omologazione dei veicoli a motore, l’Euro 7.

Il nuovo regolamento, che per la prima volta copre auto, furgoni e veicoli pesanti in un unico atto giuridico, mira a stabilire norme più adeguate per le emissioni dei veicoli e a ridurre ulteriormente le emissioni di inquinanti atmosferici dal trasporto su strada, si legge in una nota del Consiglio.

Il nuovo Euro 7

Nella sua posizione il Consiglio raggiunge un equilibrio tra prescrizioni rigorose in materia di emissioni dei veicoli e investimenti supplementari per l’industria, in un momento in cui i costruttori europei di autovetture sono in una fase di trasformazione verso la produzione di autovetture a emissioni zero. L’orientamento generale mantiene i limiti di emissione e le condizioni di prova per i veicoli leggeri attualmente applicabili. Nel caso dei veicoli pesanti, i limiti di emissione sono inferiori e le condizioni di prova sono leggermente adeguate. Il regolamento Euro 7 contiene inoltre una disposizione speciale sugli autobus urbani in modo da garantire la coerenza con il nuovo obiettivo di azzeramento delle emissioni entro il 2030 proposto per questi veicoli.
Il regolamento Euro 7 fissa limiti per le emissioni diverse da quelle dallo scarico, come il particolato emesso dai freni e dagli pneumatici. Introduce inoltre prescrizioni prestazionali minime per la durabilità della batteria nelle auto elettriche e impone prescrizioni più rigorose per la durata di vita dei veicoli. Il regolamento prevede inoltre l’uso di tecnologie avanzate e di strumenti di monitoraggio delle emissioni.
Tenendo conto degli obiettivi in materia di ambiente e salute, il Consiglio propone una serie di modifiche pragmatiche alla proposta della Commissione, tra cui: le condizioni di prova e i limiti di emissione attualmente applicabili (stabiliti nell’Euro 6) sono mantenuti per i veicoli M1 e N1 (autovetture e furgoni privati); nel caso dei veicoli M2 e M3 (autobus e pullman) e dei veicoli N2 e N3 (veicoli commerciali pesanti), i limiti di emissione sono inferiori e le condizioni di prova sono leggermente adeguate rispetto alle norme Euro 6/VI.

Urso: “Rispecchia posizione dell’Italia”

«Il ‘fronte della responsabilita» sul regolamento Euro 7 è riuscito in quello che molti ritenevano impossibile: un vero ribaltamento delle forze in campo, che cambia la maggioranza in Ue. Il testo approvato oggi, profondamente migliorato rispetto alla proposta iniziale della Commissione, risponde a una visione finalmente concreta, realistica, pragmatica più volte reclamata dall’Italia. Prevale finalmente la ragione sulla ideologia». E’ quanto ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine del Consiglio Competitività in corso a Bruxelles.

Il nuovo testo, spiega una nota del Mimit, rispecchia nella sostanza le richiesta del  fronte della responsabilità coordinato da Repubblica Ceca, insieme con Italia e Francia, “che nel merito ha raggiunto una larga e inedita maggioranza in Consiglio, cambiando per la prima volta gli assetti sulla transizione ecologica”.

In particolare, nella nuova proposta vengono rinviati di circa due anni i tempi di adozione della nuova normativa, garantendo più tempo alle aziende nella riconversione verso la transizione green sia per i veicoli leggeri sia pesanti. Vengono inoltre eliminati nuovi vincoli più restrittivi, permanendo i valori stabiliti dal regolamento Euro 6 per i motori a combustione interna, per le emissioni di particolato e per le condizioni per i test di emissioni delle autovetture. Vengono così ridotti in modo significativo i costi per le imprese automobilistiche, che dovranno distogliere minori investimenti per l’adeguamento alle nuove tecnologie, con di conseguenza meno costi anche per i consumatori. Sarà così possibile indirizzare da subito più risorse per gli investimenti sulla transizione all’elettrico. (AGI)

Il nuovo regolamento, su sollecitazione italiana, spiega ancora il ministero, permette di salvaguardare la filiera automotive dei produttori di piccoli volumi, l’alta gamma tipica della produzione italiana come Ferrari, Lamborghini, Maserati, simboli del Made in Italy che producono circa 50mila autovetture l’anno. Per la categoria, il nuovo testo prevede infatti che per rientrare nella categoria dei piccoli volumi debba essere calcolata solo la produzione su scala europea e non quella sul piano globale. Vengono tutelati anche i produttori di veicoli commerciali, come Iveco e Cnh, per i quali restano i vincoli previsti dal regolamento Euro 6. Previsione importante anche per l’indotto italiano, che partecipa alla produzione di oltre 320mila veicoli commerciali l’anno.
«Su questa linea vincente, abbiamo sollecitato ulteriori ragionevoli e pragmatiche modifiche al regolamento, che l’Italia intende raggiungere in sede di trilogo che dovrebbe concludersi in questo semestre e per cui facciamo appello alle delegazioni italiane nel Parlamento europeo affinchè facciano fronte comune a tutela degli interessi nazionali», ha proseguito Urso.
«Siamo finalmente sulla strada giusta, per coniugare gli obiettivi della sostenibilità ambientale alle necessità del sistema sociale e industriale europeo. E’ finita la stagione della follia ideologica, ora prevale il buon senso della ragione», ha concluso il ministro.

I costruttori: “Un miglioramento”

«La posizione degli Stati membri è un miglioramento rispetto alla proposta Euro 7 della Commissione europea – che era del tutto sproporzionata, determinando costi elevati per l’industria e i clienti, con benefici ambientali limitati». Lo afferma in una nota la direttrice generale dell’Acea, Sigrid de Vries.
«L’obiettivo del Consiglio di continuare i test efficaci di Euro 6/VI è ragionevole. Tuttavia, rispetto a quanto in vigore oggi, Euro 7 è molto più ampio per le auto nuove, i furgoni e, in particolare, i veicoli pesanti, che richiedono notevoli sforzi di ingegneria e test. Come tale, richiederà enormi investimenti aggiuntivi da parte della nostra industria in un momento in cui sta riversando tutte le sue risorse nella decarbonizzazione», afferma.
«La nostra industria è pienamente impegnata ad affrontare l’inquinamento atmosferico e il cambiamento climatico. Ora chiediamo agli Stati membri, al Parlamento europeo e alla Commissione di lavorare per un regolamento Euro 7 che ci consenta di concentrarci su questi doppi obiettivi mantenendo i veicoli accessibili e il nostro settore competitivo», evidenzia de Vries.

25 Settembre 2023
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