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3:33 pm, 15 Dicembre 23 calendario

Giorgetti: “Sul nuovo Patto di stabilità vedo difficile un’approvazione rapida”

Di: Redazione Metronews
nuovo Patto di stabilità
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Sul nuovo Patto di stabilità «le negoziazioni sono andate avanti mesi e mesi, le possibilità che si arrivi a una approvazione la settimana prossima? Ritengo scarse. Poi io non ho niente contro le videoconferenze ma che io vada a chiudere un accordo che condiziona l’Italia per i prossimi 20 in videoconferenza anche no grazie». Lo ha detto Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia e delle Finanze, intervenendo ad Atreju sottolineando che «un Ecofin in presenza potrebbe essere più opportuno». «L’Italia valuterà tutti i mezzi che ha a disposizione per fare gli interessi nazionali», ha risposto il ministro a chi gli chiedeva se l’Italia valuterà anche il veto in caso di accordo non favorevole sul Patto di stabilità. «Gli altri partono da posizioni di vantaggio, anche la Germania può mettere il veto in modo che rimangano le regole attuali. Ci vuole responsabilità metteremo la firma se sarà nell’interesse del Paese – ha proseguito Giorgetti – quanto all’Europa, è incapace di prendere qualsiasi decisione in termini tempestivi e strategici: corre dietro alla Cina, agli Usa, ed è impossibile decidere. Chiunque ha esperienza di assemblee di condominio può capire. Ecco quella è l’immagine di come funziona l’Europa: manca la dimensione politica».

Nuovo Patto di stabilità soluzione difficile

Il debito pubblico «è la zavorra di questo paese che toglie ossigeno a ogni politica volta allo sviluppo e alla crescita – ha sottolineato ancora Giorgetti – l’Italia ha una forza intrinseca clamorosa, l’economia italiana ha una resilienza incredibile e questo deve essere promosso come valore. Quando si parla dell’economia italiana, in questi tempi, dobbiamo tenere presente che siamo inseriti in un contesto più ampio. Negli ultimi anni sono successe cose strane con impatti devastanti simili a una guerra. Non siamo in un periodo normale e questo fatto di essere in un periodo anormale costringe chi è più indebitato – lo Stato italiano – ad avere una contezza e una attenzione. Qualsiasi tipo di azione che fa il governo deve ispirare serietà e credibilità».

«Superbonus come la morfina»

Infine il ministro ha parlato del Superbonus: «Abbiamo trovato 80 miliardi di conto da pagare, dopo qualche mese siamo arrivati a 94 miliardi e, ahimè, entro fine anno arriveremo a sfondare quota 100 miliardi da pagare. Quando fai un’operazione hai dei dolori pazzeschi, ti danno la morfina a tutto spiano e vaneggi. Poi l’anestesista giorno per giorno deve ridurre la morfina e il paziente dice “no, no dammene ancora”. E così è andata col Superbonus. Bisognava iniziare subito l’operazione di disintossicazione. È come una centrale nucleare che continua a emanare radioattività. Il Superbonus è come l’energia nucleare, in tanti sono a favore in tanti contro, ovviamente ci sono degli aspetti da considerare sull’economia ma anche sui conti pubblici. Il richiamo alla radioattività non è casuale, vediamo, stiamo monitorando», ha concluso rispondendo a chi gli chiedeva lumi sulla possibilità di qualche intervento sul Superbonus, magari con il decreto Milleproroghe.

15 Dicembre 2023
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