Papa Francesco: «Le vie di mezzo sono solo un piccolo ritardo nel disastro»

«La vita del Pianeta è minacciata da una grave distruzione ecologica. Dobbiamo riconoscere l’urgenza drammatica di prenderci cura della casa comune». Lo ammonisce il Papa incontrando i giovani universitari dell’Università cattolica di Lisbona.

«Tuttavia, ciò non può essere fatto senza una conversione del cuore e un cambiamento della visione antropologica alla base dell’economia e della politica. Non ci si può accontentare di semplici misure palliative o di timidi e ambigui compromessi. Le vie di mezzo sono un piccolo ritardo nel disastro» avverte Francesco.

Ridefinire progresso ed evoluzione

«Si tratta invece – dice il Pontefice – di farsi carico di quello che purtroppo continua a venir rinviato: la necessità di ridefinire ciò che chiamiamo progresso ed evoluzione. Perché, in nome del progresso, si è fatto strada troppo regresso».

La sfida da vincere

«Voi – continua Papa Francesco – siete la generazione che può vincere questa sfida: avete gli strumenti scientifici e tecnologici più avanzati ma, per favore, non cadete nella trappola di visioni parziali».

L’ecologia integrale

«Non dimenticate che abbiamo bisogno di un’ecologia integrale, di ascoltare la sofferenza del pianeta insieme a quella dei poveri; di mettere il dramma della desertificazione in parallelo con quello dei rifugiati – indica la strada il Papa – il tema delle migrazioni insieme a quello della denatalità; di occuparci della dimensione materiale della vita all’interno di una dimensione spirituale. Non polarizzazioni, ma visioni d’insieme».