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6:02 pm, 6 Marzo 24 calendario

Ghiacciaio dell’Adamello, in meno di 20 anni persi 60 metri di spessore

Di: Redazione Metronews
ghiacciaio dell'Adamello
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In meno di 20 anni si sono persi fino a 60 metri di spessore di ghiaccio sull’Adamello, 33 metri in 5 estati. E un’animazione in timelapse fa capire perfettamente cosa stia accadendo. I cambiamenti climatici spingono a un ritmo sempre maggiore la fusione, e la cosa è diventata ancora più veloce negli ultimi 40 anni. A lanciare il nuovo allarme è Riccardo Scotti, responsabile scientifico del Servizio Glaciologico lombardo, secondo il quale i ghiacciai italiani «stanno scomparendo a una velocità mai vista prima». Gli eventi climatici degli ultimi anni e il continuo aumento delle temperature, spiega Scotti, «li stanno portando completamente al di fuori del loro equilibrio».

Sos per il ghiacciaio dell’Adamello

«Il ghiacciaio dell’Adamello come quasi tutti i ghiacciai delle Alpi sotto i 3.400-3.300 metri possono già oggi esser considerati dei fossili climatici – prosegue Scotti – ovvero noi troviamo il ghiaccio perché faceva freddo decine di anni fa. Ma il ghiaccio è destinato a scomparire. In effetti questo ghiacciaio sta scomparendo veramente in modo rapidissimo. Abbiamo perso dal 2005 più di 60 metri di spessore, e ogni anno vediamo contrarsi questa grandissima massa di ghiaccio. Abbiamo quindi perso più della metà del ghiaccio che avevamo più di un secolo e mezzo fa». Il ghiacciaio dell’Adamello è il più grande d’Italia: «La lingua del Mandrone ha perso in spessore più di 60 metri dal 2005 al 2022». Sul ghiacciaio di Fellaria, osserva Scotti, «abbiamo perso per fusione in superficie quasi 33 metri di spessore nel giro di 5 estati».

Un carotaggio di 224 metri

Altri dati impressionanti vengono dal progetto «ClimAda», realizzato grazie ad una ampia collaborazione tra enti scientifici e istituzionali, coordinati da Fondazione Lombardia per l’Ambiente, con l’obiettivo di ricostruire l’evoluzione climatica degli ultimi secoli. Dal ghiacciaio dell’Adamello è stato estratto un cilindro di ghiaccio lungo 224 metri sul quale è come se fosse incisa la storia del clima. Con un dato molto preoccupante: lo strato in superficie risale a 40 anni fa e questo significa che il ghiacciaio si è ulteriormente e notevolmente «consumato». Nella porzione più superficiale del carotaggio sono anche state trovate tracce del disastro di Chernobyl del 1986. Tra le tante particolarità, anche alcuni livelli di tefra (vetri vulcanici prodotti durante le eruzioni) e livelli scuri con polvere minerale proveniente dal Sahara, che consente una ricostruzione della frequenza e delle variazioni di circolazione atmosferica durante gli ultimi secoli della storia della Terra.

6 Marzo 2024
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