Challengers di Guadagnino aprirà Venezia 2023

«Sono molto emozionato di presentare al pubblico della Mostra di Venezia il mio nuovo film Challengers». Così Luca Guadagnino alla notizia che il suo nuovo lavoro, Fuori Concorso, aprirà la prossima edizione del Festival (30 agosto-9 settembre).

«È una storia moderna e potente, soffusa dall’energia della giovinezza, dell’amore e del potere del sé. Zendaya, Josh e Mike – continua il regista – sono originali e nuovi nel portare sullo schermo un’aura mai vista nelle loro interpretazioni. Non vedo l’ora che il pubblico del Lido balli sulle note della colonna sonora di Trent e Atticus nella notte di apertura dell’80.esima edizione della Mostra. Per me come cineasta aprire il festival è un sogno che si realizza e sono profondamente grato alla famiglia della Biennale per questo riconoscimento a Challengers».

Challengers by Luca Guadagnino

Nel film di Guadagnino (già candidato all’Oscar come miglior film con Chiamami col tuo nome) la protagonista Zendaya è Tashi Duncan, ex prodigio del tennis diventata allenatrice. Sposata con un fuoriclasse reduce da una serie di sconfitte (Mike Faist), la strategia di Tashi per la redenzione del marito prende una piega sorprendente quando quest’ultimo deve affrontare sul campo l’oramai finito Patrick (Josh O’Connor), un tempo suo migliore amico ed ex di Tashi. Mentre il loro passato e il loro presente si scontrano e la tensione sale, Tashi dovrà chiedersi qual è il prezzo della vittoria.

«Luca Guadagnino – spiega il direttore del Festival Alberto Barbera – è tra i pochi registi italiani abituato da sempre a lavorare con attrici e attori sia italiani che stranieri riuscendo a ottenere il massimo risultato da ciascuno. Anche quando gioca fuori casa, come in Challengers. Senza porre limiti alla propria energia creativa, Guadagnino affronta qui con leggerezza e spavalderia sportiva temi come l’amore, l’amicizia e la rivalità, dando vita a uno spettacolo trascinante ed emozionante, intriso di ironia, sensualità e piacevolezza. Cinema allo stato puro».