silvio berlusconi
2:17 pm, 5 Luglio 23 calendario

Aperto il testamento Berlusconi, i figli ora lo conoscono. Il nodo è la galassia Fininvest

Di: Redazione Metronews
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E’ stato oggi il giorno di apertura del testamento di Silvio Berlusconi davanti al notaio Arrigo Roveda.

Il testamento è stato aperto nello studio del notaio Arrigo Roveda a Milano, davanti a due avvocati ti che hanno svolto la funzione di testimoni, Luca Fossati e Carlo Rimini. Nel pomeriggio il documento con le ultime volontà dell’ex premier è stato fatto conoscere ai figli.

I cinque figli del Cavaliere, Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi, erano attesi infatti oggi dal notaio che custodisce le ultime volontà del leader azzurro,  scomparso lo scorso 12 giugno, e aprire il testamento. Secondo indiscrezioni, doveva essere domani la data della convocazione della famiglia Berlusconi, ma sembra che tutto sia stato anticipato ad oggi.

Marina Berlusconi

Il nodo principale, oltre le proprietà immobiliari, resta quello delle quote di Fininvest.

Il notaio e le volontà di Silvio Berlusconi

Roveda, ha lasciato il suo studio in via Pagano a Milano, dove dovrebbe essere stato aperto il testamento di Silvio Berlusconi. «Da me non saprete niente, nè oggi, nè domani, nè mai», ha detto ai giornalisti, allontanandosi in moto.

Dallo studio del notaio Roveda è uscito anche l’avvocato Luca Fossati, legale vicino alla famiglia che ha seguito diverse trattative legate alle aziende. Non ha voluto rilasciare dichiarazioni ai giornalisti presenti, è salito in taxi ed è andato via.

Confalonieri: “No ripercussioni per Fininvest”

«Non parlo di questo, comunque no, escluderei qualsiasi ripercussione» in famiglia e sull’asseto delle aziende controllate o partecipate da Fininvest a seguito dell’apertura del testamento di Silvio Berlusconi, ha detto, a margine dell’assemblea di Assolombarda, il presidente di Mfe e storico amico di Berlusconi, Fedele Confalonieri.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: “C’è compattezza”

“Non è che noi vogliamo dare impressione di compattezza, c’è compattezza”. Così Pier Silvio Berlusconi, durante la presentazione dei palinsesti tv di Mediaset, ha risposto ai cronisti che gli chiedevano su eventuali possibili cambiamenti di equilibri all’interno delle società della famiglia alla luce dell’imminente apertura del testamento del padre Silvio. “Io voglio un bene enorme a mia sorella Marina, così come ai miei fratelli Barbara, Eleonora e Luigi -ha detto l’ad di Mfe-Mediaset- Ognuno fa il proprio mestiere, ma c’è una compattezza assoluta”. Certo, ha aggiunto, “comprendiamo quello che è stato scritto sui giornali, anche se, devo dire, un po’ mi ha turbato. Però ognuno fa il suo mestiere”.

Il nodo Fininvest e la galassia delle società

Silvio Berlusconi deteneva, tramite le Holding Italiana Prima, Seconda, Terza, e Ottava, poco più del 61% di Fininvest, che a sua volta possiede oltre il 53% di Mondadori, il 50% circa di Mfe-MediaForEurope e il 30% di Banca Mediolanum. Il restante 40% circa è suddiviso tra i 5 figli: la primogenita Marina ha il 7,65% di Fininvest attraverso Holding Italiana Quarta, il 7,65% è di Pier Silvio con la Holding Italiana Quinta, mentre un altro 21% è dentro H14, la holding partecipata pariteticamente dai 3 figli avuto con Veronica Lario.

Berlusconi con i 5 figli

Del 60% circa detenuto dal fondatore di Fininvest, il 40% va ripartito in parti uguali ai figli in base al diritto ereditario, quindi l’8% ciascuno. Nella piena disponibilità di Silvio Berlusconi, dunque, restava solo il 20% della società, una quota decisiva per spostare gli equilibri o apportare dei contrappesi per bilanciare i poteri tra i due rami della famiglia, quello composto da un lato da Marina e Pier Silvio (entrambi con ruoli strategici e di comando in Mfe, Mondadori e nella stessa Fininvest), e dall’altro il ramo costituito da Barbara, Eleonora e Luigi.

Considerando solo la distribuzione della quota pari al 40%, i primi due figli salirebbero infatti congiuntamente al 32% di Fininvest, mentre i figli avuti con Lario si porterebbero al 46%. Per cui, secondo le ipotesi formulate fin qui, è possibile che il Cavaliere abbia disposto che la quota del 20% fosse ridistribuita in modo da bilanciare il ‘pesò tra le due componenti della famiglia. In modo da garantire la continuità aziendale, come comunicato ufficialmente da Fininvest subito dopo la morte di Berlusconi e ribadito dallo storico amico Fedele Confalonieri, che ha escluso «ripercussioni» e «sorprese» dal testamento.

5 Luglio 2023
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