Mancini disegna il nuovo corso dei giovani e lancia Retegui

L’Italia si prepara alla finalina per il 3°-4° posto in Nations League. Appuntamento alle 15 a Enschede, contro l’Olanda padrona di casa, mentre domenica sera ci sarà la finalissima tra Spagna e Croazia. Il ct Mancini (Lapresse) ne approfitta per ragionare sui giovani e il nuovo corso dell’Italia dopo l’esclusione dai mondiali. E per confermare che giocherà Retegui, non Immobile.

Mancini e i giovani: un primo ciclo si chiude con l’Olanda

«Domani si chiude un’era? Posso dire che il nuovo percorso è già iniziato, siamo arrivati alla fase finale di Nations League con un gruppo giovane. Poi ci sono diverse competizioni giovanili e abbiamo lasciato dei giocatori all’under per tentare la qualificazione alle Olimpiadi. La strada è già stata intrapresa». Lo ha detto il ct della Nazionale, Roberto Mancini, alla vigilia della finale per il terzo posto della Nations League contro l’Olanda, in programma domani alle 15 a Enschede.

«Esclusi immeritatamente dal Mondiale»

«Purtroppo c’è stata la parentesi del Mondiale, dove siamo usciti immeritatamente, ed è stato l’unico momento negativo, ma siamo arrivati alla fase finale della Nations per due anni consecutivi, anche se volevamo vincere», ha aggiunto a Sky il coach degli azzurri. Sul suo momento: «Se uno è ct della Nazionale è felice a dispetto di tutto, poi si è scontenti se si perde una partita», ha assicurato il mister jesino. «Io scoraggiato dopo la sconfitta con la Spagna? Per fortuna che il Napoli ha preso l’allenatore, sennò… Ero dispiaciuto per aver perso e non essere andato in finale, ma è tutto come prima».

Retegui confermato al posto di Immobile

Quanto alla formazione anti-tulipani, Mancini (che in conferenza stampa si è presentato assieme a Giacomo Raspadori) conferma le indicazioni già date: «Retegui? Certo che giocherà, era prevista una partita per uno, i giocatori sono stanchi e ci saranno dei cambi. Domani è sempre una partita internazionale importante, anche se non conta per il primo posto giocheremo per vincere».