SERIE A
5:24 pm, 6 Giugno 23 calendario

Milan, i motivi del divorzio dalla leggenda Maldini

Di: Redazione Metronews
Milan Maldini
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Milan, la rottura Cardinale-Maldini fa rumore. Soprattutto sui social. Perché Paolo Maldini è una leggenda del Milan, un uomo considerato al di sopra delle normali beghe calcistiche. Manca solo l’ufficialità, ma sembra che la rottura non sia più sanabile. A guardare internet,  i tifosi rossoneri sono quasi tutti con l’ex capitano e contro la società. «Il nome Maldini è il Milan. In meno di un anno hai mancato di rispetto alla più grande leggenda della storia di questo club e hai messo l’intera tifoseria contro di te», scrive per esempio un utente su Twitter lanciando l’hashtag #CardinaleOut. Ma cosa è successo?

Milan, ricostruire la rottura con Maldini ora è facile

Ricostruire adesso è fin troppo semplice. Il tempo biblico di un anno fa per rinnovare il contratto a Maldini e Massara, per esempio, assume ora un significato più chiaro.

Di certo l’obiettivo minimo in campionato che si era prefisso il club quest’anno è stato raggiunto. A conti fatti (quelli che piacciono a Cardinale) un quarto posto che vale un assegno da 50 milioni da parte della Uefa. Percorso in Champions League che sarebbe ottimo, se non fosse per la semifinale persa con l’Inter. Ma conquistata in due soli anni dal ritorno nella coppa più prestigiosa (che mancava da sette). Come ha fatto Cardinale a buttare a mare tutto questo?

Per capirlo bisogna  riavvolgere il nastro fino al mercato estivo  2022. Che è stato un campionario di scelte sbagliate e di soldi, almeno per ora, buttati.  Il pensiero va naturalmente a De Ketelaere, un investimento di 35 milioni sui circa 55 spesi complessivamente. per non parlare di Divock Okoth Origi. A far venire l’orticaria a Cardinale sarebbe stato anche il deserto sul player trading, cioè il mercato in uscita. Su tutta questa impalcatura incerta, hanno poi pesato le dichiarazioni in libertà di Maldini.  Tipo questa: «Secondo me non siamo ancora pronti per rimanere a questo livello, non siamo ancora con i migliori club. Dobbiamo fare investimenti ora.  Non siamo ancora strutturati per competere su due fronti, lo abbiamo detto alla stampa e ai nostri proprietari, lo sanno benissimo…».

E questo introduce un altro problema che sarebbe stato decisivo. Il budget di 55 milioni dell’anno scorso, che più o meno sarà lo stesso quest’anno, per Maldini sarebbe assolutamente insufficiente per competere ad alti livelli. Paolo Maldini vorrebbe comprare campioni e non buoni prospetti. Una teoria che – tranne al Psg, Real Madrid e Manchester City – fa arricciare il naso a qualsiasi dirigente. Sicuramente a Cardinale.
Un’altro motivo sarebbe stato l’autonomia in sede di mercato, ovvero carta bianca nella scelta dei calciatori nel rispetto del budget. Cosa che non deve essere mai piaciuta ai piani alti. Che non hanno mai mandato giù l’operazione De Ketelaere ed hanno presentato il conto alla leggenda milanista.

 

6 Giugno 2023
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