Venezia
4:19 pm, 28 Marzo 23 calendario

Duemila lavoratori in nero nei cantieri navali veneziani

Di: Redazione Metronews
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Duemila lavoratori irregolari al lavoro nei cantieri navali veneziani. A scoprirlo è stata la Guardia di Finanza, nel corso di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica.  Sono per lo più bengalesi e persone provenienti dall’Europa dell’Est retribuiti con paghe irregolari e spesso privati dei più elementari diritti sanciti dai contratti collettivi. Dalle verifiche effettuate dalle Fiamme gialle e dall’Ispettorato territoriale del lavoro è emerso che il sistema adottato dalle imprese era quello della «paga globale», cioè un meccanismo che prevede una paga forfettaria a prescindere dalle ore lavorate. Nella la busta paga «fittizia» c’erano voci non corrispondenti al vero, come «anticipo stipendio», «indennità di buono pasto», «c.d. bonus 80 euro», «indennità di trasferta» e «anticipazione Tfr» mai corrisposte realmente.

Lavoratori pagati 7 euro all’ora

Per 383 lavoratori il salario era pari a 7 euro l’ora, sfruttando le condizioni di bisogno in cui si trovano gli operai. L’indagine  avrebbe permesso di individuare la posizione di 1.951 lavoratori irregolari, che avrebbero complessivamente percepito un flusso reddituale pari a 6 milioni di euro non sottoposto a imposizione né contribuzione. L’indagine scaturisce dall’esame di una cospicua documentazione rinvenuta presso le sedi di società affidatarie dei lavori di carpenteria meccanica,  presso diversi cantieri navali dislocati su tutta la penisola.

Non solo il Veneto infatti, ci sono altre cinque regioni italiane (Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Sicilia, Puglia) coinvolte nell’indagine della Gdf di Venezia. Le verifiche, soprattutto mirate alle irregolarità fiscali perpetrate da queste ditte, hanno preso le mosse dall’indagine delle fiamme gialle che nei mesi scorsi ha portato all’apertura del processo a Venezia in cui sono indagati 13 ex dipendenti della Fincantieri di Marghera, oltre, e i titolari di un’altra dozzina di società, con le accuse di caporalato e sfruttamento per lo più di lavoratori del Bangladesh.  Processo, alle fasi preliminari, che vede la stessa Fincantieri parte lesa, e parte civile nel dibattimento, per l’infedeltà dei suoi dipendenti. Le ditte dell’appalto e del subappalto in cui sono emerse le irregolarità sono gestite da connazionali (albanesi, del Bangladesh, dei Balcani) degli stessi operai sfruttati e sottopagati.

Zaia contro lo sfruttamento

«Lo sfruttamento va combattuto tanto quanto il lavoro irregolare che alimenta un sistema iniquo, andando a pesare sulle imprese e sulle persone oneste». Lo dichiara il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, nel commentare l’operazione della guardia di finanza. «E’ importante e giusto che queste irregolarità emergano e chi ha sfruttato questi lavoratori sia sanzionato, anche a tutela delle numerose aziende che operano rispettando fino in fondo la normativa».«In Veneto deve restare alta l’attenzione», ha aggiunto Zaia, citando «la sinergia fra istituzioni che permette di rendere particolarmente puntuale il sistema dei controlli, con particolare attenzione anche al sistema dei subappalti; è un ambito che ci sta molto a cuore per tutti i cantieri che abbiamo in Veneto e che si stanno attivando. E’ bene che si sappia che non c’è spazio per chi evade la legge e pesa sulle imprese sane».

 

28 Marzo 2023
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