Champions League
11:01 pm, 14 Marzo 23 calendario
2 minuti di lettura lettura

L’Inter resiste al Porto (0-0) e approda ai quarti di finale

Di: Sergio Rizza
condividi

Sul prato maculato e fungoso dello stadio “do Dragão” l’Inter resiste al Porto (0-0) e approda ai quarti di finale di Champions League. Molto grave l’inefficienza dei portoghesi, che lasciano inspiegabilmente fuori dallo stadio centinaia di tifosi interisti muniti di regolare biglietto. All’andata i nerazzurri avevano vinto 1-0. Un trionfo per Inzaghi, capace di conquistare un traguardo che al club mancava dal 2010-2011. Una partita di durissima sofferenza, specie nell’infuocato finale.

Inter-tipo contro il Porto arrembante

Contro il Porto del “caro” Conceiçao (senza due leader come Otavio, squalificato, e Pepe) Inzaghi si porta in panchina Lukaku, il match winner dell’andata, assieme a Brozovic e Skriniar, optando per un “11” tipico che vede Calhanoglu regista nella mediana con Barella e Mkhitaryan, Dzeko e Lautaro davanti, Darmian e Dimarco sulle fasce e, davanti a Onana, il terzetto Darmian-Acerbi-Bastoni. Già al 3’ un destro di Uribe, da fuori, esce di un soffio, a scaldare subito il clima di uno scontro vitale. Il Porto infatti, anche senza essere asfissiante come era lecito attendersi, preme, specie sulla sinistra con Sanusi (Dumfries in palese difficoltà, e Darmian presto frenato da un’ammonizione), mentre l’Inter fatica a fraseggiare decentemente. Onana deve parare a terra un insidioso tiro di Eustaquio. E, al 21’, palla-gol luminosa per l’Inter: contropiede di Barella, e Dzeko conclude di sinistro rasoterra, anche bene, ma Diogo Costa para bravamente e con la solita sicurezza. Alle soglie del 40’, una miracolosa chiusura difensiva di Dimarco su Evanilson vale quasi un gol. Ultimo brivido, un cross tagliato di Pepé che Eustaquio non corregge in rete per un millimetro. Finisce così un primo tempo combattuto ma segnato, da una parte e dall’altra, da errori e tensione emotiva. Molto bene Mkhitaryan, combattente gladiatorio. Calha esce solo alla distanza.

Finale infuocato, ma alla fine è 0-0

Ripresa. Lusitani subito aggressivi. Nerazzurri in affanno. Al 52’, appena riesce a mettere la testa fuori dall’acqua, Barella tira una sventola di destro, da fuori, di poco a lato. Al 70’ viene il momento di Lukaku, al posto di uno Dzeko furioso perché ammonito da Marciniak per un fallo discutibilissimo su Pepé. Si fa male Bastoni. Darmian combatte come un leone. Al 76’ è Grujic, con una staffilata rasoterra, a impensierire Onana, che però non si fa sorprendere. Dentro anche D’Ambrosio, poi Skriniar e Brozovic. All’83’, un contropiede di Lukaku innesca il Toro, che però si fa murare sottoporta. Al 90’, 7 minuti di recupero. Si soffre parecchio. Al 95’, il clou: Dumfries salva addirittura sulla linea di porta. Seguono, subito dopo, palo (testa di Taremi, che Onana devia sul legno) e traversa portoghese di Marcano. Cardiopalma puro. Ma finisce così. Inzaghi, che tanto si aspettava da questo match, può trarne un enorme sollievo.

Il City travolge il Lipsia 7-0

Dopo l’1-1 dell’andata in terra tedesca, il Manchester City travolge il Lipsia nella gara di ritorno e si guadagna l’accesso ai quarti di finale di Champions League. All’Etihad Stadium finisce addirittura 7-0 per gli inglesi grazie all’incredibile cinquina del solito straordinario Haaland e ai sigilli di Gundogan e De Bruyne.

14 Marzo 2023 ( modificato il 15 Marzo 2023 | 14:54 )
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo