SuperBonus
5:27 pm, 21 Febbraio 23 calendario
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Superbonus: Abi e Ance puntano sull’F24

Di: Redazione Metronews
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Per uscire dall’emergenza dei “crediti incagliati” del Superbonus l’arma potrebbe essere non la cartolarizzazione proposta dal governo, ma l’F-24. A dirlo, oggi, ABI e ANCE, che in una nota congiunta sostengono: «in vista del tavolo tecnico annunciato ieri dal Ministro dell’Economia in tema di Superbonus, ritengono che l’utilizzo degli F24 sia indispensabile per ampliare la capacità di compensazione fiscale e risolvere il problema dei crediti incagliati che sta mettendo in grande difficoltà il sistema delle imprese».

Per banche e costruttori, infatti, «per far fronte all’emergenza della cessione dei crediti fiscali rivenienti dai bonus edilizi delle imprese, non bastano gli acquisti e gli impegni ad acquistare già assunti dalle banche, occorre una misura tempestiva che consenta immediatamente alle banche di ampliare le capacità di acquisto utilizzando anche una parte dei debiti fiscali raccolti con gli F24».

L’F24 facile e immediatamente applicabile

Le due organizzazioni hanno anche sottolineato come «la proposta dell’F24, ha il vantaggio di essere applicabile in tempi molto rapidi, di facile realizzazione e non avrebbe alcun impatto aggiuntivo sulla finanza pubblica» e che la Commissione di inchiesta sulle banche, a fine giugno 2022 ha indicato che «nel biennio 2020-2022, le banche hanno assunto impegni per crediti fiscali pari complessivamente a 76.989.096.317 euro, saturando la loro capacità fiscale”».

Intanto, è stato fissato per il 6 marzo il termine per gli emendamenti al decreto sulla cessione dei crediti fiscali. A stabilirlo l’ufficio di presidenza della Commissione Finanze della Camera che inizerà l’esame del provvedimento giovedì.

Bankitalia, difficile monitorare i costi del Superbonus

E stamane in Senato è stata audita Bankitalia per un bilancio sul Superbonus, che però non è per nulla semplice da definire. «Proprio per la natura automatica e l’assenza di controlli a monte, il minore gettito che deriva dagli incentivi fiscali è più difficile da controllare, non permettendo quindi un monitoraggio del costo per il bilancio pubblico; pertanto, con questi strumenti può verificarsi che l’utilizzo effettivo degli incentivi da parte dei contribuenti si discosti dalle risorse stanziate», ha spiegato Giacomo Ricotti, capo del servizio assistenza e consulenza fiscale di Bankitalia.

«Il limite alle cessioni ha penalizzato i virtuosi»

Sempre Ricotti ha poi sottolineato come il limite alla cessione del credito abbia penalizzato soprattutto le imprese virtuose. «In una prima fase, caratterizzata da una circolazione dei crediti d’imposta praticamente illimitata, si sono registrati ingenti volumi di frodi» che hanno portato agli interventi legislativi per arginare il fenomeno, ha detto Ricotti. Le limitazioni al numero e alla tipologia di cessioni «ha contribuito al raggiungimento di questo obiettivo, ma ha finito per penalizzare anche le imprese virtuose», ha aggiunto.

«Il 70% delle imprese ha lavorato grazie al Superbonus»

E, sempre secondo Bankitalia «nei primi nove mesi del 2022, circa il 70% delle imprese operanti nell’edilizia residenziale ha svolto lavori che hanno usufruito almeno in parte del Superbonus. Per quasi la metà delle aziende coinvolte l’incentivo ha riguardato almeno un terzo della produzione realizzata nell’edilizia privata, pur a fronte di difficoltà connesse con la percepita incertezza normativa, con la cessione dei crediti d’imposta e, in misura minore, con il reperimento di materiali di costruzione».

21 Febbraio 2023 ( modificato il 22 Febbraio 2023 | 21:22 )
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