Pensioni
6:00 pm, 13 Febbraio 23 calendario

Pensioni donne, l’ipotesi dell’anticipo di 4 mesi per ogni figlio

Di: Redazione Metronews
Pensioni Opzione donna figli
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Ancora interlocutorio il confronto tra governo e sindacati sulla riforma delle pensioni. Il tavolo tra il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon e i sindacati non ha portato ad alcuna decisione ma si è registrata solo l’apertura del governo a intervenire su Opzione Donna e a riconoscere alle lavoratrici un periodo di anticipo sull’uscita per ogni figlio. Ma – precisa Durigon – si tratta solo di «ottime idee» da valutare, in base alla copertura economica.

Pensioni: opzione donna e figli al vaglio coperture

Sulle pensioni le ipotesi Opzione donna e figli restano solo sulla carta. Il sottosegretario sottolinea che al tavolo il governo non ha presentato alcuna proposta e non si sono fatti numeri sulla possibilità di anticipo di 4 o più mesi.

L’esecutivo – ha detto il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri – non ha specificato se su Opzione Donna si pensa ad un’ulteriore modifica o al ripristino delle condizioni originarie. È in corso il confronto con il ministero dell’Economia e si attendono indicazioni. Un fatto questo che per la Cgil rappresenta «un punto politico». «Se si apre un tavolo e non si riesce nemmeno a prendere un impegno su un intervento correttivo e limitato, ci chiediamo come si può affrontare una riforma più ampia e ambiziosa», afferma il segretario confederale della Cgil, Christian Ferrari. Per Ferrari  «se iniziamo una discussione complessiva a partire da donne e giovani e non c’è nemmeno il ritorno alla casella di partenza è difficile pensare ad un’evoluzione sostanziale per misure di ben più ampio respiro».

Più accomodante la Cisl, che apprezza il fatto che il ministero del Lavoro riconosca che Opzione donna, come uscita nell’ultima legge di bilancio, debba essere rettificata per ripristinare una misura più equilibrata.

Una prima disponibilità sull’estensione di un anticipo di 4 mesi sul pensionamento delle donne con figli

Secondo il segretario confederale della Cisl Ignazio Ganga, «il ministero ha manifestato una prima disponibilità in ordine all’estensione di un anticipo di 4 mesi sul pensionamento per le donne con figli. Allargando a chi sta nel sistema misto la portata di una norma che già esiste per chi rientra nel contributivo puro. E l’apertura a ragionare di una integrazione al trattamento minimo per chi ha contributi solo dopo il 1995».

«Sarebbe anche allo studio la possibilità di eliminare o ridurre in modo sostanziale il vincolo minimo di 1,5 volte l’assegno sociale per accedere alla pensione di vecchiaia nel sistema contributivo – così come richiesto dalla piattaforma sindacale – che attualmente limita in maniera sostanziale gli accessi al pensionamento. Condizionando in particolare le donne e coloro i quali hanno avuto carriere frammentate. E’ stata inoltre confermata l’intenzione di riproporre la Commissione preposta ad analizzare la separazione della spesa previdenziale rispetto a quella assistenziale. Come sarebbe in corso una valutazione con il Mef rispetto alle platee e alle risorse disponibili».

Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, apprezza che arriverà «a breve» la riformulazione di Opzione donna. «Difficile, però – osserva – la semplice riproposizione di quella passata». «Sicuramente positiva – aggiunge – anche la conferma che verrà istituita una commissione sulla sostenibilità della spesa pensionistica. Passaggio fondamentale per arrivare alla riforma previdenziale e, finalmente, alla suddivisione fra previdenza e assistenza nel bilancio dell’Inps».

13 Febbraio 2023
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